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I peggiori film del 2019 secondo DarksideCinema.it

Nonostante il 2019 si sia contraddistinto per una generale ottima qualità dei film usciti, non sono mancate le grandi delusioni, le boiate colossali, i sequel e reboot non richiesti, le occasioni clamorosamente sprecate. Non sempre la cattiva qualità si traduce in flop al botteghino, ma in alcuni casi i risultati altamente deludenti al box office hanno coinciso con la bocciatura generale della critica.

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Ad Astra, una recensione positiva

“Per aspera ad astra”, recitava il De natura deorum di Cicerone. Allocuzione spesso utilizzata da altri autori del passato fino a diventare un vero e proprio modo di dire, nonché motto della Flotta Stellare in Star Trek. “Attraverso le asperità fino alle stelle”, per indicare le difficoltà nel raggiungere un obiettivo, un significato che viene preso alla lettera però da James Gray che al suo settimo lungometraggio da regista, Ad Astra, sceglie proprio parte di questa frase per titolare l’avventuroso viaggio nello spazio di un astronauta alla ricerca di un affetto perduto e una soluzione per salvare la Terra da un destino infausto.

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Ad Astra, una recensione negativa

Un piccolo passo per Brad Pitt, un grande passo falso per gli spettatori di Ad Astra, lungometraggio diretto da James Gray in Concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia.

Ma andiamo con ordine: in un futuro prossimo una letale onda elettromagnetica colpisce la Terra causando il malfunzionamento e la distruzione dei congegni elettronici. All’ingegnere spaziale Roy McBride viene affidata una missione: andare su Marte, nell’ultimo avamposto umano, per inviare dall’unica antenna ancora funzionante un messaggio verso Nettuno. Infatti, il governo sospetta che il “picco” (così è chiamata l’onda) provenga da un’astronave scomparsa anni e anni prima e capitanata (guarda te il caso a volte!) dal padre di Roy, Clifford, divenuto leggenda grazie alle prodezze d’esplorazione compiute nella vita.

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