Freaks Out, la recensione
Dopo il successo di Lo Chiamavano Jeeg Robot nel 2015, Gabriele Mainetti torna al cinema con Freaks Out, presentato in concorso alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia; un vero e proprio blockbuster italiano che racconta la storia di quattro fenomeni da baraccone con dei poteri speciali durante l’occupazione nazista in Italia e le lotte partigiane per la liberazione.
I nostri “fantastici 4” sono Cencio (Pietro Castellitto), che ha il potere di controllare gli insetti (tranne le api con cui ha un brutto rapporto); Fulvio (Claudio Santamaria), fortissimo e totalmente ricoperto da peli che ricorda un po’ Chewbacca esteticamente e il marveliano La Cosa come caratterizzazione del personaggio; Mario (Giancarlo Martini) che ha il potere di attrarre oggetti di metallo; Matilde (Aurora Giovinazzo), che non può neanche toccare gli altri a causa delle scosse elettriche che scorrono nel suo corpo e che sembra nascondere un ancor più grande potere.
I quattro fanno parte di un circo itinerante assieme ad Israel (Giorgio Tirabassi), che li ha raccolti dalla strada e dato una possibilità.
Israel (che introduce il racconto come Ishmael in Moby Dick) è ormai anziano e vista la situazione nell’Italia occupata dalla Germania nazista sta valutando di fuggire con la compagnia in America, anche perché essendo ebreo rischia particolarmente con le leggi razziali e le deportazioni verso la Germania.
Dall’altro lato il villain del film è un altro freak, Franz (Franz Rogowski), nazista nato con sei dita per mano e per questo grande pianista e star del Berlin Zircus di Roma. Franz è in missione in cerca di altri esseri simili per dare ad Hitler una squadra di superuomini dagli incredibili poteri con cui conquistare il mondo e sventare la caduta del regime, che ha profeticamente scoperto in una visione del futuro (visioni che regaleranno divertentissime sorprese musicali).
Freaks Out è un impressionante miscuglio di generi che unisce suggestioni diversissime tra loro in un’unica opera di intrattenimento: dal cinecomic supereroistico al war movie, dal fantasy all’horror (d’altronde il tema dei freaks è sempre stato legato a questo genere, come appunto i “Freaks” di Tod Browning del 1932), dalla commedia al dramma. Fiabesco e fumettistico, Freaks Out è un film che dal punto di vista dell’azione e degli effetti speciali non ha nulla da invidiare ai migliori film americani, riuscendo anzi a sembrare fresco e diverso dalle opere a cui siamo abituati, rendendo il tutto incredibilmente divertente.
Freaks Out è un film davvero imperdibile, da vedere assolutamente sul grande schermo, e che dimostra come per i grandi film di intrattenimento e di azione forse l’America non sia più l’unica opzione possibile. Un film di cui si sentirà sicuramente molto parlare, probabilmente anche fuori dall’Italia.
Mario Monopoli
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