xXx – Il ritorno di Xander Cage, la recensione

Vin Diesel ci piace. Prima di essere un bravo attore è un ottimo imprenditore.

Ci piace perché con una manciata di film è riuscito a imporsi come star in senso lato e, nello specifico, come idolo del cinema action. E infatti, in una carriera ormai ventennale, la sua immagine è attribuibile principalmente a un paio di ruoli… ma che ruoli!

Dopo aver investito sul franchise di Fast & Furious e quello di Riddick, il buon Diesel va a ripescare un suo “vecchio” ruolo di successo pronto alla serializzazione massiccia: Xander Cage, protagonista di xXx, coriaceo spoof di 007 diretto da Rob Cohen nell’ormai lontano 2002.

La vita produttiva di xXx è curiosa perché dopo il buon successo di pubblico del film di Cohen, Diesel decise di non prendere parte al sequel, che fu realizzato nel 2005 e di cui fu scelto protagonista Ice Cube. xXx: The Next Level andò malissimo e fu (a ragione) distrutto dalla critica, facendo capire ai produttori che il successo del precedente film era dato proprio dalla presenza della star che, al momento, sembrava aver abbandonato anche la saga di Fast & Furious.

Pareva un capitolo chiuso, ormai, eppure Xander Cage è tornato e Vin Diesel ha ripreso in mano il ruolo pompando al massimo il livello di “coolness” attorno al film e impegnandosi anche in veste di produttore, proprio come sta facendo con i Fast & Furious e i film della saga di Riddick.

Dato per morto, Xander Cage è invece vivo e vegeto, vive nella Repubblica Domenicana e viene richiamato in azione nel momento in cui dei terroristi rubano il cosiddetto “Vaso di Pandora”, un dispositivo che può controllare tutti i satelliti che orbitano attorno alla Terra. Ovviamente riluttante, Xander si lascia convincere a guidare la missione dalla notizia della morte di August Gibbons, il reclutatore della CIA che gli aveva fatto da mentore alla sua prima esperienza nel programma xXx. Ora Xander deve costituire una squadra per affrontare la più pericolosa missione della sua carriera di agente governativo.

Se il primo film guardava a 007 cercando di fare di Vin Diesel una versione super-coatta di James Bond, xXx – Il ritorno di Xander Cage ha più personalità e una precisa cognizione di causa che ne fa una sorta di variante sulla formula de I Mercenari. Xander è chiamato a formare una squadra, che ovviamente è composta dai peggiori soggetti che la CIA potesse aspettarsi, per lo più con la fedina penale sporca, dalla lesbo-cecchina interpretata da Ruby Rose, alla testa calda che colleziona incidenti stradali Rory McCann (che il pubblico televisivo ben conosce per il ruolo del Mastino in Games of Thrones). Il bello è che dall’altra parte, c’è un altrettanto distruttiva squadra di villain, capitanata da Donnie Yen, ormai lanciatissimo nei blockbuster di Hollywood (lo abbiamo visto di recente in Rogue One: A Star Wars Story), e formata anche dal divo di Ong Bak Tony Jaa e l’indiana Deepika Padukone.

Torna (brevemente) anche Samuel L. Jackson nel ruolo di Gibbons, vero trait d’union dell’intera saga, presto sostituito da Toni Collette, che diventa il nuovo referente per il programma xXx; in un ruolo di supporto c’è anche Nina Dobrev, nota per il ruolo della protagonista nella serie teen-horror The Vampire Diaries, che qui è la nuova “Q”, ovvero la giovane nerd che fornisce armi e gadget vari agli agenti segreti.

C’è tanta azione e distruzione in xXx – Il ritorno di Xander Cage, di quella che tende allo stordimento dello spettatore e punta a scene sempre più complesse e assurde. xXx, ironicamente come da titolo, è pornografia dell’azione, un tripudio di fantasia cinetica che amalgama CGI e stunt dal vero per una festa del vero patito dell’azione coriacea hollywoodiana moderna.

La trama, a tratti inutilmente complessa, lascia il passo spesso e volentieri al fracasso e al trambusto per focalizzare l’attenzione sul protagonista e sui comprimari che, inaspettatamente, occupano buona parte del film e scongiurando la possibilità di fare di questo film un one-man-show. Vin Diesel, dunque, si mette da parte, come ha già fatto in Fast & Furious, per dar vita a un film corale dove spesso i personaggi secondari sono anche più accattivanti. È quello che accade, per esempio, con Donnie Yen, enigmatico leader del gruppo che ruba il Vaso di Pandora, che ha carisma e riesce a ipnotizzare lo spettatore con le sue coreografie marziali che sembrano danze.

Ciò che colpisce positivamente di xXx – Il ritorno di Xander Cage è anche l’ironia (e l’autoironia) che ne fa un film impossibile da prendere sul serio – e ci mancherebbe, vista la consistente dose di assurdità che ci bombarda per quasi due ore – in cui Neymar interpreta se stesso e va a fare il colloquio con Gibbons (quindi Samuel Jackson) pensando di essere alla selezione per gli Avengers.

Sicuramente xXx – Il ritorno di Xander Cage è un film non adatto a tutti i palati perché decisamente estremo nell’esasperazione dell’azione, ma se siete fan dell’action “cafone” e non vi perdete un film con Vin Diesel, questa è la vostra tazza di tè… anche perché, obiettivamente, è il miglior xXx dell’attuale trilogia… che ci auguriamo guadagni presto un quarto capitolo!

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Tanta azione… magnifica azione!
  • L’impostazione stile I Mercenari crea una dinamica narrativa piuttosto divertente e una costruzione corale che aiuta il film.
  • È migliore dei primi 2 capitoli.
  • Tanta azione… ah, l’ho già detto!
  • Tutta quell’assurda azione a qualcuno potrebbe anche infastidire.
  • A tratti la trama si fa inutilmente complicata.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
xXx - Il ritorno di Xander Cage, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.