Cattivi vicini 2, la recensione

Da John Landis ai National Lampoon, passando per Porky’s e La rivincita dei Nerds, c’è tutta una tradizione nata negli anni ’80 che ha rielaborato il genere comedy americano aggiornandolo ai gusti del pubblico di allora, gusti che si affidano a una risata greve, di pancia, preferibilmente orientata al politicamente scorretto. Quella commedia ha avuto dei figli negli anni ’90, che si sono moltiplicati a loro volta, fino ad arrivare all’attuale panorama comico statunitense che guarda ai propri nonni con rispetto e voglia di emulazione. Tra i molti esempi di commedia chiaramente vogliosa di riesplorare canoni “classici” c’è senz’altro Cattivi vicini, campione d’incassi della stagione estiva 2014, che oggi ha guadagnato un sequel.

Divertente e con un high concept sufficientemente originale da renderlo vincente, Cattivi vicini univa perfettamente la tradizione dei teen-movie scollacciati sulle confraternite universitarie con la comicità irriverente di Seth Rogen, impegnato in produzione e in veste di co-protagonista al fianco del divo delle teenagers Zac Efron. L’intera squadra torna in Cattivi vicini 2, che il sottotitolo originale – Sorority Rising – esplicitamente contestualizza: se nel primo film i coniugi Radner dovevano vedersela con una confraternita universitaria trasferitasi proprio nella casa vicino alla loro, in questo sequel è una sorellanza a far passare nuovi guai ai poveri Mac e Kelly.

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I due, che hanno sempre i volti di Seth Rogen e Rose Byrne, hanno una bambina piccola e sono in attesa di un secondo bebè. Bisognosi di una nuova e più grande abitazione, mettono in vendita l’attuale casa e riescono subito a trovare dei compratori, ma sottovalutano una postilla che li intrappola nel cosiddetto escrow, ovvero un acconto di garanzia per il quale i nuovi proprietari hanno un mese di tempo prova per decidere se acquistare o rinunciare alla casa. Ok, nessun problema, se non fosse che proprio in quei giorni si trasferisce nella casa affianco una sorellanza universitaria, la Kappa Nu, intenzionata a fare festa ogni santo giorno… e notte! Praticamente spacciati, i Radner decidono allora di chiedere aiuto all’unica persona che sa come sabotare una festa, Teddy Sanders, che due anni prima intraprese con loro una vera guerra a colpi di birra pong e musica a tutto volume.

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Come si può intuire dalla sinossi, il team di Cattivi vicini 2 non si è sforzato molto in termini di inventiva e il sequel non fa altro che replicare la struttura del prototipo semplicemente sostituendo alla confraternita una sorellanza e utilizzando Zac Efron come jolly voltagabbana da far alleare con l’una e l’altra fazione. Tutto qui. Una sòla, penserete voi! E invece no, perché malgrado la ripetitività strutturale, Cattivi vicini 2 ha il merito di raccontare i vecchi personaggi in una fase di crescita e i nuovi non come semplici cloni.

Mac e Kelly sono dei genitori pessimi, lo riconoscono loro stessi, ma ciò nonostante pensano costantemente al futuro dei loro figli, esternando tutte le insicurezze di chi si trova catapultato in un contesto che non gli appartiene. Al contrario Teddy si ostina a non voler crescere, malgrado i tempi del college siano ormai finiti, cerca ancora lo “sballo” e per questo si inventa trainer della sorellanza, scansandosi da quel mondo che attorno a lui evolve, come l’amico di sempre – ancora interpretato da Dave Franco – che scopertosi gay si sta ora sposando.

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E poi ci sono le nuove leve, le tre fondatrici della Kappa Nu, Shelby, Beth e Nora, rispettivamente interpretate da Chloe Grace Moretz, Kiersey Clemons e Beanie Feldstein, che sono l’esatto opposto di quello che erano i festaioli confratelli del primo film. Il terzetto di matricole scopre infatti che alle sorellanze non è consentito dare feste ma solo partecipare a quelle organizzate dalle confraternite, solo che si tratta di serate fortemente sessiste, dove il ruolo della donna è idealmente quello della “troietta” da conquistare. E così, nel loro essere a loro modo femministe, geek in erba e praticamente disadattate, decidono di fondare una sorellanza fuori da ogni regola e, soprattutto, dare feste per sole donne! E qui si capisce come gli sceneggiatori Andrew Jay Cohen, Brendan O’Brien, Nicholas Stoller, Evan Goldberg e Seth Rogen (si, in questo sequel Rogen oltre che interprete e produttore è anche sceneggiatore!) temessero di ripercorrere troppo i loro passi e hanno intrapreso un drastico taglio col passato nella caratterizzazione degli “antagonisti”.

Ovviamente quello che più interessa in un film come Cattivi vicini 2 è che si riesca a far ridere e possiamo dire che il numero di gag in confronto al prototipo aumenta esponenzialmente e quasi tutte vanno a segno, dal tormentone del dildo utilizzato dalla figlia di Mac e Kelly come un giocattolo, all’assurdo modo che le consorelle escogitano per far litigare tra loro i vicini di casa. Ah, ovviamente la gag più memorabile di Cattivi vicini, ovvero l’airbag utilizzato in “maniera creativa”, è replicata e il risultato è esilarante.

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Cattivi vicini 2 è il classico sequel nato dalla necessità di bissare un successo, quindi quanto di più lontano dall’idea di nobiltà d’intenti, ma possiamo dire che il film riesce nel suo obiettivo primario: divertire.

Se avete apprezzato Cattivi vicini, sicuramente il sequel non vi deluderà.

Roberto Giacomelli  

PRO CONTRO
  • Gran parte delle gag vanno a segno.
  • Seth Rogen e Zac Efron sono una coppia comica molto affiatata.
  • Si è cercato di diversificare i caratteri dei personaggi in confronto al primo film.
  • Replica esattamente la struttura del prototipo.
  • Se pensate che per far ridere non c’è bisogno di volgarità e battute a sfondo sessuale, questo film davvero non fa per voi.
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