Archivio tag: Elle Fanning
Galveston, la recensione
Roy Cady è un poco di buono, un criminalotto al servizio di Stan, boss della malavita di New Orleans.
Roy Cady, inoltre, ha un male incurabile che lo sta lentamente uccidendo e fa di quel che resta della sua vita un continuo rimpianto per le scelte sbagliate prese.
Quando Roy riesce a sfuggire da un agguato ordito proprio dal suo capo per toglierlo di mezzo in quanto testimone scomodo, l’uomo trova finalmente un motivo per riscattare una vita fatta di violenza e malefatte. Infatti, Roy fugge con Rocky, una giovane prostituta finita anch’essa al centro del sanguinoso piano di Stan. I due si dirigono verso Galveston, in Texas, ma Rocky deve prima fare tappa a Orange per recuperare la sorellina Tiffany e regolare un conto in sospeso con il patrigno.
Raccontami di un giorno perfetto: come incorniciare bene una trama coi buchi
Raccontami di un giorno perfetto (All the Good Places) è il romanzo di Jennifer Niven che nel 2015 vinse il Goodreads Awards (premio popolare più influente del web) e tanti altri, anche in Italia, come romanzo young adult dell’anno. La Niven è stata tuttavia accusata di aver “romanticizzato” le malattie mentali e al tempo stesso di aver caratterizzato i suoi protagonisti in maniera grossolana (Ilenia Zodiaco e Matteo Fumagalli docet); questo non ha comunque fermato la piattaforma più famosa al mondo (si, parliamo di Netflix…) dal produrre un film omonimo con la regia di Brett Haley (Nei miei sogni, No Limits, Barmaids) e rilasciarlo il 28 febbraio 2020.
Un giorno di pioggia a New York, la recensione
La Grande Mela, da sempre, è luogo cinematografico di incontri, scontri, catastrofi, amori, guerre, sconfitte e vittorie. Location per eccellenza di tanto cinema americano e non, città amata e celebrata da uno dei “grandi vecchi” dell’odierno cinema a stelle strisce, Woody Allen. E proprio l’anno del 40esimo anniversario di Manhattan, forse il film più noto e riuscito del regista, Allen ci riporta nella “sua” città con Un giorno di pioggia a New York. Una coincidenza, in fin dei conti, visto l’iter distributivo travagliato che il film ha avuto a causa delle logore e logoranti accuse a cui il regista è stato nuovamente sottoposto e che hanno ritardato l’uscita del film di circa un anno.
Ma se Un giorno di pioggia a New York rappresenta l’ennesima dichiarazione d’amore di Woody Allen per la metropoli statunitense, quasi sempre protagonista dei suoi film, è anche un ritorno alle origini per quanto riguarda il linguaggio e le tematiche affrontate.
Maleficent – Signora del Male, la recensione
Te lo giuro, impedirò che ti venga fatto del male finché io avrò vita e non un giorno passerà senza che mi manchi il tuo sorriso…
Diceva Malefica alla principessa Aurora dopo aver rotto l’incantesimo grazie al suo bacio, che era quello del vero amore, l’amore materno. E così vissero felici e contenti nella rivisitazione live action Disney di La bella addormentata nel bosco, Maleficent, che nel 2014 fece guadagnare quasi 800 milioni di dollari alla Major di Topolino consacrando definitivamente l’idea di resettare i classici d’animazione per versioni con attori in carne ed ossa. Ma nel 2014 l’idea dei remake live-action era ancora embrionale e poco centrata, così ci trovavamo una versione “alternativa” della fiaba di Charles Perrault, dal punto di vista del villain, che azzardava perfino una conclusione ben differente da quella che il 16° classico d’animazione Disney aveva fornito nel lontano 1959. Ovviamente l’audace punto di vista del villain era, in fin di conti, solo uno specchietto per le allodole, visto che il film con Angelina Jolie ci mostrava una Malefica fin troppo buona e accomodante, pronta per diventare una nuova icona Disney, proprio come le principesse che hanno sempre contraddistinto lo Studio di Burbank.
Mary Shelley – Un amore immortale, la recensione
“Non ho mai letto una così perfetta sintesi di cosa si prova ad essere arrabbiati. Ho vissuto la rabbia del tuo mostro, ho bramato la sua vendetta. Perché era la mia.”
È così che Claire, sorella di Mary, descrive Frankenstein dopo averne letto il manoscritto. Uno dei passaggi più belli e significativi di un film che, altrimenti, ha il sapore amaro dell’occasione sprecata.
L’inganno: il morboso thriller di Sofia Coppola disponibile in Blu-ray
In principio c’era un film, La notte brava del soldato Jonathan, diretto da Don Siegel nel 1971 e con un inedito Clint Eastwood nel ruolo del protagonista. Il film di Siegel, divenuto per molti un piccolo cult, era figlio di tutto quel cinema feroce degli anni ’70 fatto di sevizie e morbosità. Con una mossa inaspettata, La notte brava del soldato Jonathan diventa oggetto di remake in L’inganno, l’ultima fatica di Sofia Coppola che, finalmente, aggiunge un po’ di pepe a una carriera seduta su standard e schemi ormai rodati. Una scelta destabilizzante e capace di creare molta curiosità, quella della Coppola, ma a conti fatti anche una mossa coraggiosa che si traduce comunque in un prodotto ben amalgamato all’interno di quella visione coppoliana votata all’analisi della psicologia femminile, soprattutto quella adolescenziale. L’inganno è da poco disponibile in Blu-ray disc con Universal Pictures Home Entertainment.
L’inganno, la recensione
Nel fin troppo coerente iter lavorativo di Sofia Coppola L’inganno si annunciava come una scheggia impazzita che avrebbe finalmente dato un po’ di pepe a una carriera seduta su standard e schemi ormai rodati. Questo perché il suo nuovo film è il remake di La notte brava del soldato Jonathan, cult del cinema feroce anni ’70, quello fatto di sevizie e morbosità. Un annuncio destabilizzante che poteva creare curiosità, a conti fatti una scelta coraggiosa ma allo stesso tempo un prodotto ben amalgamato all’interno di una visione coppoliana personale e autoriale.
La legge della notte: il gangster movie di Ben Affleck in Blu-ray Disc
Alla sua quarta regia, Ben Affleck ha deciso di affrontare un genere molto complesso come il gangster-movie, che sembra non catturare più l’attenzione del pubblico come accaduto negli anni d’oro. E infatti La legge della notte è stato un flop al botteghino, ma noi vi invitiamo a dargli una seconda possibilità oggi che il film è disponibile in home video, DVD e Blu-ray Disc, grazie a Warner Home Entertainment.
La legge della notte, la recensione
Il passaggio dal ruolo di attore a quello di regista è un atto che, seppur molto diffuso soprattutto negli ultimi anni, non sempre risulta facile e foriero di grandiosi successi e prodotti di alta qualità. Ben Affleck, però, è riuscito nell’arduo compito di non soffrire questo grande passo e fin dal suo secondo film alla macchina da presa, The Town, ha messo in mostra ottime qualità dal punto di vista visivo e narrativo. Dopo il successo di Argo, con il quale ha vinto il premio Oscar per il miglior film nel 2013, l’attore statunitense ritorna sul grande schermo con La legge della notte, un gangster movie che cerca di fondere una storia di guerre fra delinquenti con dinamiche da film storico e sentimentale. Quello che ne viene fuori è un film dalla confezione affascinante, ben girato e raffinato stilisticamente, ma molto incerto quado si tratta di raccontare una storia resa poco accattivante.
Ballerina, la recensione
“I sogni non si realizzano mai. Sono solo illusioni, la vita è spietata!”
Questo è quello che Félicie si sente dire ogni volta che balla, dalla madre superiora dell’orfanotrofio in Bretagna dove vive. Per fortuna, la sua passione e la sua determinazione faranno sì che insieme al suo migliore amico Victor, riescano a scappare a Parigi per inseguire ognuno il proprio sogno. Ed è proprio davanti alla Torre Eiffel ancora in costruzione, in una Parigi del 1879, che i due orfanelli faranno una scommessa: sarà Félicie la prima a diventare étoile dell’Opera di Parigi o Victor come inventore, creando le ali meccaniche per i polli? Per una serie di coincidenze buffe e divertenti, le loro strade si dividono per poi ritrovarsi, lei alle prese con una serie di difficili prove come allieva all’interno dell’Opera e lui divenuto garzone nell’atelier del noto costruttore Eiffel. A differenza delle sue compagne, Félicie non ha le basi, ma grazie ad Odette, che la prenderà sotto le sue ali protettrici in modo rigido ma materno, e grazie ai suoi allenamenti, in perfetto stile Karate Kid, Félicie perderà le sue movenze goffe per incarnare la grazia e la leggiadria tipica di qualsiasi degna ballerina dell’Opera.