Tutte contro lui, la recensione
Anni e anni di commedie dolci e sentimentali votate alla promozione del sacramento matrimoniale e poi, pufff, tutto svanisce e viene riformulato dalla nuova tendenza holywoodiana di disintegrare l’unione per eccellenza… e riderci su. Dal momento che gli USA sono ad oggi il sesto paese al mondo per numero di divorzi annuali, non è difficile capire il motivo della centralità di questo argomento in commedie e serie tv. Attualità è la parola d’ordine e il disfacimento dell’istituto famigliare è così dannatamente serio da fornire le giuste basi per diventare un ottimale pretesto comico.
Ultimo, in ordine di apparizione, a trattare l’argomento del matrimonio come facciata e della fedifragia coatta è Tutte contro lui, frizzante commedia diretta da Nick Cassavetes e interpretata da Cameron Diaz, Leslie Mann e Kate Upton.
La storia ci introduce subito nel mondo di Mark, un uomo bello e di successo, felicemente sposato con Kate. Ma Mark promette mari e monti a Cathy, impiegata in un importante studio legale di New York, che non sa nulla del matrimonio del suo uomo. Quando Kate scopre che Mark ha un’amante, le due donne diventano molto amiche e si uniscono contro Mark, cercando di sabotare la sua vita. Ma l’uomo non si è di certo fermato a due! E così salta fuori una seconda amante, la ventenne Amber, che ben presto si unirà alla combriccola di rancorose in cerca di vendetta.
Pur senza raccontare nulla di nuovo, visto che Tutte contro lui (in originale The Other Woman) ha una forte somiglianza a livello narrativo con il più teen oriented Il mio ragazzo è un bastardo (2006), Nick Cassavetes si affida a una sceneggiatura di Melissa Stack che punta tutto sull’estro delle attrici coinvolte. In particolare è Leslie Mann a far da mattatrice, a volte anche risultando eccessiva, ma sicuramente dimostrando di avere la giusta stoffa per mettere in ombra tutti i suoi comprimari, Cameron Diaz compresa. Ed è proprio per l’ironia quasi da one-woman-show della moglie di Jude Apatow che Tutte contro lui riesce a farsi ricordare, azzeccando alcune gag – per lo più fisiche – affidate proprio all’attrice di Questi sono i 40.
Commedia pseudo femminista che si scaglia contro gli uomini, ma ride soprattutto della superficialità delle donne, Tutte contro lui vola tra lo sguaiato e la giusta intuizione; a tratti fa ridere di gusto grazie a sagaci scambi di battute (“cos’è questo fantastico profumo?”, chiede Kate alla giovane amante del marito, Amber, appena conosciuta in spiaggia. “Non lo so, presumo sudore”, risponde la ragazza), altre si affida a gag straviste e stanchissime, come quella del lassativo, con conseguente deriva scatologica.
In mezzo a un cast che urla girl power a gran voce, in cui affianco alle “gigantesse” Leslie Mann e Cameron Diaz compare la prosperosa modella Kate Upton, c’è posto anche per la quota maschile, rappresentata da Don Johnson, che interpreta il padre di Cameron Diaz, con la passione per le giovanissime e per i ristoranti asiatici alquanto originali, e Nikolaj Coster-Waldau, il Jamie Lannister del Trono di Spade, che è carnefice e allo stesso gran vittima sacrificale in balia di tre donne “incazzate”.
Trovando il giusto equilibrio per sapersi far apprezzare sia dal pubblico maschile che da quello femminile, Tutte contro lui scivola via che è una meraviglia, legandosi a doppio nodo a quella tipologia di commedie moderne che giocano a fare le scorrette ma che in fondo non lo sono realmente.
Ci si diverte per un paio d’ore ma si dimentica altrettanto in fretta.
Roberto Giacomelli
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