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Gold e Io & Spotty: in DVD il survival-movie con Zac Efron e il dramma grottesco di Cosimo Gomez

Come più volte abbiamo sottolineato, al di là della bontà che può essere relativa ai singoli prodotti, ciò che stupisce maggiormente nel catalogo CG Entertainment è l’enorme varietà della sua offerta. Un marchio che si è sempre dimostrato pronto ad abbracciare prodotti diversissimi fra loro, sia in termini di genere che di entità produttiva, così da accontentare i gusti di una platea decisamente ampia e variegata. E così, ancora una volta, vi parliamo di due prodotti che non potevano essere più differenti fra loro. Due film accomunati solamente dal marchio CG Entertainment che, per l’occasione, si unisce con quello di Adler Entertainment. Vi parliamo di Gold, il survival-movie con Zac Efron, e di Io e Spotty, l’italianissimo  dramma grottesco diretto da Cosimo Gomez. Entrambi i titoli sono disponibile da poche settimane sul mercato home video in edizione DVD.

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Io e Spotty, la recensione

La cosiddetta “furry culture” o “furry fandom” non è una realtà nota ai più, eppure in tutto il mondo – con una estensione maggiormente capillare in Giappone e Nord America – si è diffusa da tempo una vera e propria passione per animali antropomorfi, preferibilmente ricoperti di pelliccia. C’è chi fa risalire questo trend ai primi anni ’70, quando uscì il Robin Hood della Disney con i suoi magnifici personaggi provenienti dal mondo animale, e chi sposta la lancetta in avanti verso la diffusione capillare anche in occidente dei manga, o chi, addirittura, porta tutto a un discorso socio/antropologico ben più primordiale, quasi preistorico. Fatto sta che la furry culture ha preso piede in maniera esponenziale, diventando uno stile di vita per molte persone che hanno deciso di indossare le pellicce dei loro personaggi e contaminando perfino il settore dell’erotismo fetish. Un utile preambolo per introdurre Io e Spotty, il nuovo lungometraggio di Cosimo Gomez, prodotto da Mompracem e interpretato dalla Michela De Rossi di I molti Santi del New Jersey e La terra dell’abbastanza e il Filippo Scotti di È stata la mano di Dio.

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E’ stata la mano di Dio, la recensione

L’adorazione di Paolo Sorrentino per Maradona ormai è ben nota a tutti, dalle continue citazioni nei suoi film fino ai ringraziamenti nella notte degli Oscar, quando vinse la statuetta per il miglior film straniero grazie a La grande Bellezza. Un legame, quello tra Maradona e la città di Napoli, che va oltre il semplice tifo, e che si intreccia in profondità con la vita del giovane Sorrentino. Citando il regista infatti: “A me Maradona ha salvato la vita“.

È stata la mano di Dio, il nuovo film di Paolo Sorrentino presentato in concorso alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia, fin dal titolo non nasconde l’elogio del campione argentino, scomparso il 25 novembre del 2020, citando quello storico gol di mano che gli valse l’appellativo “la mano di Dio”. Il film però non è assolutamente una biografia di Maradona, ma un film che racconta la forza del legame tra la città di Napoli e lo stesso Sorrentino alla figura del più grande calciatore della storia.

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