You’re Next, la recensione
I Davison sono una famiglia ricca ma molto poco unita. Con il tentativo di riunire, una volta tanto, tutti i parenti, i coniugi Aubrey e Paul Davison decidono di festeggiare il loro anniversario nella vecchia casa di villeggiatura assieme a tutti e quattro i figli e i loro rispettivi fidanzati. Le tensioni e le rivalità tra fratelli non sono certo scomparse ma presto tutti capiranno che le dispute familiari sono davvero l’ultimo dei problemi: un gruppo di assassini con indosso inquietanti maschere di animali hanno assediato la casa armati di asce e balestre. Nessuno conosce la loro identità, nessuno sa cosa vogliono, la sola cosa certa è che hanno intenzione di uccidere tutta la famiglia.
Oscar Wilde diceva che “Tutta l’arte è completamente inutile!”. Meglio non immaginare cosa avrebbe detto se oggi si fosse trovato in sala a vedere You’re Next di Adam Wingard che sull’inutilità fonda proprio la sua ragione d’esistere. E poi si sa, come avrebbe detto lo scrittore francese Renè Barjavel, spesso “L’inutile e il superfluo sono più utili del necessario” e noi, vedendo il film di Wingard, siamo perfettamente d’accordo.
Il genere home invasion sembra essere molto prolifico in questi ultimi anni, si inizia a perdere il conto delle pellicole che vedono protagonista un manipolo di persone costrette a barricarsi in casa per difendersi da una minaccia esterna che cerca di entrare, eppure, raramente è possibile abbandonarsi nella visione di un home invasion capace davvero di lasciare il segno. Generalmente si tratta di produzioni più o meno mediocri che si riducono ad una manciata di spaventi facili dettati da sleali sbalzi sonori, qualche scena pseudo-sadica compiaciuta e nulla più. You’re Next è un classicissimo home invasion che si abbandona consapevolmente a tanti cliché del genere ma nonostante tutto riesce a trovare il modo di differenziarsi dalla massa pur portandosi dietro diversi difetti più o meno eclatanti. Siamo lontani da quell’autocompiacimento autoriale di Haneke e del suo Funny Games, così come lo siamo anche da quel pasticciaccio brutto de La notte del giudizio di DeMonaco. Forse il parente più prossimo può essere individuato in quel The Strangers che nel 2008 era riuscito a farsi notare per una serie di buone intuizioni, ma trattasi comunque di due pellicole sostanzialmente differenti.
Il film di Wingard ha molte meno pretese, è puro intrattenimento, consapevole di essere un’opera di serie b e felice di esserlo. Non aggiunge nulla di nuovo al genere ma poco importa, perché il film va dritto per la sua strada senza farsi troppi problemi sorretto dalla sceneggiatura di Simon Barrett (già collaboratore di Wingard in V/H/S e A Horrible Way to Die e produttore del film) che, pur se non sempre eccellente, riesce a creare dei buoni momenti di sana tensione stemperati spesso da una leggera ironia piuttosto nera che certamente giova all’intero prodotto. Scanzonato e pop, il film non si prende mai troppo sul serio così che il gioco al massacro, anziché risultare raccapricciante e crudo, è spesso votato all’eccesso tanto da risultare irriverente e spassoso.
Ad impreziosire il tutto gioca un ruolo centrale l’ottima colonna sonora che riesce a cogliere ed evidenziare al meglio l’animo del film alternando musiche cariche di tensione a canzoni spensierate anni ’70 utilizzate come contrappunto sulle scene più crudeli del film (suggestivo l’omicidio a colpi d’ascia sulle note della canzone Looking for magic di Dwight Twilley).
Wingard, che adotta uno stile a volte eccessivamente concitato, dirige un buon cast che vede duettare giovani attori come l’australiana Sharni Vinson (Step Up 3D, Shark 3D) con veterani come Rob Moran (Libera uscita, Into Darkness – Star Trek) o Barbara Crampton, attrice nota a tutti gli horrorofili per aver interpretato film di culto come Re-Animator o From Beyond – Terrore dall’ignoto.
Trattandosi di un piccolo film indipendente e senza scrupoli si poteva sicuramente osare di più in quanto a violenza e spargimento di sangue, ma tutto sommato You’re Next è un film che funziona poiché intrattiene e diverte…e non è poco di questi tempi!
Giuliano Giacomelli
Pro | Contro |
|
|
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Lascia un commento