I 5 peggiori film del 2016 secondo DarksideCinema.it

Ad ogni migliore corrisponde sempre un peggiore! E così, dopo la nostra Top 5 dei più amati film del 2016, che potete leggere qui, ecco la classifica infame: la Flop 5 dei peggiori film dell’annata che si sta concludendo

Anche in questo caso, nessuna delle nostre classifiche ha la pretesa di essere completa ed esaustiva, dal momento che si riferisce ai titoli che ognuno di noi è riuscito a vedere quest’anno. Di conseguenza, i nostri giudizi sono spesso molto contraddittori, mostrando così la grande varietà di gusti che risiede dietro le firme di DarksideCinema.it.

E voi, in quale Flop 5 vi riconoscete maggiormente? Fatecelo sapere commentando questo articolo oppure sulle nostre pagine social Facebook Twitter.

Ci auguriamo (e vi auguriamo) un 2017 con meno titoli possibile per riempire la prossima Flop 5. Buon anno nuovo, cari darksiders!

Roberto Giacomelli

5. BEN-HUR

Lasciamo da parte il fatto che è stato toccato un capolavoro immortale e bla bla bla, siamo concreti: la nuova versione di Ben-Hur a firma del kazako Timur Bekmambetov è un brutto film anche senza scomodi confronti. Involontariamente ridicolo, miscasting clamoroso, senso del ritmo inesistente e talmente frettoloso da creare seri problemi di continuità tra una scena e l’altra. Spazzatura.

4. FUOCOAMMARE

Ha vinto premi a destra e a manca, è stato candidato per rappresentare l’Italia agli Oscar 2017 (prontamente rigettato dall’Academy) ma il nuovo lavoro di Gianfranco Rosi è davvero un grande film o è stato spinto dalla tematica “attualissima” che tratta? Io una certa idea me la sono fatta… ma, “complottismo” a parte, Fuocoammare mi è sembrato semplicemente mal fatto, soprattutto incapace di trattare adeguatamente una tematica che trovo molto interessante e delicata, qui usata come specchietto per le allodole in un film loffio e cinematograficamente poco curato che, alla fine, parla d’altro.

3. SINGLE MA NON TROPPO

Un film fatto da donne (a parte il regista), indirizzato a un pubblico di donne ma che è incredibilmente offensivo verso il sesso femminile. A parte questo, l’ho trovato un’opera abominevole, volgare, irritante e ipocrita. Fare film come questo, nel 2016, è sinonimo di arretratezza culturale.

2. WILDE SALOMÉ

Passato come una scheggia nei cinema italiani e subito ritirato, Wilde Salomé è il delirio artistico del fu Al Pacino, grande attore ormai completamente rincoglionito. Durante la visione, ti chiedi “ma che è sta roba?”. A fine visione ribadisci “ma che era sta roba?”. Gran pernacchia a un pilastro del cinema internazionale a cui il film è chiaramente sfuggito di mano. E neanche Jessica Chastain riesce a salvare la baracca.

1. LA GRANDE SCOMMESSA 

Probabilmente il film più sopravvalutato del 2016. Candidato a 5 Oscar (e ne ha vinto anche uno!), il film di Adam McKay è quanto di peggio possa offrire il cinema fighetto hollywoodiano. Tanto glamour, star a iosa che reggono un film in cui palesemente non si capisce nulla… così compiaciuto com’è del suo linguaggio per esperti (di finanza), però convinto di essere fatto ad hoc per i somari che stanno a pensare più di 10 secondi se la cassiera del supermercato ha dato il resto giusto. Supponente, antipatico, irritante, frustrante.

Rita Guitto

5) SUICIDE SQUAD

Starete pensando che ce ne sono di peggiori, è vero. Ma questo film ha promesso molte cose e non ne ha mantenuta nemmeno una, lasciandomi completamente indifferente. E poi, già il fatto che ora tutte le sciacquette vanno in giro vestite da Harley Queen e i decerebrati vestiti da Joker, basta e avanza per farmi odiare questo film.

4) IL CASO SPOTLIGHT

Sono rimasta senza parole quando è stato eletto vincitore agli scorsi Oscar. Tanto di cappello ai temi difficili che affronta, ma ciò non toglie che rimane un film mediocre e anche un po’ noioso. Troppi sentimentalismi, poca empatia.

3) 10 CLOVERFIELD LANE

Piena di aspettative, ho sperato fino all’ultimo che accadesse qualcosa di fighissimo che mi ripagasse di tutta quella noia. Non è arrivato e ci sono rimasta malissimo!

2) EQUALS

Uguale, almeno nelle intenzioni, al ben più interessante Equilibrium, ma recitato da schifo (grazie Kristen, grazie veramente) e patetico all’inverosimile. Sono uscita dalla sala prima della fine, mai successo!

1) FUOCOAMMARE

Quando decidi di dedicarti ad un argomento che ti dà mille spunti da sviluppare, e non lo fai. Quando hai la possibilità di raccontare da un diverso punto di vista quello che ogni giorno vediamo al TG, e non lo fai. Quando potresti fare un documentario interessante, e non lo fai. Questo è Fuocoammare. Poi qualcuno mi spiegherà cosa c’era da premiare.

Susanna Norbiato

  1. SUICIDE SQUAD

Meglio di Batman V Superman solo perché fa ridere e la colonna sonora è da paura, ma per il resto i problemi sono gli stessi. Un film disarticolato, pieno di personaggi abbozzati, ma soprattutto con una storia che fa acqua da tutte le parti. Per fortuna c’era Harley Quinn. Anche questo come il suo fratellino, uscito poi in dvd in versione estesa con scene che lo integrano e rendono più comprensibile e godibile. Ma perché di grazia non farlo già per il cinema? Mah…

  1. BATMAN V SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE

La DC al cinema colleziona un fallimento dopo l’altro, con l’aggravante, in questo caso rispetto a Suicide Squad, di risultare anche noiosa. Un peccato, perché la versione integrale uscita qualche mese dopo in dvd migliora considerevolmente la qualità della storia, rendendo l’intera operazione ancora più antipatica e frustrante.  Appunto particolarmente negativo va fatto al villian, Lex Luthor interpretato dal discutibile Jesse Eisenberg, che risulta a tratti (e soprattutto sul finale) ridicolo e macchiettistico.

  1. ZOOLANDER 2

Divertente è divertente, ma dopo tutti questi anni si poteva fare di meglio. Un film costruito solo ed esclusivamente sui (famosi) camei, facendo leva su una comicità meno stratificata e intelligente rispetto al primo. Il risultato è deludente, ridicolo (non nel senso buono del termine) ed evitabile.

  1. LA CORRISPONDENZA

Un peccato che nel 2016 un regista come Tornatore senta il bisogno di fare una cosa del genere, diciamo che tutti abbiamo i nostri momenti no. Un film brutto. Non si può definire in altro modo. Noioso, lento, scritto male… P.S. I Love You si, ma infinitamente più pesante e doloroso (fisicamente proprio, per lo spettatore che deve stare seduto a subirselo). Il fatto che nemmeno Jeremy Irons possa nulla per renderlo più guardabile riassume tutto. Ho già detto che è lento e noioso?

  1. EQUALS

Romeo e Giulietta in un futuro distopico fanno facce strane e cercano di copulare senza riuscirci. Giulietta è Kristen Stewart. La situazione, già di per sé tragica, viene aggravata da una regia mostuosamente lenta.

Matteo Illiano

5. L’ERA GLACIALE 5: IN ROTTA DI COLLISIONE

Arrivare al numero cinque di una saga animata non è un compito semplice, soprattutto se l’appeal si era perso già da parecchio tempo. Dopo un dimenticabile quarto capitolo, L’era Glaciale riesce a realizzare il suo peggior film caratterizzato da gag ripetitive e da una totale assenza di trama. Le dinamiche che ci avevano fatto innamorare di questa famiglia così fuori dal comune, sono ormai un lontano ricordo.

4. IL CACCIATORE E LA REGINA DI GHIACCIO

A metà strada tra il prequel e il sequel, l’elaborato incastro narrativo non salva Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio dall’essere un susseguirsi di combattimenti e dialoghi su cui è preferibile non soffermarsi. Non bastano i volti di Jessica Chastain e Emiy Blunt per migliorare la situazione.

3. THE LEGEND OF TARZAN

Il Tarzan diretto da David Yates più che un uomo della giungla assomiglia a un modello di Calvin Klein pronto per una sfilata di intimo. Scimmie perfettamente pettinate, Christopher Waltz alle prese con l’ennesimo ruolo di macchietta malefica e una regia precaria fanno solo venir voglia di rispolverare il classico Disney del 1999.

2. LA CENA DI NATALE

Sequel di Io che amo solo te di cui veramente in pochi sentivano la necessità. Si riprendono gli stessi personaggi in un contesto natalizio ma non si intende svilupparli o approfondirli in alcun modo. La pellicola è un insieme delle medesime situazioni che rendono i protagonisti pressoché immobili e fastidiosi. Rappresentazioni al limite dell’offensivo della donna e dell’omosessualità.

1. L’ESTATE ADDOSSO

Muccino tenta di rifare Muccino. Il regista cerca di realizzare una versione giovanile di se stesso attraverso un vuoto triangolo amoroso in cui tutto sembra voler dimostrare di essere al passo con i tempi, senza però riuscirci. Anagraficamente nel 2016 ma fermo al 1990. Cliché a non finire e personaggi privi di psicologie minime.

Giuliano Giacomelli

  1. LA GRANDE SCOMMESSA

La grande scommessa ha il merito di essere un film ben montato e ben interpretato. Nient’altro ha da offrire. Rimane un film ostico e contorto che non fa nulla per catturare il reale interesse dello spettatore che, in realtà, si sentirà confuso e stupido davanti a paroloni e sigle come CDO, CDO sintetici, credit default swap, AAA etc. Nessuna reale spiegazione, tutto dato per scontato come se chiunque dovesse conoscere e utilizzare quotidianamente termini e sigle di questa entità.

  1. TIRAMISU’

Esordio alla regia del noto attore-showman Fabio De Luigi. Probabilmente si tratta del peggior esordio alla regia di sempre. Un film fiacco, senza un’idea, che avanza per inerzia verso i titoli di coda e riesce abilmente ad irritare a causa della presenza del pessimo Angelo Duro.

  1. FUOCOAMMARE

Gianfranco Rosi è un abile venditore di fumo. Dopo il mediocre, ma a modo suo interessante, Sacro GRA, continua l’avventura di Rosi nel documentario-che-si-crede-cinema. Il tema del giorno è furbo e ruffiano come pochi: gli sbarchi dei migranti a Lampedusa. Un’operazione costruita a tavolino per ricevere premi e consensi nel rispetto di una sensibilità assolutamente artificiosa.

  1. LA QUINTA ONDA

C’è poco da argomentare. La quinta onda è un film brutto, ma proprio brutto. Ennesimo adattamento cinematografico di queste saghe young adult che risultano tutte mostruosamente uguali. Un’operetta di fantascienza rosa per scolarette che copia a piena mani da Twilight a Hunger Games.  Tanta noia e trash a profusione.

  1. CAROL

Con tutto il rumore che ha fatto nei festival di tutto il mondo, ci si aspettava davvero un film rivelazione capace di raccontare in modo innovativo una delicata storia omosessuale di metà ‘900. Invece Carol si rivela un maldestro polpettone in costume che non riesce ad andare al di là della tematica trattata. Una love story fredda, totalmente senza sentimento, non c’è passione, non c’è impeto, non c’è niente. Personaggi stereotipati, che fanno cose stereotipate, ed una Cate Blanchett che dovrebbe apparire come femme fatale ma risulta, piuttosto, un mignottone da saloon desideroso di abbordare ragazzine ingenue e sprovvedute. Poi c’è la noia, si, di quella ce n’è tanta.

Giulia Sinceri

  1. THE PILLS – SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE

Metto al quinto posto il debutto cinematografico dei The Pills solo perché ai tempi di YouTube li apprezzavo. Peccato che anche loro si siano dovuti avventurare nel mondo del cinema, rimanendo vittime di questa maledizione: “se i tuoi sketch funzionano egregiamente per un quarto d’ora, magari non funzioneranno altrettanto bene per un’ora e mezza”.

  1. JASON BOURNE

Una saga perfetta rovinata da un quinto capitolo non necessario. L’ho inserito in classifica non tanto perché sia un brutto film, ma perché è deludente. Se fosse slegato dalla saga, in realtà, non risulterebbe così tremendo, ma sarebbe solo uno dei tanti film d’azione senza personalità. Esattamente quello che non erano gli altri episodi di Jason Bourne.

  1. LA CORRISPONDENZA

Ho saputo di persone che hanno pianto vedendo questo film. Forse piangevano per la sua bruttezza, dato che è un pastiche di elucubrazioni sulla fisica che servono da cornice a una sonnolenta storia d’amore.

  1. BIANCO DI BABBUDOIU

Già per l’impronunciabile titolo si meritava di essere in questa classifica. Seriamente, come si può pensare che delle persone che non siano sarde siano invogliate a vedere un film con tale titolo? Poi la trama non aiuta, ma del resto non ci potevamo aspettare faville da dei comici di Colorado, programma Tv che come è noto non fa più ridere dalla notte dei tempi.

  1. LA COPPIA DEI CAMPIONI

Spero di non dovervi spiegare perché un film con protagonista Massimo Boldi si merita il primo posto.

Francesco Costantini

  1. DEMOLITION

Abbastanza banale e poco sincero. È facile credere in una seconda possibilità quando ti chiami Jake Gyllenhaal, hai un lavoro sicuro e strapagato e se ti capita nel momento del bisogno di incontrare qualcuno, così, per caso, salta fuori Naomi Watts. Ma nella vita reale…

  1. AMERICAN PASTORAL

Da apprezzare il coraggio insensato con cui un magnifico attore quale Ewan McGregor sceglie di esordire alla regia adattando il romanzo più celebre di un gigante della letteratura contemporanea come Philip Roth. La regia è però troppo piatta, convenzionale, senza vita.

  1. MA MA

Un vanity project per Penelope Cruz? Può darsi, almeno da principio. La storia è talmente sovraccarica di lacrime e tragedie a buon mercato da sembrare quasi involontariamente comica. La protagonista-produttrice meriterebbe certo di meglio. Anche da sé stessa.

  1. LA FORESTA DEI SOGNI

Imbarazzante, soltanto a dare un’occhiata alla quota di talento mobilitata nel progetto (Gus Van Sant, Mc Conaughey). Tanto per capirci: ci mette più di due anni a uscire nelle sale americane (distribuzione limitata tra l’altro) pur partendo dal concorso ufficiale di Cannes.

  1. POINT BREAK

Le scene d’azione non sarebbero neanche malaccio, il problema è tutto quello che sta nel mezzo e non c’è proprio un bel niente nel mezzo, a dire la verità. Indiscutibilmente uno dei remake più inutili della storia. E questo anche perché non ho visto Ben Hur.

Vincenzo de Divitiis

  1. JASON BOURNE

Il quinto capitolo non fa altro che confermare la fiacchezza e la poca originalità di una saga ormai giunta al suo esaurimento, nonostante un Matt Damon sempre in grande forma. Il film di Paul Greengrass è un action movie che non intrattiene e non appassiona perché ha il grosso difetto di prendersi sul serio rendendosi in questo modo noioso e macchinoso nello svolgersi degli eventi.

  1. GRIMSBY – ATTENTI A QUELL’ALTRO

La nuova commedia con protagonista Sacha Baron Cohen non ha molto da dire e di conseguenza si rifugia in volgarità di ogni tipo, allusioni sessuali e intrecci comici triti e ritriti. La domanda è una: perché quando questi prodotti provengono dall’estero va tutto bene, mentre quando sono fatti in Italia vengono, giustamente, stroncati?

3. PPZ – ORGOGLIO E PREGIUDIZIO E ZOMBIE

Tratto dall’omonimo best seller Seth Grahame-Smith (a sua volta rivisitazione del famosissimo romanzo di Jane Austen), il film di Burr Steers aveva tutte le carte in regola per diventare una comedy horror entusiasmante e splatter allo stato puro, ed invece ci troviamo difronte ad una pellicola che è l’esatto contrario in quanto non osa e non spinge mai sull’acceleratore. Delusione totale per gli appassionati del genere, e non.

2. THE PILLS – SEMPRE MEGLIO CHE LAVORARE

Il trio di youtubers romani, sulla scia di quanto fatto da altri loro colleghi, tentano il passaggio sul grande schermo con una commediola deludente, scialba e, soprattutto, caratterizzata da un’ironia incomprensibile per chi non è di Roma (anzi, in alcuni casi, anche per chi non risiede nella zona sud della capitale). Un insieme di sketch non riusciti che offuscano persino qualche piccola intuizione felice.

  1. UN NATALE AL SUD

È vero, mettere un cinepanettone in cima alla classifica dei flop è come sparare sulla croce rossa, ma il nuovo film con protagonista Massimo Boldi, diretto dall’esordiente Federico Marsicano, va al di là di ogni pessimistica aspettativa. Una comicità ormai datata e superata fa da leitmotiv ad una pellicola senza alcun nesso logico e tenuta in piedi – si fa per dire – da giochi di coppia, nudità in bella mostra e le solite volgarità che non fanno neanche più ridere.

Chiara Carnà

5) IL CACCIATORE E LA REGINA DI GHIACCIO

La definizione precisa e spietata di ‘sprco di talenti’. Il risultato è fiacco, senza guizzi e a tratti grottesco. Un film non necessario, affatto coinvolgente e decisamente banale.

4) GO WITH ME

Aspetta… è Anthony Hopkins quello? Ma davvero? Perché?? Nooo, ma veramente è anche produttore?? Veramente?!?

3) UN MOMENTO DI FOLLIA 

Accanto a una comicità infantile e stantia, che raramente regala un sorriso, trova spazio una scrittura di dialoghi ben lontana dall’essere brillante. Anche le relazioni tra i personaggi avrebbero meritato un’indagine più accurata.

2) SAUSAGE PARTY – VITA DA SALSICCIA

Concediamo il beneficio del dubbio e affidiamo parte della colpa al doppiaggio italiano, che lascerà perdere inevitabilmente tante sfumature umoristiche. La verità è che il film abbaia, ma non morde. Aspira ad essere un prodotto originale, pungente e sopra le righe. Tuttavia, non c’è spazio per un effettivo intrattenimento di qualità, in favore di una sceneggiatura chiassosa, volgare e priva di spessore.

1) ZOOLANDER N. 2

Un sequel che disattende le monumentali aspettative in maniera vergognosamente clamorosa non può che meritare la medaglia d’oro come più grande ‘sola’ del 2016. Un film da guardare solo per vedere alcuni tra i più talentuosi volti di Hollywood mettersi in ridicolo gratuitamente.

Claudio Rugiero

  1. JOY

Un film sull’inventrice di un mocio può essere interessante quanto può esserlo un film sull’inventrice di un mocio. O’Russell spreca una storia di donne coraggiose in un filmetto dove tutto, persino gli altri interpreti, ruota intorno a Jennifer Lawrence, che è brava ma non alla sua migliore performance. Ma la regia non aggiunge assolutamente nulla. Un film pomposo, cotonato e patinato.

  1. BROOKLYN

Come si fa a nominare agli Oscar una delle peggiori sceneggiature del 2015? Un film in cui i personaggi si esprimono incredibilmente tutti nello stesso identico modo, come se fossero tutti depersonalizzati o avessero tutti la stessa identica personalità. E le norme di corteggiamento dell’epoca, fulcro del film, sono trattate in maniera futile e ridicola. La trama, anch’essa approssimativa, è costruita intorno ad un personaggio inesistente che va avanti e indietro tra natia Scozia e gli USA. Per tutto il film.

  1. GOOD KILL

Un film che confida troppo presuntuosamente in un’idea appena buona e nel fatto di essere un film di sequenze di aerei credendo che questo basti e avanzi (neanche fosse “Intrigo internazionale”!), e quindi trascurando tutto il resto, a cominciare dalla mediocre scrittura. Peccato per Ethan Hawke, che avrebbe potuto far riguadagnare punti al film grazie alla precedente collaborazione con Niccol. Se solo gli avessero dato più spazio.

  1. GO WITH ME

Un thriller boscaiolo in cui non si ha mai la sensazione di stare guardando un thriller, ma piuttosto un film boscaiolo. Una regia oziosa e sonnolenta ed un interprete mediocre e sempre uguale (Alexander Ludwig) a cui viene dato uno spazio eccessivo. Il silenzio in un film può essere affascinante a patto di intensificare un aspetto insito nel silenzio stesso. Il risultato è una marcia funebre tra i verdi boschi.

  1. EQUALS

Inutile prendersela con la Stewart, il film è pessimo di suo “Equals” è un film che gioca ludicamente con la fotografia, che ha la forma di una perenne luce d’obitorio, raccontando un Romeo+Juliet più trash e ridicolo e indubbiamente meno accattivante. Un “romanticismo” disagiato fatto di apatia e sospiri che diventa uno studio sul corpo, forse interessante ma privo di una ragion d’essere. Il peggior film in concorso a Venezia 72.

Samuele Petrangeli

  1. THE REVENANT

Più il tempo passa, più mi rendo conto che, quasi quasi, accetto più un film brutto che uno che vuole essere bello e grosso e importante a tutti i costi. Un esempio? Ero indeciso se mettere qui Independence Day 2 o questo. Alla fine non c’ho manco dovuto pensare troppo.

  1. IT FOLLOWS

Questo forse, anzi sicuramente, è un limite mio. Ma l’ho trovato così irritante con la sua aurea da pseudo-autorialità. Forse rosico e basta perché hanno rovinato quello che era un magnifico plot da horroraccio anni ’80, avete presente? Ah, Ti West dove sei quando c’è bisogno di te?

  1. I MAGNIFICI SETTE

Boh, vabbè. Così inutile che già tirarlo fuori dalla damnatio memoriae è un favore che non si merita.

  1. BATMAN V SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE

La differenza fra la Marvel (cinematic universe) e la DC è che la prima non si vergogna di fare film di supereroi. La seconda, sì. E quindi crea ‘sti pasticciacci brutti brutti, piene di pretese, seriosi e francamente noiosi.

  1. HOSTILE

Cioè, per carità, capisco che ormai questo mio accanimento possa sfociare quasi nell’ossessione. Ma non posso farci niente. Al solo pensiero di quelle due bimbe, mi sale una rabbia che – in tutta sincerità -, non credevo manco di essere più in grado di provare. Quindi, mi dispiace, ma gli tocca. Ma comunque grazie perché mi fa sentire vivo.

Roberto Zagarese

5. BATMAN V SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE

Quando i due più grandi supereroi si incontrano, uno pensa che ne esca la pellicola del Secolo. Ovviamente non è stato così, del resto è possibile racchiudere due essenze infinite nello spazio limitato di una pellicola?

4. ESCOBAR

Partendo dal presupposto che dopo Blow tutti i film che trattano il tema del narcotraffico sembrano solo una brutta copia, il lungometraggio uscito in concomitanza con la prima stagione di Narcos non aggiunge nulla a ciò che si percepisce guardano la Serie.

3. AMORE, FURTI E ALTRI GUAI

Ok il trash, ma questo film è un vero e proprio nosense.

2. INFERNO

Non serviva ricalcare alla perfezione il ritmo della scrittura di Dan Brown; tuttavia chiunque vada a guardare il lavoro di Ron Howard non trova il tempo di riflettere su niente, la velocizzazione della trama sottolinea esagerazioni e la vicenda risulta un “detto-fatto” fine a sé stesso, o meglio fine al regista.

1. BANG BANG!

Viste le importanti citazioni che stanno dietro al titolo, tutto l’immaginario viene disatteso dal primo minuto.

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