Halloween Kills: il racconto di Jamie Lee Curtis e David Gordon Green a Venezia78
Attendiamo con gran fermento la data del 21 ottobre 2021, quando Halloween Kills dovrebbe finalmente uscire nelle sale cinematografiche italiane; ma oggi, 8 settembre, è già Halloween alla Mostra del Cinema di Venezia, dove l’attesissimo sequel è stato presentato alla stampa.
A rappresentare il film sono arrivati alla Mostra del Cinema il regista David Gordon Green e l’attrice protagonista Jamie Lee Curtis, vera leggenda del cinema, oltre che icona della saga di Halloween e del genere horror nel suo complesso, che stasera riceverà anche il Leone d’Oro alla carriera.
Abbiamo avuto modo di scambiare alcune chiacchiere con David Gordon Green e Jamie Lee Curtis nel corso della conferenza stampa di Venezia 78.
“Quando mi è stata proposta l’idea di occuparmi di un film della saga di Halloween, io e i miei co-sceneggiatori abbiamo pensato a una storia che potesse continuare”. Esordisce il regista David Gordon Green parlando del suo approccio al concetto di trilogia. “Il film del 2018 era pensato come un film a sé, così poteva anche finire tutto lì se non fosse andato bene, ma con alcune questioni che rimanevano in sospeso se al contrario avesse avuto successo. Cosa che, in effetti, poi è accaduta e quindi abbiamo subito scritto la seconda parte e gettato le idee per la terza, che tra poco inizieremo a girare”.
“Per questo sequel – continua il regista – abbiamo preso i personaggi del 2018 e abbiamo pensato di esplorare la loro dimensione espandendola però anche a un contesto collettivo. Per questo, abbiamo guardato al film di John Carpenter e aggiunto altri personaggi che lo spettatore già conosceva per il film originario, mostrando cosa è successo nel frattempo anche a loro”.
Interviene Jamie Lee Curtis per parlare dei personaggi femminili del film e di come questo si colleghi con la realtà.
Quello che gli sceneggiatori hanno fatto è dar voce alle donne che hanno subito un trauma, dar vita a cosa è successo a queste donne. Questo era accaduto in modo molto profondo già nel film del 2018 ma in questo sequel il discorso viene portato a un livello successivo. In tutto il mondo oggi stiamo vedendo scatenarsi una rabbia collettiva contro il Sistema e nel film c’è una battuta che recita proprio “il sistema è spezzato”. Nel mondo la gente protesta perché il Sistema non funziona come dovrebbe e questo è affascinante per come il film, scritto ormai due anni fa, abbia profetizzato tutto ciò. E il terzo guarderà ancora più avanti, ve lo assicuro. Tutti noi siamo cambiati in quest’ultimo anno e mezzo, così come siamo cambiati in confronto a quarant’anni fa. Alla fine, quello che ci dice Halloween Kills è che siamo tutti umani, e voi spettatori combattete al fianco di Laurie perché la capite, siete umani come lei e combattete i demoni del passato.
Vi racconto un aneddoto. Era l’ultimo ciak del film del 2018, dovevo girare la scena in cui il mio personaggio vede Michael che esce dalla sua prigione. Mentre raggiungevo il set, tutta la crew era in piedi in silenzio in solidarietà e avevano scritto su dei cartelli “noi siamo Laurie”, ovvero noi siamo con te mentre tu affronti questa scena. È stato molto toccante. Questo dice molto delle persone con cui ho lavorato e di cui David si è circondato.
Poi Jamie Lee Curtis, commentando il Leone d’Oro alla carriera che riceverà tra poche ore.
È difficile pensarlo come premio alla carriera, oggi mi sento molto più viva e ricca d’esperienza di una volta!
Ma quali sono i tre film che hanno segnato come attrice la Curtis lungo la sua carriera?
Se dovessi scegliere tre film che più amo della mia carriera direi il primo Halloween, Un pesce di nome Wanda e True Lies. Ma stamattina, durante un’altra intervista, ho scoperto che in Italia il film per cui maggiormente sono conosciuta è Una poltrona per due! Per me è stata una grande sorpresa, soprattutto scoprire che lo fanno vedere in tv ogni anno ed è ormai un cult. Dico wow! Qui le cose sono molto diverse che in America. Io adoro quel film, fa ridere di gusto, ci sono delle interpretazioni straordinarie. John Landis, quando mi ha chiesto di interpretare il ruolo femminile principale mi ha fatto un grande regalo. Lui mi ha dato il ruolo dopo avermi conosciuta nei miei film horror, infatti John aveva realizzato un cortometraggio horror e aveva bisogno di una voce narrante, così mi chiamò perché ero conosciuta principalmente per gli horror, così ci siamo conosciuti e lui mi ha chiesto di fare Una poltrona per due. Ed è grazie a quello che poi ho sfondato e ho fatto Un pesce di nome Wanda e True Lies. Quindi diciamo che Una poltrona per due sarebbe il mio quarto film preferito della mia carriera.
David Gordon Green racconta poi il suo rapporto con John Carpeter, sia professionale che da fan.
Una delle cose più belle di questo franchise è stato lavorare con John Carpenter e suo figlio Cody. Gli ho mandato la sceneggiatura e lui mi ha dato suggerimenti, spesso siamo stati d’accordo e a lui sono piaciute le mie idee. Per me è stata stranissima questa cosa, ero emozionato perchè sono cresciuto nel mito di Carpenter, quindi mi sono sentito vulnerabile come fan e mentre lo osservavo che guardava il primo cut del film ero agitatissimo: lui si gira e mi dava l’ok col pollice o scuoteva la mano per dire “così così”. In questo modo abbiamo lavorato insieme per avere la cosa migliore possibile. Abbiamo lavorato insieme anche sulla musica, espandendo quel tema così iconico che lui ha creato.
A proposito della musica, Jamie Lee Curtis ha poi aggiunto:
John ha scritto la musica di Halloween su un sintetizzatore da solo nel film del 78, lì c’era un budget molto piccolo, John ha fatto tutto da solo ma la bellezza e l’iconicità di quelle note è immortale. Pensate quanto la musica è importante per John, lui all’epoca faceva parte di una band.
Interviene David Gordon Green che aggiunge: “In Halloween Kills, all’inizio ci sono dei musicisti che suonano proprio una delle canzoni di quella band con cui suonava Carpenter negli anni ’70. È un omaggio!”. E Jamie sgrana gli occhi sorpresa: “Ma daaai! Non lo sapevo! È una sorpresa per tutti!”
Ma Jamie Lee Curtis ci tiene a fare una piccola divagazione.
Adoro John Carpenter, devo tutto a lui, ma vorrei parlare anche di Debra Hill, partener di Carpenter, co-sceneggiatrice e produttrice di Halloween e di altri suoi film. Penso che Laurie esista proprio grazie a lei e penso che sia stata lei a portare alla profondità dei tre personaggi femminili della trilogia odierna di Halloween. Purtroppo Debra è venuta a mancare alcuni anni fa, ma è stata lei a dare quella forza a Laurie e quel suo tipico romanticismo da sognatrice. Mi dispiace che lei e John non siano qui per assistere a questo momento, vedere quanta strada abbia fatto la loro creatura. Io sono stata molto interessata fin da subito a questo personaggio, una donna che ha tutte le qualità che noi rispettiamo delle donne, ha la capacità di reagire alle avversità e questo le donne lo fanno da sempre, ma ci fu comunque una protesta delle femministe quando il film uscì nel 1978, che consideravano Halloween maschilista. John è stato molto male per queste reazioni perché erano dettate da una cattiva lettura del personaggio.
In Halloween Kills c’è una scena ambientata nel passato in cui compare il Dr. Loomis. Ma come fare, visto che l’interprete storico, Donald Pleasence, è scomparso ormai da venticinque anni?
“Avevamo pensato di ricreare Donald Pleasence in computer graphic 3D – spiega Green – poi ho guardato alla crew che avevamo a disposizione e ho pensato, ma lo abbiamo qui il Dr. Loomis!”
Qualche anticipazione sul futuro di Halloween? Jamie Lee Curtis ci informa che la terza sceneggiatura l’ha ricevuta poche ore fa e l’ha letta sull’aereo mentre veniva a Venezia: “penso che sia un film straordinario per finire questa trilogia! Io sono una persona che si spaventa facilmente e leggendo quello script ero terrorizzata!” Poi aggiunge: “se cercate le mie foto da piccola vedrete le mie facce sempre spaventate, io mi spavento facilmente, sono un’attrice che non ha una formazione classica da attrice, quindi sono molto emotiva e da spettatrice non sopporto questo tipo di film, mi terrorizzano, quindi creo una connessione naturale con la paura. Quando mi vedete spaventata sullo schermo è perchè lo sono veramente! Forse è proprio la cosa che mi ha reso così conosciuta e di successo in questo genere”.
Conclude David Gordon Green.
Bisogna trovare nuovi contesti per capire cosa genera la paura, possiamo uccidere il cattivo tutte le volte che vogliamo ma la paura rimane lì. In tutti i film d’orrore dobbiamo fare i conti con un compromesso tra risolvere un conflitto e lasciare aperte strade per un possibile sequel.
Una cosa che mi ha sempre attirato del mio lavoro è pensare cosa succederà dopo e questo accade in base agli sviluppi dei progetti in cui sono coinvolto. Mentre Jamie leggeva la sceneggiatura di Halloween Ends io stavo già lavorando alla sceneggiatura di un altro film, ho in ballo il rilancio del franchise dell’Esorcista e siamo in mezzo alla produzione di una serie comedy per HBO. A volte è necessario anche ridere e non solo urlare.
A cura di Roberto Giacomelli
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