Archivio tag: Mike Faist

Challengers, arriva in blu-ray il film di Luca Guadagnino sul tennis

Scelto come film d’apertura per l’80ª Mostra del Cinema di Venezia e poi ritirato a causa dello sciopero degli attori con posticipo dell’uscita nelle sale di ben 6 mesi, Challnegers è ad oggi il più grande successo commerciale di Luca Guadagnino. Nonostante l’impiego di star internazionali fin dai tempi di Io sono l’amore (2009), il cinema del regista palermitano ha sempre faticato non poco a trovare un pubblico e, fino ad oggi, solo Chiamami col tuo nome, forte anche delle nomination e la vittoria agli Oscar, era riuscito a superare i 40 milioni di incasso mondiale. Con Challengers le cose invece sono state diverse e nonostante ci sia dietro un budget davvero importante (imdb riporta 55 milioni di dollari), gli incassi worldwide hanno quasi raddoppiato gli investimenti facendo di Challengers non un vero e proprio successo a livello produttivo ma sicuramente il film di Guadagnino più visto nel mondo.

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The Bikeriders, la recensione

Anche se oggi si tende a ricondurre l’argomento dei bikers cinematografici a un unico titolo, il bellissimo Easy Rider (1969) di Dennis Hopper, tra gli anni ’60 e ’70 era esplosa una tendenza che individuava nei motociclisti ribelli e nei club illegali di motociclisti un tema ricorrente, tanto da creare un vero e proprio filone cinematografico, quello dei biker-movies. Sicuramente si deve l’inizio di tutto a Il selvaggio (1953) di Laslo Benedek con Marlon Brando, mentre all’iconico Easy Rider spetta l’ideale fine di un’epoca impressa su pellicola; ma nel mezzo di questi tre lustri ci sono stati tanti di quei film, soprattutto in ottica exploitativa, da riempire numerosissimi posteggi di drive-in. Sanguinose risse, motori rombanti, duelli all’ultimo sangue, e bellissime ragazze pronte a tutto per conquistare un posto sulla sella del chopper del centauro bello e dannato. Dall’imprescindibile I selvaggi (1966) di Roger Corman fino a irresistibili “contaminazioni” come La notte dei demoni – Werewolves on Wheels (1971) di Michel Levesque, passando per Angeli dell’inferno sulle ruote (1967) di Richard Rush, Facce senza Dio (1967) di Daniel Haller, She-Devils on Wheels (1968) di Herschell Gordon Lewis, Satan’s Sadist (1969) di Al Adamson e L’angelo scatenato (1970) di Lee Madden.

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Challengers, la recensione del film di Luca Guadagnino

Art e Patrick sono ottimi amici. Si conoscono da quando erano bambini e ad unirli, adesso, è la passione per il tennis così come quella per le donne. Sognano entrambi di diventare due stelle del tennis ma il loro approccio allo sport è ancora squisitamente ludico, quasi ingenuo ed infantile.

Tutto cambia quando un giorno vedono scendere in campo Tashi, una loro coetanea che dimostra subito di essere la giocatrice più brillante della loro generazione. Tashi ha il vero polso del tennista, è perfetta nelle battute e determinata come nessun altro. Lei si che è destinata a diventare una stella del mondo del tennis!

Vedendola giocare, Art e Patrick si invaghiscono di lei e da quel momento scatta una competizione fra i due su chi riesce a conquistarla per primo. Una competizione che diventa presto un triangolo amoroso, anzi anche qualche cosa di più, destinata a durare ben tredici anni e che interessa tanto la vita sentimentale dei tre quanto l’affermazione sul piano sportivo.

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Valutazione: 8.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Zendaya protagonista del nuovo film di Luca Guadagnino: Challengers

L’instancabile Luca Guadagnino, dopo il buon successo al box office italiano dell’horror cannibalico Bones and All, sta già per uscire con un nuovo film, Challengers, stavolta una cinica storia d’amore a tre ambientata nel mondo del tennis professionale. Nel ruolo della protagonista l’attrice di Euphoria e Spider-Man Zendaya, affiancata da Mike Faist e Josh O’Connor. Oggi possiamo mostrarvi il suggestivo trailer italiano.

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West Side Story, la recensione

Sessant’anni esatti sono passati da quando esordiva sul grande schermo West Side Story di Robert Wise, primo adattamento cinematografico dell’omonimo musical di Leonard Bernstein, Stephen Sondheim ed Arthur Laurents, composto quasi dieci anni prima e liberamente ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Ben dieci Oscar vinti dal film, una marea di repliche in teatro, eppure West Side Story torna a nuova vita, sessant’anni dopo, grazie all’uomo che oggi meglio di chiunque altro è sinonimo di Cinema con “C” maiuscola, Steven Spielberg. Il regista di E.T. e Indiana Jones, infatti, ne realizza un remake filologicamente fedelissimo che rappresenta per lui l’ennesima sfida professionale: cimentarsi per la prima volta, all’età di 75 anni, con il genere musical.

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