Silent Night – Il Silenzio della Vendetta, la recensione

La storia professionale di John Woo negli Stati Uniti è stata caratterizzata da grandi alti e bassi che, se da una parte hanno affermato in Occidente la sua visione di cinema consacrandolo come uno degli autori più influenti per il cinema action internazionale contemporaneo, dall’altra ci hanno confermato come le majors americane possano snaturare lo stile di un autore così riconoscibile e caratteristico. E così un Senza tregua si alterna con Nome in codice: Broken Arrow, che si alterna con Face/Off e Mission: Impossibile II, poi Windtalkers e Paycheck. Insomma, sbalzi qualitativi così evidenti che segnano una cesura netta con i vari cult a catena A Better Tomorrow, The Killer, Hard Boiled e Bullet in the Head.

Dopo un ritorno in Cina durato una quindicina di anni, che lo ha visto impegnato con film storici e action, John Woo è stato richiamato nella “Terra delle opportunità” per un ulteriore apporto al genere action/thriller con Silent Night – Il silenzio della vendetta, che lo ha portato a collaborare con Will Flynn, Basil Iwanyk ed Erica Lee, produttori della saga di John Wick. E infatti, la nuova trasferta di Woo in America è un po’ nel segno di John Wick, ma come se l’ormai celebre film con Keanu Reeves fosse stato realizzato nei primi anni ’90 e con una fortissima influenza dal cinema di Hong Kong.

Viglia di Natale. Mentre Brian gioca in giardino con suo figlio e sua moglie, una resa dei conti tra gang di latinos causa accidentalmente la morte del bambino e suo padre, accecato dal dolore e dalla furia, aggredisce i carnefici venendo ferito al collo. Salvo per miracolo, Brian ha subito un grave danno alle corde vocali e perso permanentemente l’uso della parola; una volta uscito dalla lunga convalescenza solo un pensiero ha fisso in mente: la vendetta. Così, allenandosi per un anno intero e prendendo lezioni al poligono e di autodifesa, Brian inizia a pianificare una letale vendetta ai danni dei membri della gang che hanno causato la morte del film, una vendetta da consumarsi proprio il giorno della Viglia di Natale dell’anno successivo.

John Woo è un Maestro nel genere che l’ha reso celebre e Silent Night – Il silenzio della vendetta è il film statunitense maggiormente consapevole dello status del suo autore perché è costruito in modo tale da rendere omaggio al suo cinema più cult. E così, nonostante non ci siano colombe che volano al rallenty e manchi un vero e proprio standoff, un po’ tutto in questo film rimanda al crime/action cinese dei primi anni ’90, a cominciare dalla dimensione drammatica molto esasperata e un po’ kitsch che caratterizza la prima parte della storia. Anche le musiche, eseguite da Marco Beltrami, sono fatte per richiamare alla memoria quel tipo di cinema, con uno score molto insistito, a tappeto per quasi tutta la durata del film, con picchi solenni a sottolineare le scene clou. Quindi sappiate che se siete tra quegli eretici che mal sopportano lo stile di John Woo di 30 anni fa, questo film ne è pregno.

Per il resto, la sceneggiatura di Robert Archer Lynn sembra di essere ripresa direttamente da un revenge movie fumettistico anni ’90, quelli tipo Darkman o Il Corvo, per intenderci, dove un uomo si fa carico di un’ardua vendetta da solo contro un piccolo gruppo di villain molto riconoscibili, che elimina uno alla volta. La violenza più brutale di certo non manca e il meglio arriva proprio nelle scene d’azione, che sono elaborate ed esagerate anche se realistiche (nei limiti del termine) e implicano corpo a corpo, sparatorie e inseguimenti automobilistici.

Un dato che non va sottovalutato è che Silent Night – Il silenzio della vendetta, sfruttando l’handicap del protagonista interpretato da Joel Kinnaman, è un film quasi muto (il che da ancora più enfasi al pervasivo accompagnamento musicale). Il protagonista non parla ed è quasi sempre l’unico in scena, quando non è impegnato in momenti d’azione, quindi alcune parole ci sono, ma sono sempre dette da altri.

Oltre a Joel Kinnaman, nel cast di Silent Night troviamo Catalina Sandino Moreno (Maria Full of Grace, Barbarians, la serie From) nel ruolo di sua moglie e Kid Cudi (X: A Sexy Horror Story, Don’t Look Up) in quello del poliziotto che svolge le indagini sulla morte del figlio.

Insomma, Silent Night – Il silenzio della vendetta è un bel tuffo nel passato, con le dovute contaminazioni con lo stile più moderno, per un’opera che conferma ancora oggi la grande maestria di un autore che è stato fondamentale per la delineazione del genere action come lo conosciamo oggi.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • John Woo c’è e si nota tantissimo.
  • Ricorda, per semplicità e schematicità narrativa, alcuni action/revenge dei primi anni 90.
  • È molto semplice e questa semplicità può apparire quasi fuori tempo.
  • Se non vi piace lo stile pomposo e un po’ kitsch di certo cinema cinese potreste mal sopportare questo film.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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