Super Vacanze di Natale, la recensione

Il tempo passa per tutti, qualsiasi ciclo ha un inizio e una fine, ogni cosa ha il suo tempo: con questi e tanti altri adagi si potrebbe descrivere la situazione attuale del Cinepanettone, filone cinematografico che per decenni ha regalato risate al pubblico italiano e fatto storcere il naso alla critica. Un lungo percorso cinematografico che quest’anno spegne 35 candeline, compleanno che viene festeggiato da Paolo Ruffini con Super vacanze di Natale, lavoro nel quale vengono raccolte e rimontate le scene più divertenti e significative delle commedie di Natale più divertenti, dalle origini degli anni Ottanta a quelli degli ultimi anni. Un’operazione tanto nostalgica quanto in realtà poco utile, che rappresenta, forse, il canto del cigno di un genere cinematografico ormai invecchiato e, soprattutto, travolto da dinamiche produttive e distributive molto diverse e meno favorevoli rispetto a quelle degli anni d’oro, quelli per intenderci nei quali le sale venivano letteralmente prese d’assalto.

Tra i tanti nomi presenti sullo schermo troviamo i simboli del genere come Christian De Sica, Massimo Boldi, Nadia Rinaldi, Paolo Ruffini, Stefania Sandrelli, Ezio Greggio, Jerry Calà, Enzo Salvi, Claudio Amendola, Anna Foglietta, Lillo, Greg, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Nino Frassica, Alberto Sordi, Riccardo Garrone e tanti altri.

L’obiettivo del lavoro di Ruffini è quello di omaggiare il cinepanettone e offrire una sorta di dizionario di esso e un’immagine addirittura epica in alcune sequenze. Epicità – parola usata dallo stesso regista in conferenza stampa- che però va a scontrarsi con una comicità fatta di volgarità, scambi di persona, giochi di coppie e fraintendimenti che se da un lato alla lunga infastidiscono, dall’altro hanno nascosto l’intento satirico di partenza di questo genere di film. Si, perché i film natalizi hanno anche saputo raccontare, a volte anche in maniera premonitoria, un’Italia che stava cambiando e una differenza tra classi sociali che al giorno d’oggi risulta più netta e marcata.

Per quanto riguarda la scelta delle scene, Ruffini dimostra di essere un vero cultore del genere e propone alcune scene oggettivamente esilaranti e ben riuscite: ricordiamo la famosa “trippa” di Alberto Sordi, il regalo di Mario Brega, il siparietto tra Christian De Sica e Nadia Rinaldi al telefono e tante altre che hanno contribuito a regalare risate spontanee e genuine al pubblico. Il tutto incorniciato di citazioni colte che introducono i vari elementi e tratti distintivi di questi 35 anni come le donne, le parolacce, i tradimenti e tanti altri argomenti politicamente scorretti.

Super vacanze di Natale, in conclusione, è un’operazione divertente e divertita ma a conti fatti fine a sé stessa e non utile ad aiutare una rivalutazione del genere.

Vincenzo de Divitiis

PRO CONTRO
  • La riproposizione di scene cult del genere.

 

  • Un montaggio non sempre coerente.
  • Il cinepanettone ormai al tramonto.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: -2 (da 2 voti)
Super Vacanze di Natale, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

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