Desconocido – Resa dei conti, la recensione

Una scena cinematografica sana e in ottima salute sa offrire una vasta e varia gamma di scelta al pubblico attraverso la realizzazione di prodotti che vanno dalla commedia al thriller, passando per il dramma più cupo e l’horror. Concetto che calza a pennello per la scena spagnola, costellato da diversi anni da giovani registi talentuosi che hanno saputo importare dal cinema americano il gusto dell’intrattenimento e la spettacolarizzazione di ogni singolo fotogramma, senza tuttavia disperdere l’identità tradizionale del cinema iberico.

Tra i nomi più importanti basti ricordare Jaume Balaguerò, Paco Plaza, Alex De La Iglesia ai quali, da oggi, va aggiunto anche quello di Dani de la Torre. Quest’ultimo fa il suo esordio alla regia con un thriller, intitolato Desconocido – Resa dei conti, che lo impone con merito all’attenzione generale e lascia intravedere un talento ancora da sgrezzare ma comunque lampante.

Il suo film, infatti, è un valido thriller adrenalinico e vibrante che tiene incollati alla poltrona quasi per tutta la sua ora e mezza di durata ed in più, come vuole la tradizione del cinema di genere, mantiene un forte legame con il tessuto sociale che lo circonda dal momento che è evidente il richiamo alla situazione bancaria e finanziaria spagnola.

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Carlos, rispettato funzionario della filiale di una banca, si appresta ad iniziare una giornata come le altre e ad accompagnare i suoi figli a scuola allo scopo di ricreare una serenità familiare ormai persa da un po’ di tempo. Neanche il tempo di imboccare la strada per la scuola che una telefonata da un numero anonimo sconvolge la vita dei tre protagonisti a bordo: la voce di un uomo misterioso li avverte che a bordo è piazzata una bomba pronta a saltare in aria appena uno dei tre prova ad alzarsi e l’unico modo per porre fine a tutto ciò è consegnargli una ingente somma di denaro. Ha così inizio una lunga ed estenuante corsa contro il tempo per le vie della città che metterà Carlos non solo difronte alla minaccia dell’ordigno, ma anche a fare i conti con la sua coscienza e i suoi affetti familiari.

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La dote principale evidenziata da de la Torre è la capacità di creare un clima di tensione costante che però non sempre è accompagnata da un ritmo frenetico e incalzante per l’arco della vicenda. Volendo andare più a fondo, infatti, è evidente come la prima metà del film sia quella più funzionale all’impronta data dal regista con uno stile più minimale, quasi intimista in alcuni momenti, dettato dall’ambientazione nella sola autovettura e l’importanza assoluta che viene attribuita al rapporto tra il padre e i figli e alla voce dello sconosciuto che decide a tutti gli effetti le azioni e i movimenti dei protagonisti. Il meccanismo di corsa contro il tempo assume così un’efficacia rilevante e la presentazione dei personaggi appare ben approfondita con un padre disposto a tutto pur di salvare la propria famiglia.

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Questo patrimonio di suspense e compattezza narrativa, però, viene in parte intaccato nella seconda metà del film, e cioè quando il numero di personaggi aumenta e lo spazio coinvolto non è più solo quello della macchina, ma anche quello urbano. Una svolta che se da un lato aumenta il tasso di spettacolarità per merito di ammirevoli inseguimenti e colpi di scena in successione, dall’altro pone sul tavolo diversi personaggi mal presentati la cui comparsa rende il ritmo a tratti farraginoso e dà adito a qualche sentimentalismo di troppo, fuori luogo, che guasta un po’ il clima di tensione a cui si accennava.

Altra nota positiva di questo Desconocido – Resa dei conti è il cast che vede, attorno all’ormai consolidato e bravissimo Luis Tosar, un manipolo di bravi interpreti come Elvira Minguez, nei panni di una coraggiosa e intuitiva agente di polizia, e i due giovanissimi Paula Del Rio e Marco Sanz, perfetti nel dare consistenza ai personaggi dei due figli di Carlos, cosa non sempre facile quando si hanno in scena attori in età infantile o poco più.

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Desconocido – Resa dei conti, in conclusione, è un ottimo film di intrattenimento che mostra qualche battuta a vuoto nel momento in cui prova a fare il cosiddetto passo più lungo della gamba.

Vincenzo De Divitiis

PRO CONTRO
  • Un ritmo incalzante e adrenalinico per gran parte del film.
  • Tasso spettacolare di assoluto livello con inseguimenti al cardiopalma per le strade cittadine.
  • Eccellente gestione della tensione.
  • Ottima interpretazione del cast.
  • Una parte centrale dai ritmi farraginosi e con qualche sentimentalismo di troppo.
  • Inserimento di alcuni personaggi poco approfonditi e per questo poco funzionali alla vicenda.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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