Shazam! Furia degli dèi, la recensione

Sono passati tre anni e mezzo da quando ha fatto esordio per la prima volta al cinema il super-eroe DC Comics Shazam, uno dei più “antichi” personaggi acquisiti dall’etichetta di Superman e Batman che ha trovato corpo grazie alla simpatia di Zachary Levi e all’approccio scanzonato e originale di David F. Sandberg. Un lasso tempo relativamente breve quello che separa Shazam! da Shazam! Furia degli dèi durante il quale, però, abbiamo assistito a un vero terremoto nella divisione Warner Bros. dedicata all’adattamento dei fumetti DC che, unito ai posticipi causati dalla pandemia, hanno messo seriamente in pericolo l’esile ossatura fino ad ora costruita nel DC Extended Universe e della quale Shazam! è stato uno dei più felici e riusciti esponenti.

Billy Batson, Freddy Freeman e i loro fratelli, con i rispettivi alter-ego superoistici, continuano imperterriti la loro lotta al crimine a Philadelphia, anche se i danni che causano i loro interventi spesso sono superiori ai benefici. Questa cosa sta mettendo seriamente in crisi Billy che tra improbabili sedute di psicoterapia e i fallimentari tentativi di tenere unita la sua “famiglia” sembra aver perso il ruolo di leader. Nel frattempo, Hesperia e Kalypso, figlie del titano Atlante, entrano in possesso del bastone magico di Shazam, spezzato e abbandonato da Billy durante lo scontro con il dott. Sivana, lo riparano e iniziano la loro personale impresa di riportare agli dèi i poteri che sono stati loro sottratti dai maghi, poteri di cui sono ora in possesso Billy e i suoi fratelli. Ma il piano delle due figlie di Atlante è ben più subdolo e prevede anche una punizione esemplare all’umanità!

La squadra dietro Shazam! Furia degli dèi è la medesima del primo film, a cui si aggiunge lo sceneggiatore Chris Morgan, esperto in lunghi franchise di successo in quanto legato alla saga di Fast & Furious; quindi, lo spirito che anima questo sequel è più o meno quello che ha decretato il successo del suo predecessore. Ma in Shazam! Furia degli dèi viene a mancare quell’equilibrio genuino tra la commedia brillante e la storia di super-eroi, che in questo caso sembra sbilanciato più verso la seconda.

Parliamoci chiaramente, Shazam! Furia degli dèi è complessivamente ben studiato e perfetto per il suo pubblico primario di riferimento, che è quello che poi comprerà i giocattoli, ma perde quell’armonia che aveva fatto del primo film un prodotto capace di strizzare l’occhio soprattutto a un pubblico adulto e alfabetizzato al mondo dei fumetti DC. Il secondo Shazam è leggermente più infantile e presenta un ritmo narrativo altalenante: ci troveremo, quindi, a un atto centrale goffamente verboso, quasi noiosetto nel reiterare due soli concetti, e un atto finale lunghissimo in cui è concentrato quasi tutto il cuore del film. Insomma, un taglio qui e un’aggiunta lì avrebbero giovato al risultato finale.

Ma queste sono pignolerie di noi che poi ne scriviamo, si sa, perché nel suo complesso il film funziona, diverte e intrattiene, focalizzandosi sul concetto di famiglia (a tal proposito, visto lo sceneggiatore e la presenza di Helen Mirren, è geniale la battuta su Fast & Furious) nel modo più diretto e “di cuore”. Vengono a contrapporsi ben due famiglie, entrambe ben poco tradizionali, quella acquisita di Billy e i suoi fratelli e quella divina delle Esperidi. Da una parte abbiamo l’esaltazione dell’unione famigliare che sembra essersi inizialmente persa, dall’altra un’unione solo apparente che pian piano mostra le sue crepe, accecata da una sete di potere individuale che gioca con (volutamente) prevedibili colpi di scena.

Se nel primo film il team di scrittura aveva giustamente contrapposto a Shazam una delle sue nemesi storiche, il Dott. Sivana, qui si va curiosamente nella direzione opposta inserendo come villains personaggi crearti appositamente per il film. Nonostante nei fumetti di Shazam ci sia Atlante e tutto uno stuolo di dèi e semi-dèi, non abbiamo mai fatto la conoscenza delle sue figlie Hesperia, Kalypso e Anthea, che qui hanno il volto di Helen Mirren, Lucy Liu e Rachel Zagler e che rappresentano il comparto “cattivi” di Shazam! 2. Personaggi sufficientemente sfaccettati anche se non sufficientemente d’appeal come il più canonico avversario interpretato da Mark Strong nel precedente film.

Ma nell’ultimo atto di Shazam! Furia degli dèi si vola molto alto e alle tre Esperidi si aggiunge una gioiosa milizia di mostri mitologici che mettono a ferro e fuoco Philadelphia: un drago di legno chiamato Adone (complimenti ai character designers), arpie, chimere, minotauri, ferocissimi unicorni e perfino dei ciclopi che, nel look, rappresentano un bellissimo omaggio alle stesse creature create da Ray Harryhausen ne Il 7° viaggio di Sinbad.

Zachary Levi è ormai Shazam a tutti gli effetti e la sua reinterpretazione del personaggio dei fumetti gli calza a pennello, così come si conferma un fuoriclasse il giovane Jack Dylan Grazer nel ruolo di Freddy; vediamo pochissimo Asher Angel in questo sequel, ovvero Billy Batson, mentre un gustosissimo e ben architettato cammeo – che non vi sveliamo – farà felici i fan del DCEU.

Più ambizioso del precedente film ma anche meno armonioso, Shazam! Furia degli dèi conferma comunque l’ottima riscrittura di un personaggio dei fumetti difficile da adattare con credibilità (che qui viene anche chiamato con il suo nome originario, ovvero Captain Marvel!) in un film pieno zeppo di mostri e strizzatine d’occhio ai fan dei cinecomics.

Purtroppo, Shazam! Furia degli dèi è stato anche al centro di una sorta di occulta campagna di auto-sabotaggio da parte di Warner e DC che si è tradotta anche in un pilotato atteggiamento negativo nei suoi confronti da parte di certo pubblico e di una critica cinematografica decisamente poco preparata, che porterà quasi certamente a un sonoro flop al botteghino e alla prevedibile interruzione della saga. Un vero peccato per un personaggio diverso dal solito che avrebbe ancora potuto dare molto, in vista anche delle due scene mid e post credits che promettono fuochi d’artificio per il futuro del franchise.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Un film pieno di mostri, visivamente bellissimi, che faranno la felicità del pubblico cresciuto a pane e cinema fantastico.
  • Zachary Levi e Jack Dylan Grazer si confermano un’ottima coppia sullo schermo.
  • Ritmicamente e narrativamente disequilibrato.
  • I villain di questo film – che non hanno un background fumettistico – sono poco incisive.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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