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L’ultimo lupo, la recensione
L’avventura di Jean-Jacques Annaud con L’ultimo lupo è cominciata ben sette anni fa, quando il regista di Il nemico alle porte ebbe la visita di alcuni produttori cinesi che gli chiesero di dirigere il film tratto dal best seller di Jiang Rong. Annaud conosceva bene il romanzo Il totem del lupo già dai tempi in cui girava in Germania Il nome della rosa e trovava le tematiche trattate da Rong molto affini al suo modo di raccontare, nonché familiari alla sua esperienza personale. Lo stesso regista, infatti, racconta che le vicende del giovane protagonista del romanzo, un ragazzo istruito che si trova in una zona inospitale della Mongolia per studio, gli ricordarono la sua giovinezza in Camerun a fine anni ’60, quando stava per girare il suo primo film. Le premesse, dunque, che portano un regista dall’importante caratura come Annaud a prendere le redini di un progetto come L’ultimo lupo sono delle migliori, considerando, poi, che tra i film più intensi e memorabili del regista francese ci sono L’orso e Due fratelli, di cui L’ultimo lupo rappresenta un’ideale continuazione.
L’ultimo lupo, incontro con il regista Jean-Jacques Annaud
Il grande regista francese Jean-Jacques Annaud, artefice di film di un certo peso come La guerra del fuoco, Il nome della rosa e Sette anni in Tibet, nonché dei capolavori che esplorano le emozioni degli animali L’orso e Due fratelli, ha passato un’intera giornata a Roma per promuovere e presentare alla stampa il suo nuovo film, L’ultimo lupo, che Notorious Pictures distribuisce in 300 copie dal 26 Marzo.
Amazzonia 3D, la recensione
A seguito di un incidente aereo, la scimmietta cappuccino Saï, cresciuta in cattività, si ritrova accidentalmente catapultata nel bel mezzo della Foresta Amazzonica. Saï è una scimmia del tutto impreparata alle insidie di una Foresta selvaggia e piena di pericoli in cui vige la legge del più forte. Sola e smarrita, all’interno di un mondo sconosciuto ed ostile, la piccola scimmia si ritrova improvvisamente libera in un habitat naturale inospitale e del tutto sconosciuto. Tra pericolosi predatori sempre in agguato e una vegetazione fitta ma ricca di insidie, Saï dovrà imparare al più presto tutti gli strumenti utili alla sopravvivenza.