Oscar 2022: il resoconto della cerimonia, il caso Will Smith, tutti i film vincitori e dove vederli

L’anno in cui a trionfare agli Academy è la vera inclusività priva di troppe mediazioni con un film piccolo e “anomalo” per gli standard a cui siamo stati abituati negli ultimi anni, a monopolizzare l’attenzione sono gli sganassoni. Ma andiamo con ordine perché la cerimonia di premiazione degli Oscar 2022, al di là delle solite sonnacchiose lungaggini, qualche sorpresa è riuscita a strapparla.

Dopo una cerimonia in semi-lockdown, quella 2021, la 94ª edizione dei premi Oscar è tornata a celebrarsi nella (quasi) normalità di ogni anno portando al Dolby Theatre di Los Angeles un mucchio di ospiti e una conduzione (a tre) che ricorda quella degli anni precedenti alla pandemia. A fare gli onori di casa quest’anno sono state tre “cattive ragazze” molto affiatate nella conduzione e nell’organizzazione degli sketch: Regina Hall, Amy Schumer e Wanda Sykes.

Una conduzione frizzante votata a battute di moderatissima scorrettezza che hanno strappato più di una risata, mai invadente per lasciare spazio il più possibile ai momenti di premiazione. Un passo avanti da questo punto di vista anche se, paradossalmente, è proprio la scelta di omettere quasi alcune premiazioni a lasciare l’amaro in bocca.

Amy Schumer, Wanda Sykes and Regina Hall

Mi spiego meglio. Alcuni premi tecnici e artistici sono stati assegnati prima della diretta, l’account twitter degli Academy li ha diffusi in sordina mentre le star sfilavano sul red carpet e poi sono stati ripresi, con un montaggio molto veloce, a scaglioni tra un intervallo e l’altro della diretta. Le categorie di cui parliamo, con i rispettivi vincitori sono: Miglior Suono, Miglior Colonna Sonora, Miglior Montaggio, Miglior Scenografia, andati tutti a Dune, che prima dell’inizio della diretta era già il film più premiato dell’edizione 2022, Miglior Trucco e Parrucco andato a Gli occhi di Tammy Faye. Per quanto riguarda i premi artistici, gli anticipi ci sono stati nelle categorie dedicate ai cortometraggi con Miglior Corto Live Action andato a The Long Goodbye, Miglior Corto Animato andato a The Windshield Wiper e Miglior Corto Documentario andato a The Queen of Basketball.

Superata questa discutibilissima scelta che svilisce alcune categorie fondamentali, la cerimonia è proseguita nei dettami di un grande show con numerosi momenti musicali, alcuni molto spettacolari, come l’esibizione iniziale di Beyoncé con Be Alive tratta dalla colonna sonora di Una famiglia vincente – King Richard, altri decisamente sottotono come Dos Oruguitas tratta da Encanto, e altre più emozionanti, come No Time to Die di Billie Eilish e Finneas O’Connell che ha anche guadagnato meritatamente la statuetta nella categoria Migliore Canzone Originale.

Come si diceva, il vero trionfatore di questa edizione, per numero di premi vinti, è stato Dune di Denis Villeneuve con ben 6 premi (a quelli già citati si sono poi aggiunti Migliore Fotografia e Migliori Effetti Speciali), tutte statuette tecniche… ma che soddisfazione per il film della Warner! Anche se le vere soprese, nonché reali trionfi, sono stati I segni del cuore – CODA e Gli occhi di Tammy Faye.

Il film diretto da Sian Heder era candidato in tre categorie e le ha vinte tutte: Miglior Film, Migliore Sceneggiatura non originale (il film è un remake del francese La famiglia Belier) e Miglior Attore non protagonista, andato meritatamente a Troy Kotsur che è realmente sordo come il suo personaggio. Un trionfo che ha premiato un film indipendente, arrivato dal Sundance Film Festival, distribuito in USA da Apple+ che porta in scena una realtà ultimamente scoperta da Hollywood ma ancora ufficialmente mai celebrata, ovvero la comunità dei sordi. Insomma, una vittoria sicuramente influenzata dal valore sociale che si trascina dietro ma che tende anche a glorificare un prodotto più piccolo e ricco di cuore.

Jessica Chastain miglior attrice protagonista per Gli occhi di Tammy Faye

Gli occhi di Tammy Faye di Michael Showalter, invece, oltre al trucco e parrucco è stato premiato per l’interpretazione della protagonista Jessica Chastain. Due nomination, due vittorie. Un piccolo trionfo per il biopic firmato Searchlight Pictures.

Il premio al Migliore Attore, invece, è andato a Will Smith per Una famiglia vincente – King Richard, come ampiamente pronosticato in lungo e in largo. E qui ci soffermiamo un attimo perché l’attore, poco prima di essere premiato, si è fatto protagonista di un gesto che è già entrato nella Storia degli Academy, oltre che diventato un meme su internet. Will Smith ha picchiato Chris Rock. Ma proprio malmenato con uno schiaffo in mondovisione e poi minacciato pubblicamente!

Il “caso” Will Smith vs Chris Rock

All’inizio sembrava uno sketch preparato, ma a guardare le facce dei presenti si intuiva che qualcosa non stesse andando come previsto, poi la certezza che quello appena accaduto non era in scaletta. In pratica, Chris Rock, che stava per introdurre il premio al Miglior Documentario – andato a Summer of Soul (…Or, When the Revolution Could Not Be Televised) – ha fatto una battuta molto infelice su Jada Pinkett Smith alludendo al fatto che lei avesse quel look perché pronta per interpretare il sequel di Soldato Jane, film in cui Demi Moore aveva i capelli rasati a zero. Nella realtà, l’attrice e moglie di Will Smith soffre di una grave forma di alopecia che le ha fatto perdere parte dei capelli costringendola a rasarsi la testa.

A quanto pare non è la prima volta che Chris Rock ironizzava sulla famiglia Smith avendoli già presi in giro durante la sua conduzione della cerimonia nel 2016 per il fatto che non fossero presenti alla diretta, fatto sta che Will Smith si è alzato, ha raggiunto il presentatore sul palco e gli ha mollato uno sganassone, è tornato a sedere e l’ha minacciato urlando che non deve azzardarsi a toccare i suoi affetti. Un momento surreale che è stato seguito, mentre la cerimonia continuava, da momenti in cui Will Smith è stato “preso da parte” prima dalla sua publicist Meredith O. Sullivan e poi dal collega e amico Denzel Washington che, probabilmente, l’hanno consigliato su come “rimediare” al gesto nell’eventualità della sua vittoria. Cosa che, pochi minuti dopo, in effetti è avvenuta e, durante il lungo discorso dell’attore, c’è stato un tentativo di giustificazione e scuse pubbliche in cui Smith, in lacrime, ha fatto un parallelismo proprio con il personaggio che ha interpretato sul grande schermo. Vi riportiamo una parte saliente del suo discorso.

Will Smith miglior attore protagonista per Una famiglia vincente – King Richard

“King Richard era un difensore accanito della sua famiglia, in questo momento della mia vita io sono sopraffatto per ciò che Dio mi chiede di fare ed essere. Sono stato chiamato in questa vita per amare e proteggere le persone, devo essere un fiume per loro. Per fare ciò che facciamo, dobbiamo essere in grado di sopportare chi parla male, chi non porta rispetto. Bisogna tenere il sorriso, mostrare che va tutto bene. Io voglio essere un veicolo dell’amore, voglio ringraziare Serena e Venus e tutta la famiglia Williams per avermi affidato la loro storia. Voglio essere un ambasciatore di questo tipo di amore, cura e attenzione. Vorrei scusarmi con l’Academy e gli altri miei colleghi e candidati. Questo è un momento bellissimo e non sto piangendo perché ho vinto un Oscar ma perché è possibile proiettare luce sul cast, la troupe la famiglia Williams. L’arte imita la vita e mi sto comportando come un papà pazzo come Richard, ma l’amore mi fa fare cose folli. La vita in questo momento è complicata, per me. Ringrazio l’Academy e spero che mi invitino ancora su questo palco”.

Da recenti aggiornamenti, Chris Rock ha dichiarato che non procederà per vie legali ma adesso resta davvero incerto il futuro professionale di Will Smith che oltre a non aver partecipato al photocall successivo alla diretta, potrebbe essere bandito dai prossimi eventi degli Academy.

Ma gli Oscar 2022 non sono stati solo Will Smith Smash e abbiamo assistito anche alla vittoria di Encanto come Miglior Film D’Animazione, Drive My Car Miglior Film Internazionale, Ariana DeBose Migliore Attrice non protagonista per West Side Story, i Migliori Costumi sono risultati di Crudelia e Jane Campion ha vinto come Migliore Regista, premi ampiamenti previsti.

Sorpresa per la Migliore Sceneggiatura Originale vinta da Kenneth Branagh per Belfast, unico premio delle cinque candidature, che ha scansato il favoritissimo Paul Thomas Anderson per Licorice Pizza, che invece è rimasto completamente a bocca asciutta. Altri grandi titoli rimasti senza premi in questa cerimonia sono stati La fiera della illusioni – Nightmare Alley (4 nomination), Don’t Look Up (4 nomination), A proposito dei Ricardo (3 candidature), Flee (3 candidature), La figlia oscura (3 candidature) e, diciamo che, con 12 candidature e una sola vittoria (anche se un premio importante come la regia) Il potere del cane è tornato a casa con “la coda tra le zampe”.

Infine, novità di questa edizione, i premi dei fan raccolti attraverso gli utenti di Twitter. Due le categorie: Scena da applauso collettivo e Miglior film popolare. Entrambe le categorie sono state vinte da un film di Zack Snyder, confermando quanto il regista sia amato e sostenuto sui social; infatti la scena da applauso se l’è aggiudicata Zack Snyder’s Justice League (è la scena in cui Flash interviene nel combattimento finale) surclassando sia il momento ‘Avengers Assemble’ di Avengers: Endgame che l’entrata in azione dei tre Uomo Ragno in Spider-Man: No Way Home; invece il film più amato dai fan è risultato Army of the Dead scalzando il favoritssimo Cenerentola di Prime Video e piazzandosi prima de Il caso Minamata – che aveva dalla sua tanti sostenitori fan di Johnny Depp – e Spider-Man: No Way Home.

Per quest’anno è tutto, vi lasciamo con la lista completa dei vincitori e dove potete recuperare i film in questi giorni.

MIGLIOR FILM

  • I segni del cuore (CODA) – Philippe Rousselet, Fabrice Gianfermi, Patrick Wachsberger (al cinema dal 31 marzo e già su Sky e in streaming su Now)

MIGLIOR REGIA

  • Jane Campion per Il potere del cane (Netflix)

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

  • Will Smith per Una famiglia vincente – King Richard (a noleggio su Chili, Apple, RakutenTv e altre piattaforme TVOD)

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

  • Jessica Chastain per Gli occhi di Tammy Faye (Disney+)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

  • Troy Kotsur per I segni del cuore (CODA) (al cinema dal 31 marzo e già su Sky e in streaming su Now)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

  • Ariana DeBose per West Side Story (Disney+)

MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

  • Belfast Kenneth Branagh (lo trovate ancora al cinema)

MIGLIOR SCENEGGIATURA ADATTATA

  • I segni del cuore (CODA) Sian Heder (al cinema dal 31 marzo e già su Sky e in streaming su Now)

MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

  • Drive My Car di Ryūsuke Hamaguchi – Giappone (lo trovate ancora al cinema, su Sky e in streaming su Now)

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE

  • Encanto di Byron Howard e Jared Bush (Disney+)

MIGLIOR FOTOGRAFIA

  • Dune Greig Fraser (su Sky, in streaming su Now e a noleggio sulle principali piattaforme TVOD)

MIGLIOR SCENOGRAFIA

  • Dune Patrice Vermette (su Sky, in streaming su Now e a noleggio sulle principali piattaforme TVOD)

MIGLIOR MONTAGGIO

  • Dune Joe Walker (su Sky, in streaming su Now e a noleggio sulle principali piattaforme TVOD)

MIGLIOR COLONNA SONORA

  • Dune Hans Zimmer (su Sky, in streaming su Now e a noleggio sulle principali piattaforme TVOD)

MIGLIOR CANZONE

  • No Time To Die “No Time To Die (musiche di Billie Eilish) (a noleggio su Chili, Apple, RakutenTv e altre piattaforme TVOD)

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI

  • Dune Paul Lambert, Tristen Myles, Brian Connor e Gerd Nefzer (su Sky, in streaming su Now e a noleggio sulle principali piattaforme TVOD)

MIGLIOR SONORO

  • Dune Mac Ruth, Mark Mangini, Theo Green, Doug Hemphill, Ron Bartlett (su Sky, in streaming su Now e a noleggio sulle principali piattaforme TVOD)

MIGLIORI COSTUMI

  • Crudelia Jenny Beavan (Disney+)

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA

  • Gli occhi di Tammy Faye Linda Dowds, Stephanie Ingram e Justin Raleigh (Disney+)

MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Summer of Soul Questlove, Joseph Patel, Robert Fyvolent e David Dinerstein (Disney+)

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO ANIMATO

A cura di Roberto Giacomelli

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