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Room, la recensione
Room non è semplicemente il titolo del film, ma rappresenta tutto il mondo che Jack, il piccolo protagonista, conosce a cinque anni: lui e la madre, Joy, sono rinchiusi da anni in una stanza da un uomo che chiamano Old Nick. Joy (Brie Larson) sembra essersi rassegnata a questo destino lugubre, finché un giorno, grazie al figlio, capisce che è arrivato il momento di lottare e fuggire. Peccato che anche la realtà esterna presenti a sua volta degli ostacoli da abbattere…
Il Piccolo Principe, la recensione
Se c’è una cosa che dobbiamo riconoscere al regista Mark Osborne è il coraggio, perchè ci vuole una grande sicurezza di sé e delle idee ben definite per decidere di riportare sul grande schermo Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry. Il celebre romanzo rappresenta uno delle storie più importanti del XX secolo e non ha mai avuto una grande fortuna sul grande schermo; dopo una serie di versioni cinematografiche di nicchia o mal realizzate, il romanzo è, a parere di molti, intoccabile, data la sua portata storica ed il suo valore. Il regista di Kung Fu Panda è riuscito in un’impresa in cui pochi credevano: raccontare la storia del romanzo affiancandola ad un plot completamente originale in cui i diretti destinatari sono i bambini quanto gli adulti (proprio questo doppio destinatario della visione è uno degli aspetti più affascinanti della pellicola).
Roma 2015. Dobbiamo Parlare
Sergio Rubini è interprete e regista di Dobbiamo parlare, presentato alla decima edizione del Festival del cinema di Roma. Il film si svolge interamente lungo l’arco di una serata e in un’unica location, l’appartamento di Vanni e Linda (Sergio Rubini e Isabella Ragonese). I due sono una coppia di intellettuali, bohémien e di sinistra; hanno rifiutato il matrimonio per la convivenza e, grazie a questo, sono felici di credersi “anticonformisti”. La sera in questione i due si stanno preparando ad uscire, quando i loro migliori amici Costanza e Alfredo, coppia borghese e benestante, (Maria Pia Calzone e Fabrizio Bentivoglio) gli piombano in casa:
Roma 2015. The Whispering Star
In un futuro non meglio precisato, l’umanità si è ridotta drasticamente: la maggior parte della popolazione è costituita da robot, come Machine ID 722 Yoko Suzuki, la protagonista di The Whispering Star. Yoko viaggia a bordo di una navicella spaziale dai dettagli retrò, con l’unica compagnia della propria voce registrata su un vecchio mangianastri e quella del computer di bordo 6-7 MAH Em. Il suo lavoro consiste nel consegnare pacchi ai pochi umani rimasti, sparpagliati qua e là in tutti i sistemi solari della galassia: sebbene questo compito le appaia talvolta misterioso, continua a svolgerlo con ineccepibile cura e diligenza, destreggiandosi tra incidenti di percorso e incontri inaspettati.