Archivio tag: Franz Rogowski

Freaks Out, la recensione

Dopo il successo di Lo Chiamavano Jeeg Robot nel 2015, Gabriele Mainetti torna al cinema con Freaks Out, presentato in concorso alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia; un vero e proprio blockbuster italiano che racconta la storia di quattro fenomeni da baraccone con dei poteri speciali durante l’occupazione nazista in Italia e le lotte partigiane per la liberazione.

I nostri “fantastici 4” sono Cencio (Pietro Castellitto), che ha il potere di controllare gli insetti (tranne le api con cui ha un brutto rapporto); Fulvio (Claudio Santamaria), fortissimo e totalmente ricoperto da peli che ricorda un po’ Chewbacca esteticamente e il marveliano La Cosa come caratterizzazione del personaggio; Mario (Giancarlo Martini) che ha il potere di attrarre oggetti di metallo; Matilde (Aurora Giovinazzo), che non può neanche toccare gli altri a causa delle scosse elettriche che scorrono nel suo corpo e che sembra nascondere un ancor più grande potere.

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Valutazione: 8.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Un Valzer tra gli scaffali, la recensione

Se la vita è un supermercato, allora ciò di cui abbiamo bisogno non si trova sugli scaffali, ma nelle corsie. Il film mostra in modo artisticamente convincente cosa si intende per: Beati i puri di cuore”. Accompagnato da questa motivazione Un Valzer tra gli scaffali, che arriverà nei cinema italiani il 14 febbraio distribuito da Satine Film, ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica al Festival Internazionale di Berlino.

Tratto dal libro In der Gängen (che poi è anche il titolo originale della pellicola) di Clemens Meyer, che ha curato la sceneggiatura insieme al regista, Thomas Stuber, Un Valzer tra gli scaffali propone una visione inedita su un mondo che appartiene fortemente al nostro quotidiano ma che raramente scrutiamo con attenzione: il supermercato! Una cosa è certa: dopo aver visto questo film nessuno potrà guardare con gli stessi occhi commessi, scatolame, corsie di bibite e muletti.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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La donna dello scrittore, la recensione

A Parigi lo spettro delle truppe tedesche è incombente come se la Francia fosse tornata agli anni della Seconda guerra mondiale. Eppure, Georg (interpretato da Franz Rogowski) è immerso in una città estremamente contemporanea, con vetture moderne che circolano per la strada e ambulanze che sfrecciano senza sosta, quando decide di fuggire a Marsiglia. Nella valigia ci sono carte e documenti appartenuti a Weidel, uno scrittore tedesco morto suicida per il terrore del momento storico, da cui ha memorizzato tutto il necessario per assumere la sua identità e trovare disperatamente la salvezza. Ma l’eredità del defunto scrittore gli porta in dote anche una complessa storia d’amore che andrà a sovrapporsi con la sua esistenza dilaniata.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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