Minions, la recensione

I Minions hanno raccolto la sfida e da semplici spalle sono diventati i protagonisti di una pellicola dedicata interamente alle loro gialle personalità. Dopo il grande successo di questi simpaticissimi esserini nei due film della saga animata di Cattivissimo Me, un assolo era inevitabile. Quello che ne è scaturito è un piacevolissimo film curato in ogni suo aspetto, studiato in ogni piccolo particolare e intriso di un delicato umorismo “british” che ha come intento quello di rivelare a tutti i fan dei Minions che questi ultimi non sono certo nati nel laboratorio del “cattivissimo” Gru, ma che sono in realtà una popolazione molto antica, che ha radici nella preistoria.

Minions, diretto da Pierre Coffin e Kyle Balda, ci racconta le origini di questi piccoli pasticcioni con la vocazione innata di servire il più cattivo tra i cattivi; ci si imbatte quindi, nella sequenza iniziale, nel terribile T-Rex, arrivando a Napoleone, ma passando per il Conte Dracula. Tutti personaggi portati alla rovina proprio dai Minions che, dopo un lunghissimo excursus nella storia dell’umanità, negli anni ’60 si ritrovano depressi senza un padrone e a un passo dall’estinzione. Toccherà ai più intraprendenti tra loro salvare la propria specie, ed ecco che Kevin, Stuart e il tenerissimo Bob partiranno in esplorazione per cercare un nuovo cattivo da servire, e il resto vien da sé.

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Minions è un film adatto davvero a tutti; i più piccoli apprezzeranno, oltre alla verve degli esserini gialli in salopette, l’atmosfera a tratti nonsense e una comicità spontanea che si dirige verso la slapstick comedy vera e propria. In effetti, non dev’essere stato facile affidare 90 minuti di pellicola a personaggi che non parlano: come farli esprimere al meglio, quindi, se non esasperando i loro movimenti ed espressioni in un frenetico minionese (che altro non è che un misto di idiomi che vanno dall’italiano, al tedesco passando per lo spagnolo e l’inglese)? I più grandi, invece, sicuramente apprezzeranno lo sfrenato citazionismo, soprattutto musicale, che attraversa tutta quanta la pellicola; ci si ritrova in un’atmosfera alla James Bond nel frammento ambientato in Gran Bretagna, dove tra l’altro ci si diverte a giocare con i luoghi comuni della popolazione, dagli inglesi dai denti storti al loro amore per il tè e all’attaccamento morboso alla Regina. Il tutto accompagnato dalle meravigliose musiche dei Beatles, con un’entusiasmante citazione di Abbey Road, dei Rolling Stones, dei Doors, degli Who, Jimmy Hendrix e l’azzeccatissima “Mellow Yellow” di Donovan che sottolineano l’ambientazione anni ’60 del film.

Minions, però, perde punti all’arrivo di Scarlet Sterminator, la cattiva di turno che non regge assolutamente il confronto con i protagonisti e con Gru.

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Insomma, chi ha amato alla follia questi pazzi esserini gialli nei due precedenti film d’animazione della saga di Cattivissimo Me, difficilmente rimarrà deluso dal film che ne è una sorta di prequel. E, attenzione, non lasciate il cinema alla fine della pellicola! Una sorpresa finale vi aspetta dopo i titoli di coda.

Rita Guitto

PRO CONTRO
  • La colonna sonora è assolutamente elettrizzante e ben ponderata.
  • È un film adatto a tutte le età.

 

  • I cattivi del film sono davvero poco memorabili e la scelta dei doppiatori nella versione italiana lascia un po’a desiderare.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Minions, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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