L’angelo del Male – Brightburn, la recensione

Sembra così scontato virare in horror la genesi di un supereroe eppure al cinema nessuno, fino ad ora, ci aveva pensato, se non la fantomatica casa di produzione Troma quando nel 1984 lanciò The Toxic Avengers. Ma al di là delle concessioni ultra-splatter, anche in quel caso il mostruoso protagonista era un paladino della giustizia, quindi un supereroe buono. Invece quello che mancava nel panorama orrorirfico cinematografico era un supereroe malvagio, implacabile, perverso, che utilizzasse le sue capacità superumane per fare del male e spargere terrore. Oggi quel terribile “superman” ce l’abbiamo, ha 12 anni, si chiama Brandon Breyer, proviene da un altro pianeta ed è il protagonista di Brightburn – L’angelo del Male.

Quando i coniugi Breyer hanno visto un oggetto luminoso cadere dal cielo direttamente nell’aia della loro fattoria non potevano immaginare che fosse un abitacolo contenente un bambino appena nato. I due decidono di tenere il bambino e crescerlo come loro figlio. Ma quando Brendon diventa adolescente comincia a sviluppare poteri che nessun essere umano possiede: non si è mai ammalato in vita sua, neanche un raffreddore, è particolarmente intelligente, fortissimo e scopre non solo di riuscire a levitare in aria, ma anche di emettere una luce incandescente dagli occhi. Ma Brendon è anche preso di mira dai compagni di classe, segretamente innamorato di Caitlyn e la scoperta dei suoi poteri diventa un efficace metodo di riscatto.

l'angelo del male

Come potete facilmente constatare dalla trama, Brightburn – L’angelo del Male non è ne più ne meno che Superman. Il film diretto da David Yarovesky, scritto da Brian e Mark Gunn e prodotto da James Gunn è palesemente la versione horror e perversa dell’eroe venuto da Krypton e ne esibisce fieramente tutte le peculiarità. Il titolo del film si riferisce alla cittadina del Kansas in cui si svolge la vicenda, non dissimile da Smallville; le circostanze che portano i coniugi Breyer a diventare genitori è la medesima dei coniugi Kent ed entrambe le coppie vivono in una grande fattoria immersa nel nulla. Caitlyn come Lana Lang, la capsula spaziale conservata nel fienile, il metallo alieno come unico punto debole per il piccolo Brandon, il mantello rosso e poi i superpoteri. Solo che se il celebre personaggio creato da Jerry Siegel e Joe Shuster abbracciava la causa umana diventando un salvatore della Terra, quello protagonista di Brightburn è un piccolo essere malvagio fino al midollo, che gode nel fare del male e ha un obiettivo primario: dominare la Terra ad ogni costo!

l'angelo del male

Non è un caso, probabilmente, se il produttore James Gunn ha mosso i primi passi nel mondo dell’entertainment proprio in casa Troma e battezza Brightburn – L’angelo del Male infarcendolo di omaggi al suo cinema (l’inizio come Slither e il cammeo durante i titoli di coda del suo Crimson Bolt/Saetta purpurea, protagonista di Super). Il risultato è uno zibaldone di citazioni alla cultura fumettistica/nerd/orrorifica riuscitissimo ma con una sua precisa identità e serietà, un horror tanto semplice nel ricalcare un personaggio (e un immaginario) preesistente quanto geniale per aver avuto l’idea stessa di farlo. Mancando completamente di originalità, Brightburn – L’angelo del Male si dimostra così uno degli horror più originali di questi ultimi anni!

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L’atmosfera a poco a poco sempre più opprimente, il senso di pericolo imminente che sembra esplodere da un momento all’altro accompagnano Brightburn – L’angelo del Male per una buona metà del racconto, con un accumulo di elementi e particolari che ci conducono verso l’esplosione dell’orrore che monopolizza la seconda parta del film, catalizzandosi in un climax finale particolarmente spettacolare e sanguinoso. Il giovane Brandon Breyer (stessa iniziale per nome e cognome, come ogni supereroe che si rispetti!), interpretato benissimo da Jackson A. Dunn, risulta realmente inquietante in più occasioni e riesce perfino a costruirsi un look da boogeyman con maschera rossa dal sapore quasi lovecraftiano. Nel ruolo dei genitori del mefistofelico superman troviamo David Denman (La truffa dei Logan, 13 Hours) ed Elizabeth Banks (Pitch Perfect, Hunger Games), mentre in un cammeo compare anche Michael Rooker, attore feticcio di James Gunn.

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Vi consiglio di non uscire subito dalla sala a film terminato perché, mentre scorrono i titoli di coda, c’è un bellissimo epilogo che promette una Justice League tutta malvagia. Speriamo che questa promessa venga mantenuta, sarebbe il sogno proibito di ogni horrorofilo amante anche del cinema di supereroi!

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
Inquietante, spettacolare e violento. Sintesi perfetta di quello che potremmo aspettarci da un film del genere. Il film ci mette troppo per entrare nel vivo, nonostante lo spettatore sappia già dove la storia vuole andare a parare.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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L'angelo del Male - Brightburn, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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