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Tremila anni di attesa: in blu-ray il fantasy di George Miller con Idris Elba e Tilda Swinton
Tremila anni di attesa… si potrebbe ironizzare sul titolo del nuovo lavoro di George Miller paragonandolo al tempo che in media passa da uno e l’altro film del celebre regista australiano; infatti, sono passati ben otto anni dall’uscita di quel caposaldo del cinema post-moderno che risponde al titolo di Mad Max: Fury Road. Per il suo passo successivo, Miller rimane nei territori del fantastico adattando uno dei racconti della raccolta del 1994 Il genio nell’occhio d’usignolo (The Djinn in the Nightingale’s Eye) scritta da Antonia Susan Byatt. Tremila anni di attesa è ora disponibile in Blu-ray, 4K UHD e DVD distribuito da Eagle Pictures.
Beast, la recensione
Se facciamo mente locale, di leoni killer al cinema non ne individuiamo troppi. Sicuramente il titolo più celebre che risponde a questa esigenza è Spiriti nelle tenebre (1996), il bel thriller avventuroso di Stephen Hopkins con Michael Douglas e Val Kilmer, se poi scaviamo un po’ più indietro nel tempo troviamo Il grande ruggito (1981) con Tippi Herden e Melanie Griffith in cui, però, i leoni non sono l’unica minaccia. Se invece ci avviciniamo ai giorni nostri, troviamo il notevole Prey – La caccia è aperta (2007) scritto e diretto da Darrell James Roodt e i meno riusciti Prey – La preda (2016) dell’olandese Dick Maas e Rogue – Missione ad alto rischio (2019) di M.J. Bassett. A questo sparuto elenco di titoli oggi aggiungiamo Beast di Baltasar Kormákur, in uscita nei cinema italiani il 22 settembre e in grado di piazzarsi tranquillamente sulla vetta qualitativa di questo micro-filone del beast movie e dell’eco-vengeance.
Sonic 2 – Il film, la recensione
Uno dei maggiori successi cinematografici pre-pandemia è stato Sonic – Il film che, a fronte dell’ottimo incasso di botteghino, non è riuscito comunque a sfruttare a pieno la sua finestra cinematografica internazionale proprio a causa del repentino disfacimento del sistema distributivo in sala causato dei vari lockdown, successo comunque ripagato anche dalle ottime performance in streaming e home video in tutto il mondo. Tanto è bastato, insieme alla buona accoglienza della critica che l’ha salutato come uno dei migliori film tratti da videogiochi, per mettere immediatamente in cantiere un sequel che giustamente battesse il ferro finché caldo, ripartendo esattamente lì dove finiva il primo film, con il Dr. Robotnik intrappolato sul pianeta fungoso e Tails giunto sulla Terra a cercare Sonic.
The Suicide Squad: la missione suicida di James Gunn in blu-ray
Forse è uscito al cinema nel momento sbagliato, quando le sale erano ancora viste con sospetto post-riapertura e l’introduzione del green pass ha preso in contropiede qualcuno, oppure la strategia ibrida distributiva negli Stati Uniti ha compromesso in parte anche il successo altrove con il proliferare della pirateria, fatto sta che The Suicide Squad – Missione suicida non è stato quel successo al botteghino che ci saremmo aspettati e augurati. Ma ciò non toglie che, ad oggi, quello di James Gunn sia il cinecomic più riuscito, divertente, coraggioso e sfrontato da almeno due anni a questa parte, ovvero da quando la pandemia ha frenato e costretto al posticipo selvaggio tutti i blockbuster in distribuzione. Ora The Suicide Squad – Missione suicida è disponibile anche in home video grazie a Warner Bros Entertainment con una buona varietà di soluzioni utili a venire in contro a qualsiasi esigenza: DVD, Blu-ray, 4K Ultra HD e Steelbook 4K+Blu-ray.
Cats, la recensione
Popolarissimo musical composto da Adrew Lloyd Webber e scritto da Thomas Stearns Elliot nel 1981, Cats racconta le vicende di un gruppo di gatti, i “Jellicle Cats” di Londra. Ogni anno i gatti si ritrovano per festeggiare il vecchio gatto Old Deuteronomy (Judie Dench) con un ballo che culmina con l’ascesa di uno di loro al paradiso dei Jellicle, l’Heaviside Layer. Il raduno di quest’anno però viene turbato dall’arrivo di Macavity (Idris Elba) che rapisce Old Deuteronomy perché desidera poter ascendere al paradiso. Ma grazie all’aiuto di Mister Mistofelees (Laurie Davidson), il “gatto prestigiatore”, tutto si risolverà.
Cercare di recensire un film come Cats non è semplice, questo perché il rischio di avventurarsi nel terreno scivoloso della critica impietosa, al limite del crudele, è dietro l’angolo. Tom Hopper purtroppo non ha reso facile il compito di parlare della sua ultima opera, che sembra a tutti gli effetti il risultato di un’inspiegabile allucinazione collettiva.
Fast and Furious: Hobbs & Shaw, la recensione
Quando nell’ormai lontano 2013 il personaggio di Luke Hobbs fece capolino nella saga di Fast and Furious riscuotendo un enorme favore da parte degli spettatori, avevamo già capito che un nuovo membro si era stabilmente unito alla “famiglia”. Erano i tempi di Fast and Furious 6, a dar corpo allo strabordante agente del DSS c’era un Dwayne Johnson in costante ascesa, e in più momenti l’ex wrestler riusciva anche a rubare la scena ai colleghi più rodati della saga. Deckard Shaw anche entra scena nel sesto film del franchise, un colpo di coda geniale come scena post credits che annunciava la spietata ex-spia del MI6 interpretata da Jason Statham come vendicativa minaccia del film successivo. Ed è infatti in Fast and Furious 7 nel 2015 che Hobbs e Shaw si incontrano e scontrano per la prima volta, delineando una nuova coppia di avversari capaci di catturare l’attenzione per ben due film, ridefinendo anche le priorità di casting all’interno della saga action economicamente più fruttuosa di sempre.
Molly’s Game, la recensione
Oggi a Hollywood il potere e l’influenza di uno sceneggiatore può essere pari o superiore a quello di un regista o un attore. Ce lo insegna Aaron Sorkin, che negli anni è diventato una vera istituzione per il cinema e la televisione made in USA, fino al suo esordio alla regia nel 2017 con Molly’s Game.
Il primo script importante firmato da Sorkin risale al 1992, Codice d’onore, il che lo porta a lavorare come script doctor per film del calibro di Shindler’s List, The Rock e Nemico pubblico. Una carriera tutta in ascesa che arriva alla serie tv West Wing – Tutti gli uomini del presidente, a cui segue un periodo buio fatto di droga, alcool e prigione.
La torre nera: arriva in Blu-ray il fantasy tratto da Stephen King
Negli ultimi tempi, al cinema, si è tornati a parlare molto di Stephen King. Ciò è avvenuto grazie alla prima trasposizione sul grande schermo di It, uno dei romanzi più complessi e apprezzati del “Re del Brivido” che ha trovato giustizia sotto la firma di Andrés Muschietti. Poco più di due mesi prima, in pieno periodo estivo, un altro film tratto dagli scritti di King era uscito al cinema facendosi attendere con una certa impazienza. Era La Torre Nera, primo film ispirato all’omonima e lunga saga fanta-horror-western considerata l’opus magnum di Stephen King, un’epica lunga otto romanzi (ad oggi) che comprende al suo interno tutto l’universo kinghiano. Portare al cinema La Torre Nera non è stato semplice (si pensi che l’idea nasce nel 2007 da J.J. Abrams e Damon Lindelof) e tra mille cambi di programma che hanno fatto rimbalzare il progetto da una produzione all’altra, alla fine l’hanno sfangata Sony Pictures e Media Rights Capital con l’intento di dare vita ad un intero universo crossmediale che comprende (nelle speranze) una saga di film e una serie tv. Alla sua uscita in sala, La Torre Nera ha ricevuto un’accoglienza molto tiepida che potrebbe compromettere buona parte del disegno produttivo immaginato da Sony e Media Rights Capital. Adesso, sotto il marchio di Sony Pictures Home Entertainment, il film è disponibile sul mercato home video in un’appetitosa edizione Blu-ray disc davvero ricca di contenuti speciali.
Il domani tra di noi, la recensione
La lunga e fruttuosa tradizione del survival-movie si rinnova e arricchisce di un titolo che tocca il filone in maniera tangente, Il domani tra di noi, infausto titolo italiano di The Mountain Between Us, tratto dall’omonimo romanzo di Charles Martin.
Per trasformare in immagini il melò di sopravvivenza che è diventato in pochi mesi in un best-seller è stato chiamato il palestinese Hany Abu-Assad, che abbiamo già conosciuto grazie al recente successo di The Idol, che è riuscito a cogliere con maggiore efficacia la componente avventurosa della vicenda in confronto a quella, più sacrificata, della storia sentimentale in itinere.
La Torre Nera, la recensione
Con l’uscita nei cinema de La torre nera si è tornato a parlare della cosiddetta “maledizione di Stephen King”, un’annosa constatazione che nasce all’indomani di buona parte delle trasposizioni cinematografiche (ma anche televisive) delle opere del celebre “Re del Brivido”. Malgrado l’indiscutibile qualità di molte sue opere letterarie, i film tratti da King spesso risultano deludenti se paragonati alla fonte e anche bruttarelli se presi a se. Soprattutto in anni relativamente più recenti, se escludiamo i film di Frank Darabont, Secret Window con Johnny Depp e la miniserie 22.11.63, difficilmente troveremo opere degne di nota e La torre nera, purtroppo, non solo si aggiunge alla lunga lista delle opere di gran lunga deludenti, ma va ad inserirsi anche nella lista dei brutti film a prescindere.