I 5 migliori film del 2016 secondo DarksideCinema.it

Il 2016 sta per salutarci e noi ci troviamo, come ogni anno, a tirare le somme dei 12 mesi cinematografici appena trascorsi con la nostra classifica del meglio e del peggio passato sui nostri schermi. Cominciamo con i cinque titoli che rappresentano il nostro punto di vista sul meglio passato nei cinema italiani durante il 2016,  corrispondente alle diverse firme di DarksideCinema.it.

Naturalmente, nessuna delle nostre classifiche ha la pretesa di essere completa ed esaustiva, poiché fa riferimento solo ai titoli che ognuno di noi è riuscito a vedere quest’anno. Come noterete, i nostri giudizi sono, in molti casi, nettamente contraddittori, mostrando così la grande varietà di gusti che risiede nella redazione di DarksideCinema.it.

E voi, in quale Top 5 vi riconoscete maggiormente? Fatecelo sapere commentando questo articolo oppure sulle nostre pagine social Facebook e Twitter.

Per scoprire quali sono, invece, secondo noi i peggiori film del 2015 potete cliccare qui.

Ci auguriamo un nuovo anno ricco di grandi film e auguriamo a voi un 2017 da veri darksiders!

Roberto Giacomelli

5. ANIMALI NOTTURNI

Una storia avvincente e semplice nella sua non linearità, quattro attori (Gyllenhaal, Adams, Taylor-Johnson e Shannon) in stato di grazia e una cura formale che riesce a fare davvero la differenza. Sentiremo parlare ancora e ancora di Tom Ford, ne sono sicuro!

4. HARDCORE!

Il cinema si ispira al videogioco per la forma pur non adattando nessun titolo videoludico. Ne viene fuori un film folle, concitato, un FPS non interattivo sotto acidi che ha una tale portata innovativa da farci immaginare quanto il cinema action attingerà da questo piccolo film russo. E’ già un cult, senza se e senza ma!

3. DEADPOOL

Un 2016 strapieno di cinecomics con l’entrata nel vivo del DC Expanse Universe, ma a far da padrone (qualitativamente e quantitativamente parlando) è sempre la Marvel. Il titolo che ho preferito però non fa parte del Marvel Cinematic Universe (che ha comunque sfoderato gli o-t-t-i-m-i Captain America: Civil War e Doctor Strange) ma è una scheggia impazzita della saga Fox degli X-Men. Il film sul “mercenario chiacchierone” ha avuto una genesi travagliata, ma il risultato ci ha sorpresi davvero!

2. ROGUE ONE: A STAR WARS STORY

La rilanciata saga di Guerre Stellari guadagna quest’anno il primo spin-off ufficiale, che va a completare quanto detto nel 1977 da George Lucas in Una nuova speranza. Ne viene fuori un film potentissimo, un capitolo anomalo eppure fedelissimo alla causa, che porta la saga più bella della storia del cinema a un grado superiore, più adulto e consapevole del proprio essere.

1. THE HATEFUL EIGHT

Ormai Tarantino non deve dimostrare più niente a nessuno. Lo sa perfettamente e per questo motivo ogni suo film è un suo film, appunto. Con The Hateful Eight fugge dalle logiche da blockbuster degli ultimi suoi (comunque bellissimi) film e realizza un dramma da camera molto personale, una versione western-splatter di Le iene che è anche un suo tributo a La Cosa di John Carpenter. Ed è subito capolavoro.

Rita Guitto

5) CAPTAIN FANTASTIC

Una bellissima sorpresa della Festa del Cinema di Roma. Coinvolgente, tenero e anche ironico con un Viggo Mortensen da urlo! È una favola moderna sull’educazione delle nuove generazioni che fa riflettere e lascia senza parole.

4) ANIMALI FANTASTICI E DOVE TROVARLI

È il mio tenero cuore da potteriana a parlare, non posso negarlo, ma questo film è capace di coinvolgere i vecchi fan della saga e di crearsene di nuovi. Visivamente perfetto e con una sceneggiatura avvincente e piena di sorprese. La Rowling non delude mai!

3) REMEMBER

Sembra quasi di vedere due film in uno per quanto sia sorprendente la seconda parte. Toccante, tenero e con due attori straordinari che fanno venire i brividi con le loro interpretazioni.

2) HARDCORE!

È una delle cose più spettacolari mai viste su un grande schermo. Dal ritmo frenetico ma mai stancante, questo film fa urlare di gioia i fan dei videogames e anche gli amanti dell’azione e dello splatter fatto bene. Le scene action si susseguono una dopo l’altra, sempre più spettacolari, e non potrai far altro che volerne ancora e ancora!

1) THE HATEFUL EIGHT

Da Tarantino ci si aspetta sempre molto e, spesso, riesce anche ad andare oltre le aspettative. Come in questo caso, in cui assistiamo senza dubbio ad uno dei suoi capolavori più riusciti. Assolutamente, film migliore dell’anno!

Susanna Norbiato

  1. LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT

Non è forse il miglior film che abbiamo visto, ma senz’altro è quello che ha permesso a molti in questo 2016 di guardare al cinema italiano contemporaneo con un rinnovato interesse. Un supereroe sgangherato che scalda il cuore, una “principessa” fuori dal comune e un cattivo fan di Loredana Bertè, che da solo vale il prezzo del biglietto. Il sequel è sicuramente tra i più attesi.

  1. ANIMALI FANTASTICI E DOVE TROVARLI

Irrinunciabile per tutti i fan di Harry Potter ma godibile anche dai neofiti, è un film che mescola mito (potteriano) e trovate confezionate ad hoc, risultando un mix invidiabile sia sul piano visivo che contenutistico. Il parallelo evidente con il clima di tensione che viveva l’Europa a cavallo tra anni Trenta e Quaranta, risulta perfetto anche per trattare tematiche vicine alla nostra società contemporanea.

  1. DEADPOOL

Deadpool è l’antieroe di cui tutti avevamo bisogno, anche se non lo sapevamo. Film realizzato con poco e buttato fuori con meno (e visto censura R in USA), finisce per risultare uno dei migliori incassi dell’anno. Irriverente, ben scritto ed eccezionalmente interpretato, il “mercenario chiacchierone” è un monito per tutte le grandi case di produzione: i soldi a volte non sono tutto (ma se li avete, meglio!).

  1. LUI É TORNATO

Forse data l’annata meriterebbe il primo posto. Hitler è tornato nel 2016 e, sconvolto da un mondo che va a rotoli, comprende che per Lui non c’è mai stato momento migliore! Tra twitter e talk show, il dittatore porta a galla con spietata sagacia tutta l’ignoranza e la follia che alberga la società tedesca (e globale) contemporanea, popolata da un’umanità destinata a non cambiare mai.

  1. THE HATEFUL EIGHT

Ci sono bravi registi e poi c’è Quentin Tarantino, che fa film classificabili sotto un unico genere: Film Belli. Una grande storia, con personaggi magnificamente scritti, che ti strisciano sottopelle e dei quali -la magia è proprio quella – non sai mai abbastanza. Si fanno conoscere attraverso dialoghi, tanti e quasi mai fuori posto, che meriterebbero tutti gli Oscar disponibili. Se questo non bastasse, ogni scena è un quadro curato nei minimi dettagli, con l’armonia straordinaria che da sempre contraddistingue le opere del regista.

Matteo Illiano

5. JOY

David O. Russell ripropone il trio de Il Lato Positivo per raccontare la vita di Joy Mangano, inventrice del mocio. Un film ricco di un invidiabile coraggio narrativo in cui la vera storia è quella della quotidiana lotta per continuare a credere in se stessi. Jennifer Lawrence in stato di grazia.

4. PERFETTI SCONOSCIUTI

Paolo Genovese confeziona la miglior commedia italiana dell’anno. Pellicola frizzante, divertente e fondata su una sceneggiatura perfettamente equilibrata che riesce a dare il giusto spazio a ogni elemento dell’ottimo cast. Si ride tanto e si riflette più del previsto, come nelle commedie di un tempo. Speriamo in più titoli così per il cinema italiano del 2017.

3. WEEKEND

Il secondo film diretto dal regista inglese Andrew Haigh (45 anni) arriva con cinque anni di ritardo nelle sale Italiane e con molte polemiche. La pellicola è un racconto emozionante, autentico e profondo di un amore nato per caso che non avrà mai il tempo di poter vivere. Ottima recitazione, regia magistrale e dialoghi sfaccettati rendono Weekend una delle più belle storie d’amore dell’anno.

2. È SOLO LA FINE DEL MONDO

L’enfant prodige Xavier Dolan per il suo sesto film parte dal teatro e da un cast di grande nomi. La famiglia in quanto incontro/scontro di singole personalità è il fulcro della storia che si destreggia tra ossessioni del regista ( la figura materna) e angoscianti riflessioni (lo scorrere del tempo e il senso di nostalgia per il passato). Impeccabile direzione degli attori e regia tipicamente dolaniana.

1. ANIMALI NOTTURNI

Il secondo film diretto da Tom Ford incanta il Festival di Venezia e vince il Gran Premio della Giuria. Cinema, moda e stile pubblicitario circondano due grandi prove d’attore (Amy Adams e Jake Gyllenhaal) per portare sul grande schermo un noir dall’affascinante impianto narrativa diviso tra letteratura e realtà. Immenso reparto visivo ricco di dicotomie e uno stile che si potrebbe definire retrò ma risulta sempre incredibilmente unico nel suo genere.

Giuliano Giacomelli

  1. IT FOLLOWS

In un periodo storico in cui per far paura basta agire di furbizia con il mix audio, David Robert Mitchell è riuscito a riportare il cinema dell’orrore alla sua forma più pura. Atmosfere angoscianti e situazioni ansiogene sono le protagoniste del film. Un horror così non si vedeva da tanto tempo. Rimane nella memoria ed è destinato a divenire un cult del genere.

  1. HARDCORE!

Anche se prodotto nel 2015, il film di Ilya Naishuller arriva quest’anno sul nostro mercato e si impone ai nostri occhi come film-innovazione del 2016. Un’ora e quaranta di anarchia assoluta, uno spettacolo interamente in prima persona fuori da ogni schema ed ogni regola cinematografica. C’è un’idea e uno stile ben precisa. Farà scuola!

  1. THE HATEFUL EIGHT

Un film completo e complesso. Tarantino compie una seconda incursione nel genere western ma lo fa in modo abile e senza ripetersi assolutamente. Uno spaghetti western? No, assolutamente! Un thriller alla Agatha Christie, con tanto sangue, ambientato nel lontano west.

  1. ROGUE ONE: A STAR WARS STORY

Dovendo fare una graduatoria dei film della saga più riusciti, questo si collocherebbe senz’altro tra i primi posti. Uno Star Wars atipico, con meno guerre spaziali e più battaglie campali, più cupo e maturo di tutti i predecessori. C’è la Morte Nera, c’è il Wilhuff Tarkin, c’è Darth Vader, c’è la giovane Principessa Leia Organa… Per chi è cresciuto con la saga, c’è davvero da commuoversi.

  1. OCEANIA

Sin dalle origini, il cinema è sempre stato definito una “fabbrica dei sogni”, in cui lo spettatore, alla pari del dormiente, ha bisogno di una sala oscura e insonorizzata per lasciarsi trasportare dal “sogno artificiale”. Grazie ad una perfezione senza precedenti, sia in campo visivo che narrativo, l’ultimo classico Disney propone qualcosa di davvero molto vicino al sogno. Un’esperienza emozionante ed avvincente. Un bellissimo film d’animazione per tutta la famiglia nonché Grande Cinema d’Avventura.

Giulia Sinceri

  1. IO, DANIEL BLAKE

Ken Loach ha sfornato un altro dei suoi film con un messaggio semplice e potente come una scritta dipinta su un muro: la vita fa schifo, la burocrazia pure, dobbiamo lottare e dobbiamo farlo insieme. Palma d’Oro a Cannes 2016.

  1. LA PAZZA GIOIA

Non è facile raccontare il tema dei disturbi mentali con la giusta dose di ironia e serietà. Eppure il regista Paolo Virzì ci è riuscito egregiamente, anche grazie a due protagoniste d’eccezione come Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi, il cui personaggio ci insegna a non sottovalutare mai l’importanza dello champagne e delle tovaglie di fiandra. E dei film belli come questo, aggiungerei io.

  1. ROOM

Quando ho visto Room ho passato la prima parte del film ad agitarmi sulla poltrona per quant’era angosciante. Nonostante questo, o forse proprio per questo, l’ho consigliato a tutti quelli che conosco. Sorprendente e bellissimo, conta inoltre delle interpretazioni magnifiche da parte dei protagonisti Brie Larson e Jacob Tremblay.

  1. SING STREET

Il solito triangolo che prevede musica, amore e adolescenti sfigati conosce una nuova freschezza in questo film di John Carney. Brillante, divertente ed esaltante, mi ha fatto venire voglia di formare una band – anche se non so suonare nemmeno uno strumento – e di alzarmi a ballare in sala. Insomma, non si può non amare un film che vi fa venire voglia di buttare alle ortiche la vostra dignità.

  1. STEVE JOBS

Una della basi su cui si fonda la mia vita è che se Aaron Sorkin firma la sceneggiatura di un film a me quel film piacerà da morire. E di fatto anche per Steve Jobs è andata così: dialoghi memorabili e magnetici quanto la personalità di Jobs, esaltata qui dalla prova attoriale di Michael Fassbender. Certo, il film alla fine sembra essere più diretto da Sorkin che da Danny Boyle, la cui regia di solito riconoscibilissima qui risulta un po’ sottotono. Ma io sono del #TeamSorkin e quindi chissenefrega.

Francesco Costantini

  1. FUOCOAMMARE / LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT / LA PAZZA GIOIA

Qui voglio barare  un pochino. Tre pollici in su per il documentario necessario e stra-attuale di G. Rosi, la promessa di un cinema italiano diverso e di eccellente fattura offerta da G. Mainetti e soprattutto la meravigliosa tragicommedia all’italiana di P. Virzì.

  1. NERUDA

Un biopic che non è un biopic. Meraviglioso cinema d’atmosfera. Un film sull’universo nerudiano, più che sul poeta in sé stesso. Potente poetico evocativo surreale. Tra Neruda e Jackie, Pablo Larrain si conferma uno dei nomi più caldi del panorama internazionale.

  1. CAROL

Elegante nella forma. Intenso nei contenuti. Quando una regia magistrale (Todd Haynes) si sposa al talento di due interpreti meravigliose (Cate Blanchett e Rooney Mara) il risultato è uno dei drammi sentimentali più belli degli ultimi anni. Degli ultimi diecimila anni, su per giù.

  1. IT FOLLOWS

Finalmente un horror che non ha paura (!) di giocare forte sull’atmosfera piuttosto che sull’accumulazione di effetti grossolani. Un film di rara intelligenza e di grande tensione in quello che si può definire un buon anno per il genere (Man In The Dark, The Witch)

  1. IL FIGLIO DI SAUL

Non è chiaro cosa sia più sorprendente in questo film, se la capacità di Laslo Nemes di combinare con inaudita facilità una forma audace al rigore dei contenuti, o che vi riesca da esordiente. Sta di fatto che quella scena al principio del film, è proprio impossibile da scordare. Un vero capolavoro.

Vincenzo de Divitiis

  1. IT FOLLOWS

Alla sua seconda prova da regista, dopo il deludente The Myth of the American Spleepover, David Robert Mitchell realizza un horror molto diverso da quelli a cui siamo soliti assistere in sala sia per il suo stile molto ricercato che per la carica di contenuti psicologici e metafore su come il sesso viene percepito dalla perbenista società americana. Un film che fa bene ad un genere che quest’anno ha visto altri picchi di qualità.

  1. PERFETTI SCONOSCIUTI

Il 2016 sarà ricordato come un anno di rinascita per il tanto vituperato cinema italiano. Paolo Genovese è senza dubbio tra i protagonisti di questa ventata di aria fresca grazie ad una commedia, molto influenzata da quelle provenienti dalla Francia, che riesce a divertire con battute ciniche e situazioni volte a ritrarre le relazioni amorose ai tempi dei social network. Un cast di alto livello e una sceneggiatura impeccabile completano il quadro di un film riuscitissimo e da non perdere.

  1. THE WITCH

L’esordiente Robert Eggers fa centro al primo colpo con un horror che, come nel caso di It Follows, si differenzia da tanti altri e sa raccontare benissimo l’universo di superstizioni e leggende che ruotano attorno alla figura della strega. Una storia, a metà tra horror e dramma, angosciante e tutta giocata sulle atmosfere e il delirio crescente nella testa dei protagonisti. L’augurio è di vedere nel 2017 altri film così.

  1. THE NEON DEMON

In una carriera costellata di tanti alti e di pochi bassi, Nicolas Winding Refn timbra il 2016 con un film spettacolare sia per come viene raccontato il mondo della moda e il rapporto tra le ragazze che aspirano a farne parte sia, soprattutto, dal punto di vista visivo. Un tripudio di colori accesi, infatti, abbaglia gli occhi dello spettatore e riporta indietro agli anni settanta quando l’uso violento, quasi pittorico, di colori caratterizzava soprattutto il nostro cinema di genere. In più ci sono Elle Fanning e Abbey Lee: occorre aggiungere altro?

  1. THE HATEFUL EIGHT

Quentin Tarantino ormai non ha più bisogni di presentazioni e quasi non fa più notizia il suo ultimo capolavoro, tra i suoi miglior film in assoluto. Un western, molto diverso dal precedente Django Unchained, in cui a dominare sono la paranoia, il sangue a fiumi, il senso claustrofobia e tanti, tantissimi, dialoghi geniali in pieno stile Tarantino. Il merito, non da poco, è quello di aver rilanciato e aver reso fruibile a tutti un genere che sembrava ormai scomparso e tramontato per sempre.

Chiara Carnà

5) LOVE AND MERCY 

Un biopic non canonico e senza peli sulla lingua e che non ha paura di mettersi in gioco svelando scomode verità e parlando sia ai sensi che al cuore.

4) ANIMALI FANTASTICI E DOVE TROVARLI 

Un’avventura movimentata e visivamente irresistibile, un sogno a occhi aperti per continuare a vivere di meraviglia anche dopo la conclusione dell’amatissima saga di Harry Potter. Anzi, per chi scrive, la nuova epopea ha tutte le carte in regola per superare l’archetipo.

3) OCEANIA

Mai come in questo caso, possiamo dire che con la fabbrica di sogni del vecchio Walt si va sempre e comunque sul sicuro. Le avventure della coraggiosa principessa Vaiana sono un mix ben concertato di richiami nostalgici alla Disney con la quale noi tutti noi cresciuti e tanta innovazione, soprattutto dal punto di vista tematico.

2) DEADPOOL

Il cinecomic Marvel che reinventa se stesso, in un surreale cocktail di sana autoironia, verve politicamente scorretta e violenza-splatter senza freni. Ci voleva!

1) LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT

Mainetti cita, rielabora e racconta la cruda intensità di un supereroe assolutamente fuori dagli schemi e tutto italiano. Una storia avvincente, un antagonista come pochi e tanta speranza per le sorti future del cinema nostrano.

Claudio Rugiero

  1. FRANTZ

Una storia d’amicizia uomo-donna messa alla prova da un segreto di guerra diventa il pretesto per un’analisi storica sulla potenza della nazione francese, accusata di costruire i successi dei padri con il sangue dei figli. Il film è bianco e nero nel presente storico e a colori nelle sequenze felici, come a voler dire che la Nazione ruba ai giovani francesi i tempi migliori e la capacità di sognare, rendendoli disillusi come Adrien. Prendendo spunto dal precedente “Una nuova amica”, Ozon canta una Marsigliese più malinconica e tombale.

  1. TOM A’ LA FERME

Dei tre film di Dolan usciti quest’anno il migliore, forse anche della sua filmografia. Una pièce teatrale è lo spunto per uno scontro tra la mentalità cittadina e quella campestre, a cui allude il rapporto morboso tra Tom e Francis, vissuto dal protagonista come una sorta di “sindrome di Stoccolma”. Dolan ci aggiunge del feticismo e accentua il terrificante, rifacendosi talvolta a “Shining”. Un film in cui il contatto fisico è sempre ambiguo, sospeso tra omofobia e omoerotismo.

  1. FUOCOAMMARE 

Siamo abituati a guardare al mare con una sensazione di pace. Rosi ce lo fa vedere trasmettendoci una sensazione di minaccia latente che accompagna tutto il film, filmandolo come teatro di morte, che sia naturale o per mano umana, e riuscendo laddove non era riuscito con “Sacro Gra”, grazie ad un approccio verista che si avvale di numerosi spunti. Un documentario di grande poetica e capace di spunti riflessivi molto forti.

  1. IO, DANIEL BLAKE

Un feroce pamphlet contro la potente e schiacciante macchina burocratica dal punto di vista di una storia ordinaria. Ken Loach esplora la vita della gente comune, di quella che tira a campare a fatica, mettendo mano su una bellissima sceneggiatura di Paul Laverty. Ma “Io, Daniel Blake” è anche una storia di solidarietà umana. Un film con un messaggio semplice ma con una comunicatività fuori dal comune.

  1. IL FIGLIO DI SAUL

La morte non fa più paura all’ebreo Saul Auslander, nemmeno quando s’imbatte nel corpo morto de figlio, perché nell’inferno del Lager la morte è ovunque. Nessuno spazio per il dolore. Oltre la morte, c’è solo la dignità della sepoltura. Allucinato, brutale, teso e silenzioso, “Il figlio di Saul” racconta una micro-tragedia sullo sfondo di una tragedia più grande, con una regia secca e incisiva dimostrando che si può fare grande cinema anche con un solo attore ed una sola camera. Un’opera prima meravigliosa.

Samuele Petrangeli

  1. THE HATEFUL EIGHT

Tarantino. Western. Dramma da camera. Tutto molto bello. Ma aggiungiamo la riflessione sulla giustizia e la vendetta e la Guerra Civile. Tutto estremamente molto bello. Ciliegina sulla torta: la verità, la finzione, la recitazione, ed ecco il capolavoro di Tarantino.

  1. ANOMALISA

Malinconico, dolce, disperato, privo di ogni speranza. Ma al contempo sperimentale e coraggioso (con quella fine che arriva alla faccia di ogni climax narrativo). Vabbè, ma è Dan Harmon e Charlie Kauffman. Non credo sia una sorpresa la grandezza di Anomalisa.

  1. IL FIGLIO DI SAUL

Forse, oltre la bellezza, la claustrofobia, l’atrocità del Figlio di Saul quello che sorprende veramente, se ci si pensa bene, è che questo è il film di esordio di Nemes.

  1. THE ASSASSIN

Ok. Qua potremmo parlare e parlare quanto ci pare. Ma basta prendere un fotogramma a caso di The Assassin per spiegare perché sta qua. Di una bellezza disarmante ogni singola inquadratura. Poi, vabbè, ci stanno i combattimenti che sono una roba che ridefinisce i wuxia.

  1. KNIGHT OF CUPS

Forse è per la gnosi. Forse è per il modo in cui Malick riesca a fare poesia in immagini. Forse è perché in fondo sono un inguaribile snob mezzo hipster, ma non posso farci niente: questo va a completare e integrare Tree of Life (là la cosmogonia, qua l’uomo) e io sto bello che contento.

Roberto Zagarese

  1. PERFETTI SCONOSCIUTI

Semplicemente un’idea geniale, applicata con misura a un genere che in Italia ha bisogno di crescere, e lo sta facendo.

  1. LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT

Tentativo perfettamente riuscito di adeguare la cultura Pop giapponese al contesto romano: qualche esagerazione, ma senza queste esagerazioni il palco non starebbe in piedi.

  1. FRANTZ

Ozon ti porta in un altro mondo, romantico e terribilmente pragmatico allo stesso momento.

  1. IL CLAN

Storia incredibile, affrontata con disarmante oggettività. Un lavoro che è un mix di tecnica sopraffina e ritmo, il tutto mantenendo lo spettatore a contatto con la storia.

  1. ANIMALI NOTTURNI

Non riesci a smettere di vederlo, almeno fino a quando inizi a stancarti. Peccato che quando ciò accade, stai vedendo i titoli di coda.

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