Il domani tra di noi, la recensione
La lunga e fruttuosa tradizione del survival-movie si rinnova e arricchisce di un titolo che tocca il filone in maniera tangente, Il domani tra di noi, infausto titolo italiano di The Mountain Between Us, tratto dall’omonimo romanzo di Charles Martin.
Per trasformare in immagini il melò di sopravvivenza che è diventato in pochi mesi in un best-seller è stato chiamato il palestinese Hany Abu-Assad, che abbiamo già conosciuto grazie al recente successo di The Idol, che è riuscito a cogliere con maggiore efficacia la componente avventurosa della vicenda in confronto a quella, più sacrificata, della storia sentimentale in itinere.
Alex è una fotoreporter diretta a Baltimora, méta anche del neurochirurgo Ben: lei deve sposarsi il giorno dopo, lui deve effettuare un’operazione molto delicata, ma l’aereo su cui dovrebbero imbarcarsi viene cancellato a causa di una tempesta in arrivo. Alex ha l’idea di noleggiare un piccolo aereo e coinvolge Ben per spartirsi la spesa, ma l’anziano pilota dell’aereo ha un malore e il velivolo precipita sulle montagne rocciose. Ben e Alex sopravvivono all’impatto, anche se lei è ferita, e quando capiscono che i soccorsi non arriveranno a causa di un errore compiuto dal pilota stesso, i due decidono di avventurarsi tra la neve, affrontando le incredibili difficoltà di un paesaggio ostile.
Il domani tra di noi parte benissimo: due attori di grande talento come Kate Winslet e Idris Elba scaraventati in una situazione di disagio che promette grandi cose. E infatti la lunga sequenza dell’incidente aereo che si presenta a pochi minuti dall’inizio del film, diretta con un senso della tensione incredibile, conferma quella sensazione. Da quel momento in poi, Il domani tra di noi si caratterizza per una serie di momenti topici del survival movie che vanno dall’attacco di un animale selvatico (in questo caso un puma), alle difficoltà date dal clima, fino alle scene di estremo pericolo come quella in cui Ben sta per precipitare da un’altura innevata e quando Alex deve vedersela con il lago ghiacciato. Momenti di grande pathos che però lasciano fin troppo in secondo piano i due personaggi. Abbiamo dettagli della vita privata di entrambi, alcuni sono volutamente lasciati nel mistero e scoperti un poco alla volta, ma si nota una certa superficialità nel trattarli e, di conseguenza, nel mostrare il rapporto tra di loro e la nascente attrazione.
Purtroppo il sottotesto sentimentale non è credibile, così come non riusciamo a prendere mai troppo sul serio l’ipotetica storia tra Alex e Ben, ovvero tra Kate e Idris, e finché tutto ciò rimane sul piano dell’attrazione dettata dalla situazione estrema, il gioco può anche starci, ma tutto cade inesorabilmente nel momento in cui si esce fuori dai confini del survival movie.
Il domani tra di noi, infatti, al di là di qualche dialogo forzato e questa evidente mancanza di sinergia tra i due protagonisti, si difende benissimo sotto il punto di vista della pura tensione grazie a momenti di grande intensità e un’attenzione particolare dedicata al paesaggio, vero quarto personaggio del film (il terzo è uno splendido Golden Retriever senza nome che accompagna i due protagonisti nell’avventura). L’ottimo Hany Abu-Assad, infatti, ha voluto girare davvero in condizioni estreme portando la troupe a 3350 metri d’altezza, sulla catena canadese di Purcell Mountains.
La debolezza del film emerge tutta nell’ultimo breve atto del film, una quindicina di minuti finali che sembrano far parte di un’altra opera, completamente decontestualizzati e capaci di creare una straniante frattura narrativa colpevole di gettare una luce di “occasione sprecata” a quello che poteva essere semplicemente un buon survival movie.
Il domani tra di noi sarà nei cinema italiani dal 23 novembre distribuito da 20th Century Fox.
Roberto Giacomelli
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