La Bella e la Bestia, la recensione

È giunta nei nostri cinema la rivisitazione d’oltralpe della celeberrima fiaba La Bella e la Bestia, diretta da Christophe Gans e interpretata dal bel tenebroso Vincent Cassel e dalla seducente e talentuosa Léa Seydoux. L’intreccio principale è quello, arcinoto, che racconta lo sbocciare di un delicato sentimento d’amore tra un’amabile fanciulla e una mostruosa bestia, che vive segregata in un maestoso castello. Tuttavia, la cornice in cui questo è inserito, è articolata in maniera decisamente insolita rispetto, ad esempio, al capolavoro d’animazione della Disney.
Siamo agli albori del XIX secolo; Belle (Léa Seydoux), energica e tenace giovane donna dai capelli d’oro, è la minore – e la prediletta – dei sei figli di un ricco mercante (André Dussollier). Quando la nave che trasporta il più prezioso dei carichi del commerciante naufraga rovinosamente, la famiglia si ritrova sul lastrico e ripudiata dalla società. Il mercante, ansioso di riscattare se stesso e i figli, partirà in cerca di fortuna e s’imbatterà nel castello della Bestia (Vincent Cassel) che, per sua sfortuna, lo sorprenderà nell’atto di rubare una rosa da regalare all’adorata Belle. La feroce e spaventosa creatura concederà al mercante un giorno per salutare i figli dopodiché, se vorrà salvare la propria vita e quella dei suoi cari, diventerà prigioniero del castello. Quando Belle verrà a conoscenza della situazione, deciderà di offrirsi volontaria in cambio dell’anziano genitore e partirà alla volta del castello della Bestia, dove rimarrà per sempre…

Gans sceglie di raccontare un classico immortale, familiare a grandi e piccini, attraverso un formidabile impianto visivo e il magnetico appeal di due ottimi performer; allo stesso modo, però, decide anche di rinnovare il popolare plot con una serie di fantasiosi elementi dal gusto quanto meno discutibile. Lo sviluppo narrativo, che alterna narrazione al presente e flashback del passato della Bestia, manca inoltre di consistenza emotiva e dell’accattivante mordente necessario per riproporre con successo, sul grande schermo, un classico amato dal mondo intero. Questo sarebbe stato possibile mescolando con sapienza componenti assodate e nuove intuizioni, ma senza tralasciare la dose di autenticità ed emozione che ha fatto sì che La Bella e la Bestia facesse breccia in milioni di cuori.

Belle scorge per la prima volta il volto della Bestia e ne è atterrita.

Belle scorge per la prima volta il volto della Bestia e ne è atterrita.

Il film, dunque, conquista e affascina in virtù delle lussureggianti scenografie, dai colori sensuali e dal folgorante sfarzo; dei costumi principeschi ma, al tempo stesso, sfiziosamente originali; degli effetti speciali di ottima fattura e dall’impatto notevole. Risulta piacevolmente azzeccata, da questo punto di vista, la scelta di dedicare ampie sequenze all’esplorazione di Belle del castello e degli incantevoli spazi circostanti, appagando e assecondando l’inebriante pulsione scopica dello spettatore.
L’indiscutibile charme e la prorompente fisicità della coppia Seydoux-Cassel contribuisce a rendere l’atmosfera intrigante e ammaliante. A tal proposito, il fatto che Vincent Cassel sia in scena per la maggior parte del tempo nei panni della Bestia, non toglie nulla all’efficacia della sua interpretazione, che trasuda il vigore e il tormento propri del protagonista della favola. I comprimari, seppur non particolarmente degni di nota, risultano in linea di massima discretamente caratterizzati e ben interpretati. Ci limiteremo a citare le superficiali e vanitose sorelle di Belle (Audrey Lamy e Sara Giraudeau) e il villain Perducas (Eduardo Noriega).

Tutto questo, purtroppo, non basta a compensare la perplessità che accompagna spesso e volentieri lo spettatore nel corso della visione. Come si accennava poco sopra, il regista ha dato sfogo alla propria creatività inserendo nella pellicola trovate insolite e affatto indispensabili, quali, ad esempio, la presenza nel castello di bizzarre e coccolose creaturine dai grandi occhi languidi (evidente reminescenza del Gatto con gli Stivali amico di Shrek). Questi buffi animaletti, infatti, non hanno alcuna utilità ai fini dello scioglimento della vicenda e non fanno altro che seguire Belle di nascosto ed essere adorabili; quel che è certo, è che sono assolutamente superflui. A questo, si aggiungano statue sorridenti, giganti di pietra e piogge dorate sulle quali non possiamo soffermarci onde evitare spoiler. Rimettiamo, pertanto, al pubblico il compito stabilirne l’eventuale adeguatezza o l’effettivo cattivo gusto.

La Bestia, in passato, era un affascinante e audace principe.

La Bestia, in passato, era un affascinante e audace principe.

Per quanto riguarda il dipanarsi della trama, procede lento e asettico, senza mai appassionare né coinvolgere davvero. L’impatto emotivo, inoltre, è clamorosamente penalizzato da una pessima gestione e un minimo sviluppo delle dinamiche relative all’evolversi del rapporto tra i protagonisti. Questi ultimi duettano in poche e fiacche sequenze, e non capiamo davvero cosa, di fatto, porti la diffidente Belle ad innamorarsi del proprio carceriere.

La bella e la Bestia di Christophe Gans è un prodotto tecnicamente ineccepibile e di grande qualità; tuttavia, a conti fatti, si rivela una scommessa più persa che vinta, a causa di una sceneggiatura debole e inconsistente, di una complessiva banalizzazione dei sentimenti in gioco e delle modifiche ingiustificate imposte a un testo talmente radicato nell’immaginario collettivo che aggiungervi o togliervi qualcosa è inevitabilmente un rischio che non tutti possono ambire a correre.

Il film, distribuito da Notorius Pictures, è nei cinema dal 27 febbraio.

Chiara Carnà

PRO CONTRO
  • Scenografie rigogliose e costumi sontuosi sono una gioia per gli occhi.
  • È un prodotto ineccepibile dal punto di vista tecnico.

 

  • Rivisitazione fiacca e senza grinta di una delle fiabe più amate del mondo.
  • Inconsistente dal punto di vista emotivo.
  • Le ‘licenze poetiche’ che il regista si concede a livello di trama stonano e lasciano perplessi.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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