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State a casa e Rifkin’s Festival: piccole commedie d’autore in Home Video
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Così come tanti altri generi, in primis l’horror, anche la commedia negli ultimi anni è stata sottoposta ad una certa rilettura, sia che si parli di cinema hollywoodiano che di quello nostrano. Sembra che le grandi produzioni abbiano iniziato a subire un certo fascino da parte dei prodotti più piccoli, quelli che fino a qualche decennio fa avremmo etichettato come “di nicchia”. E così anche la commedia, che è il genere più popolare per definizione, ha iniziato a prendere le distanze da un certo look mainstream per somigliare maggiormente – tanto per stile quanto per storie – ad un cinema più indipendente. Nelle scorse settimane CG Entertainment ha portato sul mercato home video due commedie che non si sottraggono a questa tendenza, tutte e due passate in sala grazie a Vision Distribution nel momento in cui il nostro Paese era ancora fortemente schiacciato dalla pandemia e dalla morsa del lockdown. La prima delle due è State a casa, la quarta commedia per il cinema scritta e diretta da Roan Johnson, mentre la seconda è Rifkin’s Festival, l’ultima fatica di Woody Allen, ovvero uno tra i primi autori che ha portato la commedia mainstream a dialogare con quella più indipendente.
Copperman, la recensione
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«Sventurati i popoli che hanno bisogno di eroi».
Così recitava il drammaturgo tedesco Brecht nella prima metà del novecento e chissà cosa avrebbe detto o pensato oggi che la febbre da eroe, anzi “supereroe”, sta dilagando in tutto il mondo. Se è vero che non si contano più i cinecomics d’oltreoceano è bene notare come, a poco a poco e in maniera molto timida, anche in Italia si respira questa volontà di creare un paladino mascherato. Così, dopo lo sconcertate ragazzo invisibile di Salvatores e il ben più interessante superuomo di Mainetti, arriva un terzo supereroe mascherato che ha il volto di Luca Argentero. Corazzato fino ai denti con un’armatura di rame e armato di razzi segnalatori, questo nuovo combattente italiano si muove silente fra le stradine di un piccolo comune umbro per difendere i più deboli e sconfiggere i prepotenti. Signori e signore, ecco a voi Copperman.
La nostra terra, la recensione
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In seguito all’arresto del temutissimo boss mafioso Nicola Sansone, il suo ampio podere viene confiscato dallo Stato per essere affidato ad una piccola cooperativa, il cui scopo è quello di avviare una redditizia attività agricola su quelle terre. A causa di dichiarati o celati boicottaggi, la cooperativa non riesce ad avviare nessuna attività su quelle terre fino a quando giunge sul posto Filippo, un uomo determinato e pronto a tutto che da anni fa l’antimafia in un piccolissimo ufficio del nord Italia, ma che si rivela impreparato ad affrontare la situazione “sul campo”. Costretto a scontrarsi con l’omertà e l’ignoranza di molti paesani, Filippo è pronto a battersi fino all’ultimo per sostenere la cooperativa e far nascere un’attività legale e redditizia su quei possedimenti appartenuti alla mafia. Pur se con difficoltà, sorte a causa del “colorato” manipolo di reietti chiamati a sostenere la cooperativa, tutto sembra andare per il verso giusto, fino a quando a Nicola Sansone vengono concessi i domiciliari.