Venezia 72. Everest, la recensione

10 maggio 1996, la tragica avventura di Rob Hall a capo di una spedizione per raggiungere la vetta Dell’Everest.

Presentato in apertura della 72esima edizione della Mostra dell’arte cinematografica di Venezia, Everest di Baltazar Kormàkur è un progetto ambizioso che si pone l’obiettivo di raccontare nel modo più fedele possibile quel terribile giorno.

Appare evidente da subito l’intenzione, poi confermata dal regista, di non concentrarsi o dare risalto a un aspetto dell’esperienza ma di cercare di riproporla nella sua complessità.

Everest ci catapulta tra i ghiacci della vetta più alta della Terra, a 8.848 metri di quota (la stessa di volo di un 747), in compagnia di un manipolo di inossidabili “sognatori” che hanno un unico obiettivo: vincerla. Insieme a loro, l’affetto di amici e familiari la cui presenza costante attraverso telefonate e racconti, crea un ponte tra la dimensione quasi “sovrannaturale” della montagna e una quotidianità in cui tutti possiamo rivederci.

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Caratterizzato da una indubbia magnificenza visiva a cui contribuiscono, tra le altre, alcune location del nostro Alto Adige (in particolare del ghiacciaio della Val Senales), il film sfrutta la tecnologia 3D nel tentativo di portare lo spettatore sulla montagna e all’interno della tempesta di ghiaccio in cui si trovano coinvolti i protagonisti. Non sempre però i tentativi hanno esiti positivi e la volontà di raccontare tutto a volte rischia di portare ad un nulla di fatto.

Se nella prima parte, finché il gruppo è unito, il film procede tutto sommato in modo scorrevole e mantiene una sua organicità, man mano che i protagonisti si dividono le mancanze sul piano della sceneggiatura si palesano e insieme alla tempesta imperversa anche la confusione. Gli stacchi continui trascinano lo spettatore da una situazione all’altra e il risultato è un’opera che, pur nella sua indubbia magnificenza visiva, manca l’obiettivo. La carne al fuoco è troppa e non solo si fatica a provare empatia per i personaggi ma si finisce perfino, nella confusione, a scordarne alcuni.

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La montagna è imponente, maestosa e per dei brevi momenti provoca quel sentimento di sublime (come inteso nella concezione romantica) che ti rende al contempo affascinato e spaventato da una simile incredibile manifestazione della natura. Ma la regia non indugia a sufficienza, non ti lascia il tempo di entrare nel merito di quanto sta accadendo, di sentirti parte della cosa, e tutta la tensione accumulata in un lampo scema, lasciando spazio solo alla frustrazione.

Per quanto sia comprensibile e, anzi, lodevole la volontà di dare a tutti gli aspetti di una vicenda così particolare il giusto spazio, nella speranza di sensibilizzare il pubblico richiamandone l’attenzione sia sul piano emozionale (che vede l’uomo impotente e al contempo combattivo di fronte alla natura) che affettivo (l’accento e l’importanza data fin da subito ai familiari a e amici degli scalatori), purtroppo è una scelta che a volte in questo genere di film rischia di creare solo molta confusione.

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Sempre di alto livello le interpretazioni, in particolare Jason Clarke nel ruolo di Hall, Jake Gyllenhaal in quello del rivale Scott Fisher e Josh Brolin in quello del medico patologo Beck Weathers, che non bastano tuttavia a penetrare il muro di neve e ghiaccio che rimane intaccato tra lo spettatore e ciò che accade oltre lo schermo.

Nonostante i suoi evidenti difetti, Everest è comunque un’opera che per argomento trattato e impatto visivo, merita almeno una visione.

Susanna Norbiato

PRO CONTRO
  • Bellissime location.
  • 3D funzionale.
  • Alcune scene spettacolari, in particolare l’attraversamento della scala sospesa nel vuoto.

 

  • L’eccesso di personaggi e di situazioni diverse provoca confusione sia a livello di trama (si fatica a seguire quello che succede ai singoli personaggi durante la tempesta) sia sul piano emozionale e empatico.
  • Un montaggio che risulta in certi punti disturbante e raffazzonato.
  • Il lavoro, se pur ottimo, degli attori viene minato dalla struttura della narrazione.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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