Glass Onion – Knives Out, la recensione

A tre anni di distanza dal gran successo dell’ottimo mistery Cena con delitto – Knives Out, il regista e sceneggiatore Rian Johnson riporta in scena il suo detective Benoit Blanc per una nuova detective story che stavolta lo trasporterà su un’isola (privata) da sogno al largo della Grecia per risolvere un delitto che non è ancora stato commesso.

Il magnate della tecnologia Miles Bron invia una misteriosa scatola/puzzle a cinque suoi cari amici, contenente un invito sulla sua isola per un “weekend con delitto”. Claire, Lionel, Birdie, Duke e Cassandra dovranno risolvere una serie di indizi per scoprire il colpevole dell’omicidio dello stesso Miles. Ovviamente si tratta di un gioco, una scusa per una periodica rimpatriata tra amici, a cui però è stato invitato misteriosamente anche il celebre detective Benoit Blanc. La presenza del detective, apparentemente non in programma, sarà forse il presupposto per il compiersi di un vero delitto?

La “cipolla di vetro” del titolo, se ve lo state chiedendo, è l’avveniristica ed elegantissima struttura che si erge sull’isola privata di Miles Bron, in cui il milionario vive e lavora, teatro della (troppo) lunga avventura rappresentata da questo sequel, che, con il suo sottotitolo “A Knives Out Mystery”, trasforma a tutti gli effetti in saga l’invenzione di Rian Johnson.

Con un incipit che ricorda davvero molto da vicino il cult Invito a cena con delitto, già palesemente omaggiato nel primo film, Glass Onion in realtà tradisce in maniera spudorata l’architettura del giallo negando il meccanismo a whodunit e costruendosi di così tanti twist e colpi di scena che diventa realmente impossibile per lo spettatore improvvisarsi detective per tentare di svolgere il bandolo della matassa. Anche Cena con delitto, in fin dei conti, seguiva questa regola dell’accumulo esasperato di materiale narrativo volto a stupire lo spettatore ma se lì, comunque, la struttura era dichiaratamente quella del “Cluedo”, quindi classica, in Glass Onion si rinuncia fin da subito a imbastire una detective story, tanto che – in una delle scene più brillanti dell’intero film – Benoit Blanc “rovina” il gioco a Miles in men che non si dica, già nel primo atto della storia.

Glass Onion è un film molto ancorato alla scrittura e il suo maggior punto di forza è indubbiamente la costruzione dei personaggi che lo popolano. Se del primo film, a distanza di tre anni, ricordiamo soprattutto la splendida e bravissima Ana de Armas, in questo sequel manca un personaggio forte e stratificato come Marta Cabrera (la de Armas, appunto), quindi buona parte dell’interesse si concentra proprio sul detective interpretato ancora una volta da Daniel Craig.

Benoit Blanc ha sofferto molto il lockdown e le conseguenze che il covid sta generando (eh si, Glass Onion è ambientato in piena epoca pandemica!), gli manca l’indagine, il brivido dell’azione, è come una versione cerebrale di James Bond voglioso di risolvere nuovi misteri. Per questo motivo, l’invito sull’isola di Bron è per lui una grande occasione da non lasciarsi sfuggire per metter da parte la routine casalinga con il suo compagno (non vi riveliamo quale attore lo interpreta!) e i giochi di società su zoom con i suoi amici/detective (tra i quali scorgiamo anche Angela Lansbury alla sua ultima interpretazione). Insomma, giocando sottilmente con l’ironia, Rian Johnson punta giustamente sul personaggio che sarà il vero trait d’union all’interno della saga di Knives Out.

Il parco di personaggi, però, è variegato e divertente e se qualcuno gioca apertamente sul grottesco, come lo streamer/influencer tatuato, palestrato e amante delle armi interpretato da Dave Bautista, e qualcun altro sembra auto-citarsi come la (ex) supermodella e fashion designer interpretata da Kate Hudson, a colpire in positivo è soprattutto il milionario amante dell’arte (e della Gioconda, in particolare) splendidamente interpretato da Edward Norton.

Che Rian Johnson si sia divertito un mondo a raccontarci questi personaggi sopra le righe e l’arzigogolata vicenda che li vede protagonisti è un dato di fatto, ma quel che lo spettatore si trova tra le mani con Glass Onion – Knives Out è un interminabile e logorroico film a colpi di scena che se lì per lì diverte, sulla lunga rischia di stancare.

Il sequel di Cena con delitto è indubbiamente un buon prodotto, ma si ha la sensazione che la grande libertà creativa lasciata al suo autore abbia portato a un eccesso sotto tutti i punti di vista e il risultato finale soffre un po’ di questa “magniloquenza” non riuscendo a replicare la genuina bontà del film precedente. Aggiungeteci anche la frustrazione dello spettatore aspirante detective che qui non è dichiaratamente in grado di risolvere il caso e quindi capirete come Glass Onion si posiziona diversi pasi indietro in confronto a Cena con delitto.

Glass Onion – Knives Out arriverà al cinema, per una sola settimana, il 23 novembre per approdare poi direttamente su Netflix dal 23 dicembre.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Benoit Blanc di Daniel Craig viene approfondito e diventa il vero protagonista della vicenda.
  • Tanti bravi attori, a cominciare da Edward Norton.
  • I personaggi sono ben caratterizzati.
  • Troppo lungo e rischia di stancare.
  • Manca la componente investigativa e lo spettatore, reduce dal primo film, qui potrebbe trovarsi disorientato dal continuo accumulo di colpi di scena.
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Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
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