Pinuccio Lovero – Yes I Can, la recensione

Pinuccio Lovero è un abitante di Bitonto, paese del sud Italia in provincia di Bari, e nella vita ha sempre avuto due sogni nel cassetto: diventare becchino e sfondare nel mondo del cinema, preferibilmente recitando al fianco di Lino Banfi o di Checco Zalone. Il primo sogno è riuscito a farlo diventare realtà, per quanto riguarda il secondo è indubbiamente sulla buona strada. Stanco di vivere in un paese che – a suo parere – non ha rispetto per i morti, dal momento che sono troppi i disagi nel cimitero di Bitonto, Pinuccio decide di candidarsi alle nuove elezioni comunali presentando un programma squisitamente “cimiteriale”: più loculi e ossari per tutti, nuove fontane per i fiori, panchine per anziani e bagni per i disabili.

Presentato al Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione Prospettive Italia, Pinuccio Lovero – Yes I Can è un’operazione indubbiamente singolare. Di primo acchito, leggendo rapidamente la sinossi e basandosi sul titolo sbandierato, verrebbe da pensare all’ennesima commedia italiana che, nella speranza di suscitare facili risate, intraprende la strada della satira politica, magari sulla scia (inimitabile) di Cetto La Qualunque. Invece non è così, fortunatamente, perché la storia di Pinuccio Lovero è spaventosamente vera. Non ci sono situazioni costruite a tavolino, zero fiction, Pinuccio è un personaggio reale e davvero svolge l’attività di becchino nel cimitero di Bitonto.

Pinuccio Lovero a lavoro

Pinuccio Lovero a lavoro

Pippo Mezzapesa, che tiene ben strette tra le mani le redini di questo progetto delirante, aveva già conosciuto Pinuccio Lovero sei anni fa quando quest’ultimo si era reso protagonista di un singolare episodio: un uomo cresciuto con il sogno di diventare becchino riesce a diventarlo nel cimitero di Mariotto, frazione di Bitonto, un paese in cui dal suo arrivo non è morto più nessuno per quasi un anno. Pinuccio diventa per gli abitanti di Mariotto un portafortuna, riceve l’attenzione di molte tv regionali e, successivamente, di quelle nazionali, facendo ospitate a molteplici trasmissioni televisive come Il senso della vita di Paolo Bonolis.

Mezzapesa, affascinato da questa storia bizzarra, decide di raccontarla nel documentario Pinuccio Lovero – Sogno di una morte di mezza estate, che nel 2008 viene presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

Adesso la storia si ripete e in Pinuccio Lovero – Yes I Can, che si presenta come una sorta di strano sequel, ci viene documentata la vera candidatura alle comunali di un uomo che crede di poter diventare sindaco perché nel suo paese si sente vip e spera di essere eletto così da portare il giusto decoro nel cimitero dove lavora. Tutta la stravagante propaganda politica mostrataci, benché assurda, è assolutamente priva di simulazioni e non c’è nulla di ricostruito dietro la propaganda elettorale svolta al volante del carrozzone funebre o la scelta dei manifesti e slogan elettorali.

Pinuccio in un momento di sconforto

Pinuccio in un momento di sconforto

Attraverso veri spaccati di vita quotidiana con la compagna e con i tre amici fidati, che lo spalleggiano e si impegnano nel raccogliere più voti possibili, ci viene raccontata la vita “speciale” di un uomo assolutamente “normale” del Sud Italia, una persona dai valori semplici e dalle mille incertezze ma che ha saputo essere un vincente perché non ha mai smesso di inseguire i suoi sogni e lottare per le cose in cui crede. Il lavoro di Pippo Mezzapesa appare indubbiamente soddisfacente, oltre che interessante, poiché ha saputo “catturare” i giusti momenti della campagna elettorale per portare sui grandi schermi un docu-film che fa sorridere, a volte riflettere, e in cui non mancano persino momenti di tenerezza.

Dopo averlo conosciuto nel cuore della sua attività in Sogno di una morte di mezza estate e dopo averlo seguito nelle sue elezioni politiche in quest’ultimo docu-film, ci mettiamo in attesa di un nuovo stravagante ma sorprendente spaccato di vita di Pinuccio Lovero, un uomo che è ormai diventato per Pippo Mezzapesa ciò che in passato Antoine Doinel è stato per Francois Truffaut.

Giuliano Giacomelli 

Pro Contro
  • Pippo Mezzapesa porta sul grande schermo, con intelligenza, una nuova avventura del suo “eroe” Pinuccio Lovero grazie ad un docu-film ben realizzato che riesce a divertire e ad intrattenere senza nessuna difficoltà.
  • Il minutaggio contenuto, appena 70 minuti, è indubbiamente un valore aggiunto.
  • Pinuccio Lovero, grazie alla sua spontaneità e semplicità, è molto più convincente di tanti veri comici italiani.
  • Nulla in particolare.
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