TOHorror 2023. Harum Malam, la recensione

Presentato nella sezione Freakshow del TOHorror Fantastic Film Fest 2023, l’horror malese Harum Malam vede protagonista di vicende paranormali Iqbal e la sua famiglia. Il ragazzo, dotato di poteri sciamanici, dovrà affrontare un demone scatenato involontariamente da lui e i suoi amici entrati di nascosto nella casa di un loro vicino. La lunga spirale demoniaca che infesta il suo complesso abitativo porterà alla rivelazione di un segreto da tempo celato.

Il mercato malese e indonesiano ha regalato negli ultimi anni grandi capolavori dell’horror e non solo, si veda i più gettonati Impetigore o la bilogia action The Raid o il recentissimo Tiger Stripes reduce del premio della critica a Cannes. Ecco che Harum Malam rientra perfettamente in questo contesto produttivo: un tipo di horror qualitativo, consistente e che poco pretende da sè stesso. Se c’è infatti un denominatore comune nelle nuove produzioni horror asiatiche è quello di portare sullo schermo una coerenza produttiva e stilistica che raramente esiste in Occidente.

Il film diretto da Dain Said è infatti un tipico horror a metà tra possessioni demoniache e paranormale; il poltergeist si fonde al satanico dando vita a uno spettacolo cupo e gore che è intrattenimento allo stato puro. Harum Malam non è infatti un capolavoro, non pretende di esserlo e non si lancia in alcun discorso metatestuale, sociale o politico. Nel film non ci sono metafore o sottotesti da leggere.

Nonostante il film non brilli per inventiva o originalità, i topoi classici di questo genere vengono rispettati alla perfezione e non c’è alcun tentativo di sconvolgerli o ampliarli. Il film riesce comunque a reggersi in piedi grazie a una regia nel complesso solida e a un comparto tecnico eccellente. Il punto di forza fondamentale del lavoro di Said non è infatti la sua stessa mano dietro la camera ma la maestria e la manualità di effettisti pratici e digitali che riescono a combinarsi una sincrasi perfetta di fisico e numerico che esaltano all’estremo il senso di gore e di macabro.

Una volta superata la pecca narrativa ci si ritrova immersi in un film che sa quello che vuole e lo ottiene senza mezzi termini, senza pretese e con il semplice fine di intrattenere e raccontare una storia: cinema al suo stato primitivo. Un film, quello di Dain Said, che raccoglie le prime forme della settima arte e si fa moderno cinema delle attrazioni.

Anche se prevedibile e poco ispirato sul piano narrativo, Harum Malam rimane un ottimo prodotto, capace di creare atmosfere suggestive e concrete che regalano allo spettatore un film semplice e senza fronzoli, con un impianto scenico nel complesso impressionante.

 

Emanuele Colombo

PRO CONTRO
Ottimi VFX e Practical Effects. Trama fin troppo semplice.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 2 voti)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
TOHorror 2023. Harum Malam, la recensione, 7.0 out of 10 based on 2 ratings

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.