Archivio tag: lea seydoux

Venezia80. La bête, la recensione

In un futuro dominato dalla AI (Intelligenza Artificiale), dove le emozioni vengono vissute come una malattia, Gabrielle (Léa Seydoux) decide di sottoporsi alla procedura di purificazione per disfarsene. Per farlo, deve rivivere tre delle sue vite precedenti e l’incontro con il suo grande amore: Louis (George MacKay).

Non è semplice parlare di un film come La bête senza rischiare di abbandonare la strada dell’oggettivo per il soggettivo. Se infatti il film di Bertrand Bonello rappresenta per certi aspetti una grande prova registica, dall’altro lato il rischio è che l’eccessiva pressione interpretativa a cui viene sottoposto lo spettatore, finisca per appiattire anche quanto di ammirevole ci sia nell’opera.

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Un bel mattino e Love Life: disponibili in DVD due ritratti di donna dal forte respiro autoriale

Sempre più spesso ci troviamo a tessere le lodi di CG Entertainment per la sua ammirevole dedizione nei confronti del moderno cinema d’autore. Spesso un cinema dal carattere fortemente intimo e introspettivo, capace di spingere alla riflessione così come fungere da specchio dei tempi che stiamo vivendo. Quello che CG ci propone, con sempre maggior insistenza, è quel cinema che emerge dai più importanti festival a rilevanza internazionale e che perciò si fa manifesto di tutti i più moderni sguardi autoriali. Presentati rispettivamente al 75° Festival di Cannes (nella sezione Quinzaine Des Realisateurs) e alla 79ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, entrambi portati poi nelle sale italiane da Teodora Film, sono da poco disponibile in home video – purtroppo solo in edizione DVDUn bel mattino di Mia Hansen-Løve e Love Life del giapponese Kōji Fukada. Due film che, seppur distanti per cultura e confini geografici, condividono un pensiero artistico ed espressivo piuttosto vicino. In modo specifico si presentano come due interessanti ritratti di donna, due opere che ci parlano – ognuna con il proprio linguaggio – della condizione della donna nell’epoca moderna e in relazione al nucleo famigliare (che sia esso ufficiale o clandestino).

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Kursk, la recensione

Dopo i grandi successi di critica e pubblico de Il sospetto (2012)e Un altro giro (2020), quest’ultimo vincitore dell’Oscar come miglior film internazionale, arriva nelle sale italiane, con qualche anno di ritardo, un’altra opera del grande regista danese Thomas Vinterberg: Kursk, un dramma storico basato sugli eventi reali del sottomarino russo K-141 Kursk.

Nel mare di Barents il 12 Agosto del 2000 durante un’esercitazione della marina russa il sottomarino K-141 Kursk affonda coi suoi 118 membri a bordo, a seguito di un incidente. Mentre i pochi superstiti dell’equipaggio lottano per la loro vita in fondo al mare, in superficie le loro famiglie combattono contro le istituzioni militari per conoscere la verità; un ammiraglio britannico lotta contro il tempo e contro il governo russo per aiutare le famiglie con un’operazione di salvataggio.

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Crimes of the Future: arriva con Midnight Factory l’ultimo applaudito film di David Cronenberg

Era dal 1999, anno di eXistenZ, che David Cronenberg non esplorava i confini del corpo umano celebrandone la caducità e profetizzando distopiche, repellenti e affascinanti mutazioni. Evidentemente il regista di Videodrome ha ritenuto che solo adesso i tempi fossero maturi per una sua nuova incursione nel body horror con un’opera (da lui anche sceneggiata) che si collega idealmente proprio a eXistenZ (ma anche a Inseparabili), parliamo di Crimes of the Future, presentato all’ultimo Festival di Cannes e poi rilasciato in sala da Lucky Red a fine agosto. Filosofico, criptico e a suo modo disturbante, Crimes of the Future è disponibile da poche settimane in home video grazie a Midnight Factory che edita l’opera nell’ormai consueta e apprezzabilissima formula Limited Edition blu-ray + booklet.

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Crimes of the Future, la recensione

Era dal 1999, anno di eXistenZ, che David Cronenberg non esplorava i confini del corpo umano celebrandone la caducità e profetizzando distopiche, repellenti e affascinanti mutazioni. Da allora, il regista canadese ha affrontato altri temi, fatto sue differenti suggestioni, viaggiando tra il noir, il thriller psicologico e il dramma storico con il solito piglio pulp che lo ha sempre contraddistinto. Evidentemente il regista di Videodrome, però, ha ritenuto che i tempi fossero ormai maturi per una sua nuova incursione nel body horror con un’opera (da lui anche sceneggiata) che si collega idealmente proprio a eXistenZ (ma anche a Inseparabili), parliamo di Crimes of the Future, presentato al Festival di Cannes e nei cinema italiani dal 24 agosto distribuito da Lucky Red.

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Crimes of the Future di David Cronenberg dal 24 agosto al cinema. Ecco il trailer italiano

La notizia circolava già da qualche settimana ma stamattina, con la presentazione del listino 2022-2023 alle Giornate Professionali di Cinema, abbiamo avuto la conferma: Lucky Red distribuirà al cinema dal 24 agosto Crimes of the Future di David Cronenberg. E possiamo mostrarvi anche il trailer ufficiale in italiano.

Assente sul grande schermo da otto anni, David Cronenberg è tornato a far parlare di sé presentando lo scorso maggio al Festival di Cannes Crimes of the Future, un film che lo riporta a confrontarsi con gli argomenti a lui più congeniali, quelli della mutazione corporea che lo hanno eletto a esponente massimo del cosiddetto filone body-horror con film celebri come Il demone sotto la pelle, Rabid – Sete di sangue, Brood – La covata malefica e La mosca

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007 – No Time to Die: finalmente in home video l’ultimo emozionante film con James Bond

C’è poco da dire: 007 – No Time to Die, l’ultimo emozionante film dedicato a James Bond, l’iconico personaggio creato da Ian Fleming, è stato il titolo che più di tutti ha fatto discutere e soffrire per via dei continui rimpalli distributivi dettati dall’emergenza sanitaria covid-19. Ma al tempo stesso, e questo è estremamente ammirevole, è stato tra i pochi titoli che hanno saputo fermamente attendere le riaperture delle sale per uscire #soloalcinema senza cedere alla “morsa trita tutto” delle piattaforme on demand (rifiutando persino un’allettantissima proposta di Netflix). Uscito in sala a fine settembre 2021, sfidando lo scetticismo e la paura di molti spettatori a tornare al cinema, 007 – No Time to Die ha ultimato la sua corsa nelle sale incassando 700 milioni di dollari al botteghino mondiale (una cifra che sarebbe stata senz’altro più alta in altri tempi) e adesso è finalmente disponibile in home video in tutti i supporti possibili (incluse edizioni speciali da collezione).

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No Time to Die, la recensione

Siamo giunti al 25°, distributivamente sospiratissimo, capitolo della saga più longeva della storia del cinema, quella dell’agente dell’MI6 007. Un traguardo importante e delicato che oltre a segnare l’addio al personaggio del Bond corrente, Daniel Craig, No Time to Die ha anche l’oneroso compito di chiudere narrativamente una saga, cosa mai accaduta prima d’ora nella storia cinematografica dell’agente nato dalla penna di Ian Fleming. Perché quello iniziato nel 2006 con Casinò Royale è il primo arco narrativo bondiano ad avere un legame seriale tra film e film, ovviando alla struttura autonoma quasi antologica dei precedenti film e creando un unicum narrativo lungo cinque pellicole.

Alla fine è successo e nonostante i ripetuti rinvii distributivi causati dall’emergenza sanitaria e la costanza con cui la MGM ha insistito a voler far uscire fortunatamente il film solo al cinema, No Time to Die ha messo veramente la parola fine a un arco narrativo rivoluzionando la storia di James Bond.

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Roubaix, une lumière, la recensione

Roubaix si trova a Nord della Francia, proprio sul confine che divide le fiandre francesi occidentali con il Belgio. Un tempo Roubaix è stata al centro dello sviluppo economico del Paese, grazie al fiorente dipanarsi di industrie tessili che ne hanno fatto una delle città industriali più importanti della Francia. Oggi, però, Roubaix è nota per il degrado, per la povertà che attanaglia le strade, per la crescente criminalità. Cogliendo proprio questa trasformazione da affermato polo industriale a ingombrante periferia della Francia, il regista e sceneggiatore Arnaud Desplechin ha dato vita a un noir tanto suggestivo quanto privo di empatia, Roubaix, une lumière, che arriva nei cinema italiani distribuito da No.Mad Entertainment.

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007 Spectre, la recensione

Con 63 anni sul groppone e ben 24 film ufficiali, la saga di 007 è la più corposa e longeva attualmente sul mercato. Eppure, a guardare l’ultimo capitolo, 007 SPECTRE, non si direbbe che abbiamo a che fare con un prodotto così âgée. La nuova direzione presa dalla produttrice Barbara Broccoli nel 2006 con l’intenzione di vero e proprio reboot della saga ispirata ai romanzi di Ian Fleming ha dato i suoi frutti e il nuovo corso di 007 è diventato, di fatto, un qualche cosa di nuovo e diverso, capace di svecchiare un franchise che con gli ultimi film (quelli con Pierce Brosnan, per intenderci) stava cominciando seriamente a puzzare di muffa.

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