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Un gangster movie senza i gangster: disponibile in blu-ray Enea, l’opera seconda di Pietro Castellitto
Nel 2020 abbiamo salutato con un accogliente pacca sulla spalla I Predatori, esordio alla regia di Pietro Castellitto, vincitore del premio Orizzonti per la sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia, del David di Donatello come opera d’esordio e di due Nastri d’Argento per l’attore non protagonista e l’opera prima. Quello era un film fortemente imperfetto, sicuramente acerbo, ma genuino e furente, parole di apprezzamento che non ci sentiamo di condividere per l’opera seconda di Castellitto Jr., Enea, presentata anch’essa alla Mostra del cinema di Venezia, ma nella selezione ufficiale, e uscito nelle nostre sale ad inizio anno sotto il marchio Vision Distribution. Da qualche settimana, l’opera seconda di Pietro Castellitto – che può essere definita come un gangster movie senza i gangster – è disponibile in alta definizione blu-ray grazie ai canali di CG Entertainment.
Enea, la recensione
Nel 2020 salutavamo con un accogliente pacca sulla spalla I Predatori, esordio alla regia di Pietro Castellitto, vincitore del premio Orizzonti per la sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia, del David di Donatello come opera d’esordio e di due Nastri d’Argento per l’attore non protagonista e l’opera prima. Quello era un film imperfetto, acerbo, ma genuino e furente, parole d’apprezzamento che non mi sento di condividere per l’opera seconda di Castellitto Jr., Enea, presentata anch’essa alla Mostra del cinema di Venezia, ma nella selezione ufficiale, e dall’11 gennaio 2024 al cinema con Vision Distribution.
Infatti, se I Predatori era acerbo ma genuino, come su detto, Enea è ancora una volta acerbo, soprattutto nella scrittura, ma affatto genuino, anzi inutilmente artificioso, autocompiaciuto e tronfio tanto nella messa in scena quanto nella delineazione dei personaggi. Ma soprattutto è un film in cui il regista, dal primo all’ultimo minuto, sembra voler dimostrare qualcosa a qualcuno. Il buon Pietro Castellitto ci urla quanto sia capace, quanto il suo successo sia svincolato da “scomodi” legami di parentela ma generato da un talento autentico. E in parte è senz’altro così; ma, come dicevano i Frankie Goes to Hollywood in Relax (in un altro contesto) “Relax, don’t do it”.
Freaks Out, la recensione
Dopo il successo di Lo Chiamavano Jeeg Robot nel 2015, Gabriele Mainetti torna al cinema con Freaks Out, presentato in concorso alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia; un vero e proprio blockbuster italiano che racconta la storia di quattro fenomeni da baraccone con dei poteri speciali durante l’occupazione nazista in Italia e le lotte partigiane per la liberazione.
I nostri “fantastici 4” sono Cencio (Pietro Castellitto), che ha il potere di controllare gli insetti (tranne le api con cui ha un brutto rapporto); Fulvio (Claudio Santamaria), fortissimo e totalmente ricoperto da peli che ricorda un po’ Chewbacca esteticamente e il marveliano La Cosa come caratterizzazione del personaggio; Mario (Giancarlo Martini) che ha il potere di attrarre oggetti di metallo; Matilde (Aurora Giovinazzo), che non può neanche toccare gli altri a causa delle scosse elettriche che scorrono nel suo corpo e che sembra nascondere un ancor più grande potere.
I Predatori, la recensione
Pietro Castellitto, classe 1991, figlio del noto attore/regista Sergio Castellitto e della scrittrice Margaret Mazzantini esordisce al cinema come attore nel 2004, all’età di 13 anni, diretto dal padre in un piccolo ruolo in Non ti muovere, finché nel 2012 riesce a guadagnare il ruolo da protagonista in È nata una star? di Lucio Pellegrini. Una strada nel cinema praticamente già spianata, ma il giovane Castellitto non si dice troppo soddisfatto, dichiarando che a lui, di recitare, in fin dei conti non interessa granché, non si sente attore, forse non è neanche troppo bravo come interprete, a lui quello che interessa maggiormente è scrivere! Sceneggiature, libri… ma soprattutto sceneggiature ed è per questo che all’età di 22 anni mette la parola “fine” su uno script che a distanza di sette anni è diventato un film, tra l’altro per la stessa regia di Pietro Castellitto, prodotto da Fandango. Parliamo de I Predatori, premio alla sceneggiatura nella sezione Orizzonti di Venezia77, che lo stesso Castellitto ammette di essere in (piccola) parte autobiografico e che mai sarebbe riuscito a realizzarlo se non avesse prima tastato il mondo del cinema come attore.
La profezia dell’Armadillo e Il mio nome è Thomas disponibili in home video
Da una parte abbiamo l’adattamento cinematografico di un romanzo a fumetti di Zerocalcare, dall’altra il ritorno sul grande schermo di Terence Hill che desidera appendere al chiodo – momentaneamente – l’abito talare per indossare nuovamente gli stivali da cowboy. La profezia dell’Armadillo e Il mio nome è Thomas sono da poco disponibili in home video grazie ai canali distributivi di CG Entertainment.
Venezia 75. La profezia dell’armadillo
Uscito dalla sala parlo con un paio di persone di Roma, commentano l’opera prima di Emanuele Scaringi, La profezia dell’armadillo, commedia co-sceneggiata da Zerocalcare riguardante la presunta vita dello stesso e tratta da una sua graphic novel di successo. Dicono che il film doveva essere più duro, visto che osa parlare di Roma, dei centri sociali e di tematiche che riguardano i poracci; tuttavia uno del gruppo di tre non era neanche presente alla proiezione.