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Silent Night – Il silenzio della vendetta: il film di John Woo arriva in home video in edizione combo 4K UHD + Blu-ray

La storia professionale di John Woo negli Stati Uniti è stata caratterizzata da grandi alti e bassi che, se da una parte hanno affermato in Occidente la sua visione di cinema consacrandolo come uno degli autori più influenti per il cinema action internazionale contemporaneo, dall’altra ci hanno confermato come le majors americane possano snaturare lo stile di un autore così riconoscibile e caratteristico. Dopo un ritorno in Cina durato una quindicina di anni, che lo ha visto impegnato con film storici e action, John Woo è stato richiamato nella “Terra delle opportunità” per dare un ulteriore apporto al genere action/thriller con Silent Night – Il silenzio della vendetta, che lo ha portato a collaborare con Will Flynn, Basil Iwanyk ed Erica Lee, ovvero i produttori della saga di John Wick. E infatti, la nuova trasferta americana di Woo è un po’ nel segno di John Wick, ma come se l’ormai celebre film con Keanu Reeves fosse stato realizzato nei primi anni ’90 e con una fortissima influenza dal cinema di Hong Kong. Uscito in sala lo scorso novembre senza ricevere l’attenzione che avrebbe meritato, Silent Night – Il silenzio della vendetta è da poco disponibile in home video in edizione combo 4K UHD + blu-ray grazie ai canali distributivi Plaion Pictures

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Silent Night – Il Silenzio della Vendetta, la recensione

La storia professionale di John Woo negli Stati Uniti è stata caratterizzata da grandi alti e bassi che, se da una parte hanno affermato in Occidente la sua visione di cinema consacrandolo come uno degli autori più influenti per il cinema action internazionale contemporaneo, dall’altra ci hanno confermato come le majors americane possano snaturare lo stile di un autore così riconoscibile e caratteristico. E così un Senza tregua si alterna con Nome in codice: Broken Arrow, che si alterna con Face/Off e Mission: Impossibile II, poi Windtalkers e Paycheck. Insomma, sbalzi qualitativi così evidenti che segnano una cesura netta con i vari cult a catena A Better Tomorrow, The Killer, Hard Boiled e Bullet in the Head.

Dopo un ritorno in Cina durato una quindicina di anni, che lo ha visto impegnato con film storici e action, John Woo è stato richiamato nella “Terra delle opportunità” per un ulteriore apporto al genere action/thriller con Silent Night – Il silenzio della vendetta, che lo ha portato a collaborare con Will Flynn, Basil Iwanyk ed Erica Lee, produttori della saga di John Wick. E infatti, la nuova trasferta di Woo in America è un po’ nel segno di John Wick, ma come se l’ormai celebre film con Keanu Reeves fosse stato realizzato nei primi anni ’90 e con una fortissima influenza dal cinema di Hong Kong.

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Silent Night, la recensione

È la Vigilia di Natale e a Cryer, nel Wisconsin, sono in corso i preparativi per la tradizionale parata di Babbi Natale che si svolgerà in serata. Ma c’è un problema: uno psicopatico mascherato e vestito proprio da Santa Claus sta mietendo vittime a tutto spiano. L’unico movente che spinge il killer è far fuori le persone che in qualche modo si sono comportate male durante l’anno. Lo sceriffo Cooper e il suo vice, Aubrey Bradimore, sono sulle tracce del Babbo Natale assassino.

Con Silent Night di Steven C. Miller siamo nei territori “remake-solo-di-nome”.

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Natali di sangue: tutto sulla saga horror Silent Night

Silent night, deadly night (USA, 1984) di Charles E. Sellier Jr. è probabilmente, insieme a Black Christmas (1974) di Bob Clark, l’horror natalizio per eccellenza – nonché un film robusto e seminale nel filone slasher, conosciuto da noi anche col titolo Natale di sangue.

Nonostante il budget relativamente basso e la mancanza di star, il suo successo fu tale da generare ben quattro sequel e un remake, più o meno riusciti, e rimane un classico del genere: il serial killer vestito da Babbo Natale merita di stare nell’olimpo dei grandi assassini di celluloide insieme ai “colleghi” dei vari Halloween, Venerdì 13 e Nightmare. Anzi, rispetto a Michael, Jason e Freddy, il protagonista di Silent night è più “umano” – inteso come più realistico, approfondito psicologicamente e per questo forse ancora più inquietante.

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