Lady Macbeth, la recensione

Katherine è una giovanissima donna che va in sposa ad un uomo molto più vecchio di lei. La nuova casa la accoglie con gelo e regole ferree, confinando il suo spirito ribelle fra quattro mura piene di spifferi. Ben presto sopraggiunge per lei l’apatia, esacerbata dal rapporto con il suo novello sposo con cui non c’è intimità ma solo una sua malata e perversa alternativa. Tutto cambia quando gli spregevoli uomini di casa, marito e suocero, si allontanano entrambi per un lungo periodo di tempo: Katherine è finalmente padrona della casa.

Quasi per caso inizia una travolgente storia d’amore con lo stalliere, Sebastian, e i due vivono nell’idillio finché sopraggiunge il giorno tanto temuto. Quando il suocero-despota ritorna a casa separa immediatamente i due amanti e cerca di riconfinarli entrambi nella precedente routine a suon di bastone. Kathrine, però, non è una donna che si piega facilmente: fredda e determinata uccide senza pietà il suocero.

Ma la felicità è difficile da raggiungere specialmente su una strada che pian piano si ricopre di sangue.

Adattamento del romanzo Lady Macbeth of the Mtsensk di Nikolai Leskov, Lady Macbeth si presenta quasi più come un’opera d’arte che come un film.

Ogni dettaglio è estremamente curato nella composizione quasi pittorica delle scene, costruite in modo monocromatico in alcune parti oppure con insoliti lampi di colore in altre. La totale assenza di musica si amalgama perfettamente con i lunghi silenzi trasmettendo alla perfezione sia la totale immobilità della situazione di Katherine sia la cappa di ansia e pericolo che incombe pian piano sulla storia. E la protagonista regna su tutto questo esattamente come farebbe la Lady Macbeth shakespeariana: Florence Pugh domina la scena con la sua incredibile espressività e con i suoi silenzi carichi di significato, viviamo con lei ogni istante e sebbene diventi durante la narrazione sempre più difficile patteggiare per lei, non possiamo che riservarle una parte speciale del nostro favore.

Un film che in sordina si appropria dell’attenzione dello spettatore, avvinghiandolo ed emozionandolo anche quando i titoli di coda sono ormai finiti da tempo.

Lady Macbeth, presentato in anteprima italiana durante il 34° Torino Film Festival, sarà nei cinema italiani dal 15 giugno distribuito da Teodora Film.

Michela Marocco

PRO CONTRO
  • Florence Pugh è una “lady Macbeth” perfetta e incredibilmente espressiva.
  • Una fotografia molto suggestiva.
  • Sicuramente non è un film per tutti, vista una ricerca artistica del mezzo espressivo.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Lady Macbeth, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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