Archivio tag: cinepanettone 2016

Poveri ma ricchi, la recensione

I Tucci sono una famiglia povera che vive a Torresecca, un paesino del Lazio vicino Zagarolo. In famiglia c’è Danilo, amante dei supplì e impiegato in un piccolo caseificio, e sua moglie Loredana, casalinga maniaca del pulito. Ci sono anche i loro due figli Tamara, adolescente vanitosa schiava di Twitter, e il piccolo Kevi (rigorosamente senza la “n” finale), intelligentissimo ma costretto ad abbassare il proprio quoziente intellettivo per adeguarsi all’ambiente familiare. Ma quella dei Tucci è una vera famiglia allargata poiché con loro vive anche lo zio Marcello, botanico nullafacente, e nonna Nicoletta che trascorre le giornate guardando serie televisive. Un giorno come tanti accade qualcosa di totalmente inaspettato: i Tucci vincono cento milioni di euro alla lotteria. Euforici per l’accaduto, decidono subito di non far sapere nulla a conoscenti ed amici ma quando la notizia dilaga in paese c’è solo una cosa da fare: scappare da Torresecca e trasferirsi a Milano, città dei ricchi. Ma la nobiltà milanese è ben diversa da quella che i Tucci immaginavano e adeguarsi alla nuova vita è davvero impegnativo.

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Natale a Londra – Dio salvi la Regina, la recensione

Il panorama cinematografico natalizio di Casa Nostra è popolato ormai da diversi decenni dalla commedia popolare, quella che riesce a portare al cinema anche chi i film li va a vedere in sala una volta l’anno, quasi più per un rituale che per il reale interesse verso un’opera. Questa devozione è stata resa periodica dalla formula ormai classicissima del Cinepanettone, nato in casa De Laurentiis a inizio anni ’80 e reso seriale nei ’90 con alcuni dei più importanti incassi cinematografici della storia italiana. Oggi che il periodo delle “strenne” è affollato di produzioni italiane che si fanno stupidamente concorrenza e per lo più guardano proprio a quella tradizione che oggi, senza rimorsi, possiamo definire vecchia, proprio chi quel rituale l’ha introdotto guarda giustamente oltre.

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Natale al Sud, la recensione

Da ormai quasi quarant’anni in Italia il Natale non è Natale se mancano i tradizionali presepi, alberi addobbati, tavole imbandite di pietanze di ogni tipo, i regali, le luci e soprattutto… il cinepanettone. Un filone cinematografico, iniziato negli anni ottanta, che ha sfornato tanti successi di pubblico ma non di critica, che anzi ne ha spesso parlato in termini ostili e denigratori. Nell’ultimo decennio, il cinepanettone ha visto una netta e decisa evoluzione produttiva e tematica dettata dalla necessità di rimanere al passo con i tempi. L’ultimo esempio, in tal senso, è Un Natale al Sud dell’esordiente Federico Marsicano, nuovo film con Massimo Boldi e il suo gruppo di fedelissimi che tentano così di bissare il successo del fortunato Matrimonio al Sud dello scorso anno. Obiettivo che quest’anno si rivela più che ostico, dal momento che la pellicola si dimostra un film complessivamente mediocre, dalla comicità datata e giocata ormai sugli stessi meccanismi scontati e banali, nonché dalla sceneggiatura totalmente assente.

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