BEETLEJUICE 2 SI FARA’ : PAROLA DI TIM BURTON E MICHAEL KEATON

Era il 1988 e il film Beetlejuice consacrava l’allora trentenne Tim Burton, alla sua opera seconda, nell’Olimpo dei registi da tenere d’occhio. L’irriverente commedia nera – spassosa e geniale nella sua semplicità e interpretata da Michael Keaton e dai pressoché esordienti Alec Baldwin, Geena Davis e Winona Ryder – si aggiudicò il Premio Oscar per i costumi e occupa l’ottantesimo posto nella lista dell’American Film Institute delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi.

Il regista di Edward Mani di Forbice e lo stesso Keaton hanno parlato a lungo, in questi anni, della possibilità di riportare sul grande schermo il bizzarro e sboccato bio-esorcista Betelgeuse; ebbene, a un quarto di secolo dal primo fortunato esperimento, Tim Burton è entrato ufficialmente in trattative con la Warner Bros. per la regia di un sequel.

Stando a quanto afferma il sito The Wrap, il film sarà prodotto dalla Geffen Company e scritto da Seth Grahame-Smith, che per Burton ha già lavorato agli script di Dark Shadows e di La leggenda del cacciatore di vampiri (che ha visto Tim Burton nelle vesti di produttore). Michael Keaton vestirà di nuovo i panni dell’irresistibilmente disgustoso protagonista mentre sul resto del cast o anche solo sulla trama, non si conosce ancora alcun dettaglio.
Tuttavia, prima che il progetto esca dalla fase embrionale diventando realtà, dovrà passare del tempo. Per il momento, infatti, vedremo Michael Keaton sugli schermi nell’atteso remake di Robocop di Josè Padilha e in Birdman di Alejandro Gonzàlez Inarritu. Tim Burton, dal canto suo, ha un bel da fare con la sua prossima fatica, Big Eyes (previsto per l’estate 2014), ispirato alla vera storia della pittrice Margaret Keane, che conta nel cast Amy Adams, Christoph Waltz e Jason Schwartzman.

Tuttavia, nulla impedisce nel frattempo a Tim di continuare a lasciarsi ispirare, per i progetti futuri, dalla nostalgia per il periodo in cui muoveva i suoi primi, decisi passi nel mondo del cinema (come già accaduto con il film d’animazione Frankenweenie, che sviluppava l’idea alla base di un suo cortometraggio del 1984).

Che un ennesimo tuffo nel passato possa aiutarlo a recuperare il proprio posto nel cuore di tanti fans che, dopo i passi falsi degli ultimi anni, iniziano a rivalutarlo e criticarlo?

Chiara Carnà

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