John Wick: Capitolo 2, la recensione
Due anni fa il cinema action si è arricchito di un film e un protagonista che sono riusciti a ritagliarsi un posticino d’onore nel genere. Parliamo di John Wick, titolo del film e nome del protagonista interpretato da un Keanu Reeves in grandissima forma. Il successo – anche un po’ inaspettato – di quel film a budget medio/basso che portava la firma degli stunt-men Chad Stahelski e David Leitch ha creato un nuovo franchise, che oggi fa il bis con un frenetico John Wick: Capitolo 2.
In cabina di regia troviamo ancora una volta Chad Stahelski, mentre Leitch figura solo in veste di produttore esecutivo, e la formula non cambia, anzi si amplifica per dar vita a un sequel ancora più violento, movimentato e hard-boiled del prototipo.
In John Wick: Capitolo 2, ritroviamo il nostro ex killer alle prese con alcuni “dettagli” rimasti insoluti dal film precedente e una volta chiusa questa parentesi, John è pronto a godersi una volta per tutte l’agognata pensione in compagnia del suo cucciolo di pitbull. Solo un’illusione, visto che il passato gli bussa letteralmente alla porta! Un passato che ha il nome di Santino D’Antonio, esponente di spicco della criminalità organizzata italiana a New York, con il quale John Wick ha un pegno di sangue ancora in sospeso. Santino chiede all’ex killer di tornare in azione un’ultima volta per uccidere sua sorella Gianna, che gestisce i traffici direttamente a Roma e per far ciò John deve recarsi nella capitale italiana. Nonostante il rifiuto iniziale, l’uomo non può sottrarsi dalla richiesta, ma non tutto è come sembra.
Con l’idea di portare all’estremo gli elementi che hanno fatto del primo film un successo, John Wick: Capitolo 2 si caratterizza per una messa in scena coriacea e vorticosa dell’azione, che in questo caso si fa sempre più inarrestabile andando a catturare completamente l’interesse che sta dietro un’operazione di questo tipo. Ovviamente è giusto che sia così: lo spettatore di John Wick vuole uno spettacolo d’intrattenimento violento e ritmato, quindi non sono richiesti orpelli che non siano legati a una certa ricercatezza stilistica delle coreografie action. Obiettivo centrato ancora una volta e siamo sicuri che l’inseguimento iniziale del film, così come il confronto con Cassius per le strade di Roma e il triplo scontro alternato a New York avranno modo di farsi ricordare nel tempo tra le sequenze d’azione dal vivo (quindi senza l’ausilio di CGI) più riuscite e spettacolari degli ultimi anni.
Keanu Reeves è una furia, ha una fisicità e un portamento da cowboy che non ha nulla da perdere che si adattano perfettamente al disilluso personaggio che interpreta. Ma se John Wick, di fatto, non ha in questo film un reale approfondimento o una crescita che vadano oltre quello che già conosciamo dal precedente film, stupiscono positivamente i personaggi di contorno. Ian McShane riprende il ruolo di Winston, leale custode della zona franca newyorkese della congrega degli assassini, e fa sì che si apra un mondo molto più ampio di quello che conoscevamo attorno a questa misteriosa organizzazione, di cui spuntano distaccamenti in ogni parte del mondo, tra cui Roma, dove a tenere l’ordine c’è un Franco Nero in gran spolvero. Ed è proprio sulla parte romana che mi piacerebbe soffermarmi, una lunga tranche di film che occupa un buon terzo di John Wick: Capitolo 2. Come è facile aspettarsi, la geografia della Città Eterna è stravolta alle esigenze filmiche e adattata alla poca conoscenza degli americani, ma il film si svolge principalmente nella zona centrale che si estende tra Piazza Venezia e il rione Monti. Una Roma notturna, fatta di vicoli e catacombe, molto poco turistica, nonostante le location scelte, che è in perfetta sintonia con l’animo dark del film.
Ad assicurare la quota italiana del film, oltre a Nero, ci sono Claudia Gerini e Riccardo Scamarcio, quest’ultimo nei panni del gran villain del film, Santino D’Antonio. C’è da dire che i due attori nostrani se la cavano benissimo (ma abbiamo visto il film in lingua originale e c’è la sensazione che l’auto-doppiaggio peggiorerà la performance dei due attori) e soprattutto Scamarcio è perfetto nei panni dell’uomo di potere viscido e spietato, dando vita a un personaggio più interessante del Michael Nyqvist del primo film.
In un ruolo abbastanza importante, ovvero la guardia del copro muta di D’Antonio, c’è anche Ruby Rose, ormai onnipresente quando si parla di cinema action, dal momento che era presente anche in xXx – Il ritorno di Xander Cage e Resident Evil: The Final Chapter.
Con un finale aperto a un Capitolo 3 che siamo convinti arriverà, John Wick 2 sa fare il suo lavoro con estrema professionalità e sicuramente lascerà il segno nel suo genere.
Se vi era piaciuto il primo, amerete anche questo Capitolo 2.
Roberto Giacomelli
PRO | CONTRO |
Scene d’azione davvero ottime… e in film di questo tipo contano davvero molto. | Due ore piene sono un po’ eccessive per un film che, in fondo, offre solo sparatorie e scazzottate. |
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