Donnie Darko: torna al cinema il cult intergenerazionale di Richard Kelly

28 giorni, 6 ore, 42 minuti, 12 secondi… ecco quando il mondo finirà.

Così l’inquietante Frank ammoniva uno sbigottito Donnie nel “sogno premonitore” che fornisce l’innesco per la folle storia di Donnie Darko, il film cult che torna al cinema, nella versione director’s cut restaurata in 4K, distribuito da Notorious Pictures il 3, 4 e 5 giugno per celebrare 20 anni dalla sua prima uscita cinematografica italiana.

Donnie Darko rappresenta l’esordio nel mondo del cinema per l’allora promettente Richard Kelly, che il film lo ha scritto e diretto. Non fu un gran successo al botteghino quando uscì nel 2001, forse a causa della limitata pubblicità di cui beneficiò, data dalla triste coincidenza nel periodo d’uscita con l’attentato alle Torri Gemelli: infatti il trailer del film mostrava la parte di un aereo che precipitava su un’abitazione causando un disastro, immagine troppo forte per un Paese sotto shock per un evento che in qualche modo ricordava proprio questa immagine. Questo fece sì che da un budget di 4,5 milioni di dollari si riuscì a ricavare un incasso globale di soli 7,5 milioni. Un flop.

Ma con il passare dei mesi, Donnie Darko è riuscito a costruirsi un’aura di cult che gli ha dato praticamente una seconda vita. Il passaparola degli spettatori è stato incredibilmente positivo e i cinema tennero in cartellone il film di Kelly molto tempo, nonostante il rilascio fosse limitato a poche sale sul suolo statunitense. Ne seguì un grande successo di vendite per l’edizione home video uscita su mercato nel 2002 che spinse i produttori a rimettere mano al film e rilasciare nel 2004 anche la versione director’s cut, 20 minuti più lunga e con diverse differenze di montaggio, ospitata perfino alla Mostra del Cinema di Venezia.

Donnie Darko

Ma non finisce qui. Nel 2007 Donnie Darko è stato portato a teatro, Empire l’ha inserito al 2° posto della sua classifica dei 50 più grandi film indipendenti di tutti i tempi e nel 2009 è stato realizzato un sequel, S. Darko, per la regia di Chris Fisher, da cui Kelly però si è sempre dissociato.

Da cosa è dato il successo (a posteriori) di Donnie Darko? Sicuramente dalla storia bizzarra che si presta a diverse interpretazioni, dal sagace mix tra fantascienza, horror e teen-drama, dal cast che comprende nel ruolo del protagonista un giovanissimo (e perfetto per il ruolo) Jake Gyllenhaal, dalle musiche che nella versione theatrical sono un perfetto esempio di intelligente revival anni ’80, e dall’iconografia che riesce a creare, capeggiata dall’inquietante maschera di Frank il coniglio, diventata in breve tempo rappresentativa dell’horror anni 2000.

Donnie Darko

Donnie Darko racconta la storia di un adolescente, Donnie appunto, interpretato da un giovanissimo Jake Gyllenhaal, che vive a Middlesex la classica cittadina di provincia americana. Siamo nel 1988 e la notte del 2 ottobre viene attirato fuori da casa sua da un bizzarro essere con costume da coniglio che gli dice che il mondo finirà tra 28 giorni. La stessa notte, la fusoliera di un aereo cade misteriosamente dal cielo sulla casa dei Darko colpendo in pieno il letto di Donnie: se il ragazzo non fosse stato fuori, sarebbe morto. Da quel giorno, il ragazzo sarà perseguitato da strane allucinazioni che lo conducono in un implacabile conto alla rovescia verso l’annunciata Apocalisse.

Donnie Darko

Una trama a tratti ostica che trova solide basi interpretative nella teoria degli universi paralleli e nei viaggi nel tempo, che sono infatti ben più articolati nella versione director’s cut grazie alla presenza di un libro (La filosofia dei viaggi nel tempo) scritto dalla pazza del paese e che scandisce in capitoli le fasi del film che avvicinano la storia al 31 ottobre, notte del disastro annunciato. Ma la complessità della trama è uno dei grandi punti a favore di Donnie Darko che, grazie a una sceneggiatura praticamente perfetta, può essere sottoposto a diverse letture senza che il suo fascino ne risenta. Quasi un unicum per un film di questo tipo, un’esperienza per lo spettatore che non può che rimanere affascinato dalla stramba storia di Donnie Darko, un ragazzo dal nome simile a quello di un supereroe…

Roberto Giacomelli

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