Ballerina, la recensione

I sogni non si realizzano mai. Sono solo illusioni, la vita è spietata!

Questo è quello che Félicie si sente dire ogni volta che balla, dalla madre superiora dell’orfanotrofio in Bretagna dove vive. Per fortuna, la sua passione e la sua determinazione faranno sì che insieme al suo migliore amico Victor, riescano a scappare a Parigi per inseguire ognuno il proprio sogno. Ed è proprio davanti alla Torre Eiffel ancora in costruzione, in una Parigi del 1879, che i due orfanelli faranno una scommessa: sarà Félicie la prima a diventare étoile dell’Opera di Parigi o Victor come inventore, creando le ali meccaniche per i polli? Per una serie di coincidenze buffe e divertenti, le loro strade si dividono per poi ritrovarsi, lei alle prese con una serie di difficili prove come allieva all’interno dell’Opera e lui divenuto garzone nell’atelier del noto costruttore Eiffel. A differenza delle sue compagne, Félicie non ha le basi, ma grazie ad Odette, che la prenderà sotto le sue ali protettrici in modo rigido ma materno, e grazie ai suoi allenamenti, in perfetto stile Karate Kid, Félicie perderà le sue movenze goffe per incarnare la grazia e la leggiadria tipica di qualsiasi degna ballerina dell’Opera.

A dispetto del costo medio di un film d’animazione, Ballerina può essere considerato un’operazione a basso budget. Con a disposizione solamente 30 milioni di dollari, i due registi Eric Summer e Eric Warin hanno ben pensato di focalizzare l’attenzione dello spettatore più sulle svolte narrative che sulla magnificenza visiva. Il film in questione, inoltre, presenta anche delle interessanti scelte registiche, come quelle in riferimento alle scene di danza, realizzate in modo estremamente realistico grazie all’utilizzo della motion capture applicata su due ballerini dell’Opera di Parigi (Aurélie Dupont e Jérémie Bélingard) con tanto di accelerazione dei movimenti per ravvivare le scene e renderle più dinamiche, o rallentando i salti al fine di conferire maggior leggerezza ed armonia.

Contrariamente a quanto si possa pensare dal titolo, Ballerina non si rivolge esclusivamente a un pubblico infantile e femminile, ma ha tutte le carte in regola per piacere a un pubblico più vasto grazie a una narrazione ricca e intensa che, attraverso momenti divertenti e citazioni spigliate, strizza l’occhio a tanto cinema d’azione e d’avventura, come la saga di Rocky o quella di Indiana Jones.

Come accaduto anche nel cartoon DreamWorks Mr. Peabody e Sherman, anche qui, tra tanto intrattenimento, non manca la nota informativa con riferimenti storici ben precisi, come ad esempio la scena dell’inseguimento sulla Statua della Libertà, a chiaro intento di ricordare che è stata costruita in Francia e solo successivamente data in dono agli Stati Uniti d’America.

A colpire è soprattutto l’esplosione di colori vissuti tra i vicoli poveri di Parigi, alternati alla maestosità della Parigi ricca. La scenografia e la fotografia, così come la grafica dei personaggi, realizzati con occhi particolarmente grandi e corpi affusolati, non possono che ricordarci il disneyano Ratatuille.

In Ballerina, non assistiamo alla classica storia melensa e triste dell’orfanella che insegue il proprio sogno, ma Félicie con la sua determinatezza, lascia un’impronta positiva, non cadendo nelle continue umiliazioni della sua antagonista Camille. Félicie emerge dal gruppo e impone la sua singolarità, senza pestare i piedi a nessuno.

Fortunatamente, i due registi approcciano il mondo della danza in modo assolutamente intelligente, facendo sì che questa non rappresenti, al tempo stesso, la forza e il limite del film. Anche chi, come me, non è assolutamente attratto dalla danza classica, può trovare piacevole questo film d’animazione grazie a una riuscita contaminazione con altri stili musicali che ben si sposano alla storia. Nell’ora e mezza di durata, infatti, lo spettatore è coinvolto – anche – in suggestive danze scozzesi e in situazioni in cui i movimenti “classici” si accostano e fondono con musiche moderne.

Adeguata risulta la scelta del doppiaggio italiano per tutti i personaggi: nel caso della protagonista Félicie, si è evitato il ricorso a infelici scelte di circostanza per utilizzare la voce di Emanuela Ionica, voce italiana ufficiale di Elle Fanning, che infatti doppia il personaggio nella versione originale; unica eccezione per la voce dell’attrice ed étoile Eleonora Abbagnato, che doppia il personaggio di Odette con una voce poco musicale che stona con l’immagine aggraziata e sinuosa che si ha di lei.

Marcella Valenti

PRO CONTRO
  • Grafica semplice ma accattivante.
  • L’accostamento della danza classica con la musica moderna.
  • Narrazione ritmata.
  • Il titolo italiano limitante.
  • La voce di Eleonora Abbagnato.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)
Ballerina, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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