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The Imitation Game, la recensione

Quando il cinema decide di raccontare vite straordinarie ha bisogno di attori straordinari a reggere il gioco, altrimenti quel personaggio sullo schermo può anche fare le cose più incredibili che lo spettatore possa immaginare senza però creare il minimo trasporto emotivo. Il buon cinema conosce bene questa lezione ed è per questo che difficilmente vedremo Channing Tatum nel ruolo di Albert Einstein, ma accogliamo con scrosciante applauso Benedict Cumberbatch in quello di Alan Turing.
La nostra terra, la recensione

In seguito all’arresto del temutissimo boss mafioso Nicola Sansone, il suo ampio podere viene confiscato dallo Stato per essere affidato ad una piccola cooperativa, il cui scopo è quello di avviare una redditizia attività agricola su quelle terre. A causa di dichiarati o celati boicottaggi, la cooperativa non riesce ad avviare nessuna attività su quelle terre fino a quando giunge sul posto Filippo, un uomo determinato e pronto a tutto che da anni fa l’antimafia in un piccolissimo ufficio del nord Italia, ma che si rivela impreparato ad affrontare la situazione “sul campo”. Costretto a scontrarsi con l’omertà e l’ignoranza di molti paesani, Filippo è pronto a battersi fino all’ultimo per sostenere la cooperativa e far nascere un’attività legale e redditizia su quei possedimenti appartenuti alla mafia. Pur se con difficoltà, sorte a causa del “colorato” manipolo di reietti chiamati a sostenere la cooperativa, tutto sembra andare per il verso giusto, fino a quando a Nicola Sansone vengono concessi i domiciliari.
Mai Così Vicini, la recensione

Oren Little (Michael Douglas) è un agente immobiliare solitario e misantropo che, dopo la tragica scomparsa della moglie Sara Beth, non desidera altro che vendere l’ultima casa, quella nella quale ha abitato con l’adorata moglie, e godersi la pensione. Nell’attesa, vive nella sua villetta sulla costa, Little Shangri-La, circondato da vicini con i quali non ha nulla a che spartire se non polemiche e battibecchi. Tra questi, c’è Leah (Diane Keaton), vedova amabile e dalla lacrima facile, che tenta di affermarsi come cantante nei locali bene. I due, che non potrebbero essere più diversi, si ritroveranno uniti, loro malgrado, quando Luke, il figlio di Oren (Scott Shepherd), ex tossicodipendente, apparirà dopo anni di silenzio per affidare al padre sua figlia Sarah (Sterling Jerins), malinconica bimba di nove anni.
La Mossa del Pinguino: foto e video della conferenza stampa a Roma

Si è tenuta al Cinema Barberini di Roma la conferenza stampa di La Mossa del Pinguino, gradevole e riuscita commedia che segna l’esordio alla regia del popolare attore romano Claudio Amendola. In compagnia di quest’ultimo, il cast del film al completo: Ennio Fantastichini, Antonello Fassari, Francesca Inaudi, Edoardo Leo e Ricky Memphis.
La mossa del pinguino, la recensione

Bruno ha superato da un pezzo i trent’anni, eppure non si rassegna all’idea di dover crescere. Ha una moglie, Eva, e un figlio di nove anni, Yuri. Vive in affitto in un piccolo appartamento e le minacce di sfratto sono ormai all’ordine del giorno. Per vivere lavora insieme al suo migliore amico, Salvatore, come addetto alle pulizie notturne all’interno di un museo. Quella di Bruno è una vita piena di difficoltà, colma di ostacoli, eppure lui, che è un esempio da manuale di “Sindrome di Peter Pan”, non riesce a smettere di sognare. Un giorno scopre per caso un nuovo sport, il curling, e da subito si convince dell’idea di poter essere un campione in quel gioco. Perché non partecipare alle Olimpiadi di Torino 2006? Una volta convinto il suo amico Salvatore, per Bruno restano solo due cose da fare: mettere su un’improbabile squadra di vincenti e, ovviamente, non far sapere nulla a sua moglie Eva.