Questione di karma, la recensione
Sembra una fatalità, un beffardo gioco di un destino capriccioso e giocherellone. Proprio nelle settimane in cui il cantante Francesco Gabbani spopola con la sua hit Occidentali’s Karma, vincitore dell’ultimo Sanremo e autentico tormentone del momento, nelle sale approda una commedia simile sia nel titolo che nelle tematica. Stiamo parlando di Questione di Karma, nuova commedia di Edoardo Falcone, già regista del più che positivo Se Dio vuole, e con protagonista un’insolita coppia comica composta da Fabio De Luigi ed Elio Germano, affiancata, tra gli altri da Daniela Virgilio, Massimo De Lorenzo e Isabella Ragonese.
Una pellicola di certo non destinata a rimanere impressa nella mente del pubblico come la quasi omonima canzone, ma che comunque riesce a pieno nel suo obiettivo di divertire e intrattenere, anche per merito di un discreto impianto narrativo che la rende scorrevole, godibile e mai eccessiva nei suoi sketch comici tutt’altro che banali e facilotti.
Giacomo, ereditiere dalla vita stravagante e dedita ad attività bizzarre, ha perso suo padre da piccolo e da quel momento è alla ricerca del corpo nel quale il suo caro si è reincarnato. Dopo un consulto da un professore esperto in materia, il protagonista individua il padre nel corpo di Mario Pitagora, un povero disgraziato che passa le giornate a cercare di raccattare soldi per pagare i suoi enormi debiti. Mario, nonostante una fase iniziale di naturale scetticismo, accetta di buon grado la situazione e lega molto con Giacomo ma con obiettivi molto diversi da quelli del suo ingenuo “figlio”.
Il lavoro di Falcone, che del film è anche sceneggiatore, non brilla di certo in quanto a originalità e carica innovativa dal momento che propone gag comiche e situazioni al limite del grottesco, tutte giocate su meccanismi ormai consolidati come lo scambio di persone, fraintendimenti e scaramucce da commedia dell’arte. Ciò che però rende Questione di Karma un film ben riuscito e con qualche differenza rispetto al mare magnum delle commedie italiane è il fatto di avere alla base un plot solido e ben congegnato, con personaggi ben approfonditi e uno sviluppo della narrazione lineare e quasi mai incerto, eccezion fatta per alcuni punti ridondanti e prolissi.
Ad arricchire il tutto, poi, si aggiunge una coppia che, superando le perplessità di partenza, riesce a stupire e lasciare il segno, nonostante Elio Germano non sia un collaudato attore da commedia e Fabio De Luigi abbia il difetto di rubare la scena a ogni partner gli si trovi affianco. I due, infatti, si integrano a vicenda: l’ingenuità di Giacomo fa da perfetto contraltare al personaggio di Mario che invece, come da buona tradizione della commedia italiana, vive alla giornata e le inventa tutte per portare la classica pagnotta a casa.
Molto positivo anche l’inserimento dei personaggi secondari che non fungono da semplice contorno, ma interagiscono alla perfezione e incidono sulla storia in maniera determinante.
Insomma, Questione di karma, pur non essendo niente di così eclatante, è fortemente consigliato per chi ha voglia di passare un’ora e mezza spensierata.
Vincenzo de Divitiis
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