Sole Cuore Amore, la recensione
Dal 4 maggio 2017, Koch Media distribuisce nelle nostre sale il film scritto e diretto da Daniele Vicari, Sole Cuore Amore, già presentato lo scorso anno in occasione della Festa del Cinema di Roma.
Il film prende il nome dalla ‘canzonetta’ del 2001 di Valeria Rossi, proprio ad indicare la semplicità in esso rappresentata. Vicari, infatti, mette in scena il quotidiano, lontano dai “luoghi” comuni all’intrattenimento che possono affascinare più facilmente lo spettatore, attraverso la storia di due amiche, che rappresentano la doppia faccia della stessa medaglia. Da una parte, Eli (Isabella Ragonese), sposata con un uomo disoccupato, quattro figli a carico, un posto di lavoro lontano ore da casa propria; dall’altra, Vale (Eva Grieco), performer presso locali e discoteche.
Sole Cuore Amore si mostra carico di un contenuto sociale, perfino politico, non indifferente: la storia di Eli o quella di Vale potrebbero essere la storia di chiunque, così come quella di Mario (Francesco Montanari), il marito disoccupato di Eli, impotente di fronte all’impossibilità di trovare un posto di lavoro e mantenere la propria famiglia come invece, disperatamente, fa’ già sua moglie.
Anche i luoghi nel film di Vicari, perfino le situazioni in essi collocate, sono quelli appartenenti alla quotidianità, particolarmente famigliari a chi vive a Roma: fermate della metro lontane dalle aree monumentali, i bus guasti che danno luogo a ritardi, i locali notturni – riconosciamo il noto Qube. Lo stile, dunque, rappresentativo della realtà, si accosta al genere documentaristico del sociale, pur restando nel contesto narrativo.
Isabella Ragonese ci regala un personaggio tra i più riusciti nella sua carriera cinematografica, difficile da dimenticare per quanto ci ricordi un’esistenza più vicina allo spettatore o al nostro prossimo.
Il lavoro di Daniele Vicari è dunque promosso a pieni voti.
Luca Lobuono
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