Annette, la recensione

A nove anni da Holy Motors, Leos Carax ritorna in sala con Annette, film d’apertura al Festival di Cannes 2021 e vincitore del Prix de la mise en scène.

Approcciarsi a Carax è come salire su una montagna russa impazzita, senza cinture. E il regista lo sa, proprio per questo apre il film domandando la più totale attenzione da parte dello spettatore. “Respirare non sarà permesso” è l’ordine annunciato nei primi istanti. Dopo questo monito, il film può iniziare.

Adam Driver è Henry, un talentuoso e promettente stand up comedian, che instaura una relazione con il giovane astro nascente del canto lirico, Ann (Marion Cotillard). Le fasi della loro relazione sono annunciate dalla stampa, che li segue incessantemente. Veniamo a sapere che i due si sono sposati e che finalmente sono in dolce attesa: Ann è incinta e partorirà una bambina, Annette.

La vita della felice famiglia si dimostra instabile fin da subito, e non è difficile prevedere un totale crollo. Ann ed Henry non possono essere più distanti, se lei continua a scalare la vetta del successo, lui invece è destinato ad un fallimento totale. Henry, durante uno spettacolo a Las Vegas in cui inventa di avere ucciso la moglie, entra in collisione con sé stesso e con il pubblico che prima lo adorava ma che ora lo trova sgradevole e fuori luogo. La spaccatura tra i due è definitiva, come una profonda ferita che non si rimargina. Ann continua a morire sul palco e più muore più viene apprezzata. Invece, la morte sul palco, per Henry, significa solo la fine.

Dopo un tragico viaggio in barca avviene il miracolo: Annette acquisisce un magico talento ed eredita la voce della madre.

Questa è una nuova rinascita per Henry, che decide di sfruttare questo talento per far esibire la bambina in tutto il mondo. E tutto il mondo ne è entusiasta, mangia e divora la piccola cantante, trasformando un fantasma in un evento sensazionalistico. Annette così è un pinocchio dei giorni nostri.

Alla fine, ne Henry ne Ann sono salvi, sono entrambi colpevoli di aver sfruttato Annette per i propri scopi. La bambina non perdona nessuno dei due. Tutti e due hanno trattato la figlia come un pupazzo, una marionetta, volontariamente ignorando la sua umanità. Fino agli ultimi minuti del film, Annette è sempre e solo un oggetto, non troppo distante da quelli che i genitori usavano in scena.

Annette è sicuramente un prodotto impegnativo e facilmente respingente, prima di tutto a causa della sua natura di musical. Le parti cantate sono la quasi totalità del film e i brani risultano molto simili tra di loro, portando lo spettatore ad uno sfinimento psico-fisico. Lo sviluppo narrativo non aiuta, soprattutto nella prima metà del film, in cui poco accade e i personaggi rimangono fermi ed immobili nei loro ruoli. Anche la relazione della coppia è poco approfondita, appena suggerita e lasciata sospesa. Sfortunatamente Adam Driver e Marion Cotillard non hanno una grande chimica sullo schermo, e questo rende ancora più faticoso seguirli, quando sono insieme. I brani musicali non sono sempre riusciti, e se in alcuni casi riescono a tramettere bene le sensazioni e le intenzioni della scena, in altri invece non fanno altro che confondere e rendere più caotica la situazione.

Ma Annette è anche un film estremamente affascinante, un film che non ti lascia impassibile ma che, anzi, ti costringe a pensarci e ripensarci. È un film che cresce con il passare dei giorni e che ti tormenta.

Leos Carax si dimostra anche questa volta un regista unico, capace di torturare e sedurre lo spettare, raccontando storie che sembrano favole dark. È ingegnoso nella messa in scena e la sua mano registica è fortemente presente, intelligente ed innovativa. Annette è un film piccolo, ma di grande impatto e di grande potenza.

Annette arriverà nelle sale italiane il 18 novembre, distribuito da I Wonder Pictures, in collaborazione con Koch Media e Wise Pictures.

Agata Brazzorotto

PRO CONTRO
  • Idee di messa in scena davvero brillanti.
  • La mano di Carax è molto presente.
  • Impossibile rimanere impassibili.
  • La parte musicale e cantata è davvero eccessiva e a discapito della narrazione.
  • La prima metà del film ha poco sviluppo narrativo.
  • Alcune relazioni tra i personaggi sono poco approfondite.
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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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