Archivio tag: andrea carpenzano

Un altro ferragosto, la recensione del sequel di Ferie d’agosto

Era il 1996 quando usciva nei cinema italiani Ferie d’agosto, l’opera seconda di Paolo Virzì, quella che l’ha consacrato come nuova voce della commedia all’italiana. Sono passati ben 28 anni da quel film, 28 lunghi anni durante i quali certo cinema italiano e l’Italia nel suo fervore politico e sociale non sembrano cambiati neanche di un giorno. Infatti, lo stesso Virzì, supportato dallo sceneggiatore di allora Francesco Bruni, a cui si aggiunge anche la collaborazione di suo fratello Carlo Virzì, si getta a capofitto in un sequel di quel Ferie d’agosto che riporta in scena tutto il cast di quasi 30 anni fa, con importanti aggiunte e tristi mancanze (Ennio Fantastichini e Piero Natoli). E Un altro ferragosto, incredibilmente, funziona oggi quasi quanto funzionava negli anni ’90 proprio per un inquietante immobilismo nello scenario politico, sociale e cinematografico in cui l’Italia versa. E questo fa riflettere.

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E noi come stronzi rimanemmo a guardare e Lovely Boy: in DVD i due film Sky Original

In un (brutto) periodo storico come quello che stiamo attraversando, in cui le sale cinematografiche faticano a trovare la giusta risposta del pubblico mentre le piattaforme streaming continuano a farsi una guerra spietata generando solo una totale dispersione dei contenuti, Sky sembra essere tra quelle poche realtà che continuano a crescere con coerenza e a puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Se ci immergiamo nel campo della serialità italiana, è innegabile che i prodotti a marchio Sky non sono secondi a nessuno. Anzi, ad oggi rappresentando proprio il meglio del linguaggio seriale italiano. Negli ultimissimi tempi però, con lo scoppio di questa “guerra” fra piattaforme, Sky sembra essersi decisa a dire la sua anche in campo cinematografico aumentando la produzione di lungometraggi Sky original. Se qualche mese fa vi abbiamo parlato dell’ultima gradevolissima commedia diretta e interpretata da Edoardo Leo, Lasciarsi un giorno a Roma, oggi vi parliamo di altre due produzioni originali Sky rilasciate in piattaforma sul finire dell’anno scorso e adesso disponibili su supporto fisico DVD grazie ai canali distributivi di CG Entertainment. Vi parliamo della terza regia cinematografica di Pif (al secolo, Pierfrancesco Diliberto), E noi come stronzi rimanemmo a guardare, e dell’interessante Lovely Boy con Andrea Carpenzano.

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Clive Owen e Jasmine Trinca in un road movie esistenziale: Guida romantica a posti perduti in bluray

Presentato come evento speciale nella sezione Giornata degli Autori alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, in un anno particolarmente difficile per l’industria cinematografica (il 2020), Guida romantica a posti perduti è la terza regia di Giorgia Farina. Un terzo passo nel lungometraggio che, per l’autrice romana, diventa occasione di crescita artistica attraverso un linguaggio più maturo ed una narrazione dal sapore internazionale. Clive Owen e Jasmine Trinca sono i protagonisti di questo garbato road movie esistenziale che è disponibile in blu-ray disc grazie a Lucky Red e ai canali distributivi Koch Media.

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Il Campione, la recensione

Da quando nel 2016 è uscito nelle sale Veloce come il vento, Matteo Rovere si è imposto come punto di riferimento per tutto quel cinema “giovane” (nelle idee, oltre che per età dei suoi autori) che oggi si contrappone ad un sistema cinematografico che odora di acqua di colonia ma che sembra desideroso di abbracciare uno svecchiamento concettuale ed artistico. Rovere come punto di riferimento, certo, perché in parallelo alla sua attività registica (si pensi al suo ultimo dramma storico sulla fondazione di Roma, Il Primo Re) sta portando avanti un’interessante attività da produttore con la sua società Groenlandia fondata assieme a Sydney Sibilia (la trilogia di Smetto quando voglio). Ora esce nelle sale Il Campione, una dramedy prodotta da Rovere e Sibilia e diretta dall’esordiente Leonardo D’Agostini.

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La terra dell’abbastanza, la recensione

Quello a cui stiamo assistendo in questi mesi è un momento particolarmente prospero per il cinema italiano perché si è tornati a quella varietà di generi, autori e interpreti che da troppo tempo mancava sui nostri schermi, drogati da un sistema e una casta che negli anni ha appiattito l’intero panorama cinematografico nostrano. Piccole e grandi produzioni ci parlano di criminalità, supereroi, storie fantascientifiche, fatti di cronaca riveduti, vite di uomini di politica e lo fanno con uno sguardo vivo, vitale, internazionale e proiettato a un futuro che, mai come oggi, ci appare così roseo. Uno dei più recenti esempi di questo rinascimento è senza ombra di dubbio La terra dell’abbastanza, esordio alla regia dei fratelli (gemelli) Damiano e Fabio D’Innocenzo, che fanno proprio il filone crime di matrice romana raccontando una storia morale che si pone quasi come un “anti-Gomorra”.

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