Archivio tag: sabrina ferilli

La città proibita, la recensione

Con l’uscita al cinema del film La città proibita di Gabriele Mainetti, riecheggia nell’aria un titolo che ha segnato in maniera indelebile il cinema di arti marziali: L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente (1972). Il film scritto, diretto e interpretato da Bruce Lee e uscito in Italia nel 1974 è sicuramente la prima reference del regista romano, considerando sia la sua particolare ambientazione capitolina che la presenza di un ristorante bramato dalla mafia come luogo centrale nel racconto.

Ma il terzo film della saga di Chen non era di certo l’unico che portava all’incontro delle culture italiana e cinese, infatti, sull’onda del successo nel nostro Paese dei film di kung-fu prodotti in Cina, nascevano opere che volevano richiamare questa moda, parodizzandola – come accadeva in Ku-Fu? Dalla Sicilia con furore con Franco Franchi – o contaminandola con altri generi – si pensi a Il mio nome è Shangai Joe di Mario Caiano, vero e proprio western di arti marziali. Ma guardando La città proibita e come si inserisce a gamba tesa anche nel genere comedy smaccatamente romanesco con ambientazione a est del centro storico della Capitale, non può che tornare alla memoria anche il cultissimo Delitto al ristorante cinese di Bruno Corbucci, ottavo film della saga di Nico Giraldi che vedeva Tomas Milian alle prese con un intricato caso di spionaggio, ristoranti asiatici, arti marziali e criminalità cinese.  

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Un altro ferragosto, la recensione del sequel di Ferie d’agosto

Era il 1996 quando usciva nei cinema italiani Ferie d’agosto, l’opera seconda di Paolo Virzì, quella che l’ha consacrato come nuova voce della commedia all’italiana. Sono passati ben 28 anni da quel film, 28 lunghi anni durante i quali certo cinema italiano e l’Italia nel suo fervore politico e sociale non sembrano cambiati neanche di un giorno. Infatti, lo stesso Virzì, supportato dallo sceneggiatore di allora Francesco Bruni, a cui si aggiunge anche la collaborazione di suo fratello Carlo Virzì, si getta a capofitto in un sequel di quel Ferie d’agosto che riporta in scena tutto il cast di quasi 30 anni fa, con importanti aggiunte e tristi mancanze (Ennio Fantastichini e Piero Natoli). E Un altro ferragosto, incredibilmente, funziona oggi quasi quanto funzionava negli anni ’90 proprio per un inquietante immobilismo nello scenario politico, sociale e cinematografico in cui l’Italia versa. E questo fa riflettere.

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Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Il sesso degli angeli, la recensione

Il sesso degli angeli è il quattordicesimo lungometraggio di Leonardo Pieraccioni, che ritorna al cinema dopo Se son rose…, uscito nel 2018. È senza dubbio un’opera che rappresenta una nuova fase nella filmografia del regista toscano. Infatti, il ruolo da lui interpretato non è il solito latin-lover, giovane e spensierato, ma quello di un prete maturo e devoto.

Don Simone (Leonardo Pieraccioni) è il parroco di una piccola chiesa a Firenze, frequentata da alcuni fedeli, ma che necessita di una manutenzione. L’improvvisa morte di suo zio Waldemaro (Massimo Ceccherini) porta l’uomo a ereditare una fiorente attività in Svizzera, che potrebbe essere d’aiuto per poter iniziare i lavori di ristrutturazione della sua parrocchia. Don Simone parte alla volta di Lugano per conoscere da vicino l’attività ereditata, venendo a conoscenza solo in seguito che si tratta di un bordello di lusso, gestito dalla sensuale e perspicace Lena (Sabrina Ferilli).

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Alla riscoperta del b-movie italiano anni ’80 in DVD: Spettri e Caramelle da uno sconosciuto

Mustang Entertainment ha recentemente recuperato dal catalogo cinematografico di Reteitalia (oggi RTI – Gruppo Mediaset) due chicche del cinema italiano di genere che erano, fino ad oggi, completamente inedite su supporto digitale, Spettri di Marcello Avallone e Caramelle da uno sconosciuto di Franco Ferrini. I due film, infatti, arrivano ora per la prima volta in DVD dopo essere rimasti invisibili per anni, visto che l’unico supporto su cui sono stati stampati oltre trent’anni fa è il VHS (Creazioni Home Video per Spettri e Penta Video per Caramelle da uno sconosciuto).

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Ricchi di fantasia, la recensione

Sergio è un carpentiere squattrinato ma al tempo stesso un inguaribile ottimista. È innamorato della risata e dello scherzo facile ma, ancor di più, ama Sabrina, una donna che nelle vita ha sempre dovuto adattarsi e che adesso aiuta suo marito Gigi nella gestione di una piccola trattoria. Sergio e Sabrina sono amanti, sognano di uscire dalla “clandestinità” e iniziare una storia insieme ma entrambi non riescono a lasciare i rispettivi compagni a causa delle grandi ristrettezze economiche in cui vivono. Una mattina i colleghi di Sergio, stanchi dei continui scherzi del loro amico, gli fanno credere di aver vinto tre milioni di euro alla lotteria. In men che non si dica Sergio lascia il lavoro, lascia sua moglie e fugge con Sabrina verso una vita migliore. In questo viaggio on the road senza mèta, Sergio e Sabrina si troveranno costretti a portarsi dietro anche i rispettivi parenti. Quando i due amanti scoprono di essere stati vittima di uno scherzo e di aver perso tutto inutilmente rimane una sola cosa da fare: portare avanti la menzogna a tutti i costi e continuare a far credere a tutti i parenti di essere davvero diventati milionari.

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Omicidio all’italiana, la recensione

Una delle sorprese più divertenti e intelligenti della recente commedia italiana è stato due anni fa Italiano Medio, scritto, diretto, montato e interpretato da quel geniaccio di Maccio Capatonda. Un esordio fulminante, apprezzato dalla critica e capace di difendersi benissimo al botteghino non poteva rimanere un caso isolato e così, dopo la parentesi televisiva dell’esilarante sitcom Mariottide (che in un certo senso era spin-off di Italiano Medio) e una brillante esperienza da doppiatore nel film di Angry Birds, Capatonda – al secolo Marcello Macchia – è tornato al cinema con il suo secondo lungometraggio, Omicidio all’italiana.

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Forever Young, recensione della nuova commedia di Fausto Brizzi in DVD

“Dentro ogni persona anziana, c’è una persona più giovane che si chiede cosa sia successo”.

Con questo simpatico aforisma dello scrittore di romanzi fantasy Terry Pratchett, Fausto Brizzi apre la sua ultima opera: Forever Young, una commedia brillante corale che parla ai giovani e a tutti i convinti che per crescere ci sia sempre tempo. Situazioni comiche, tragicomiche ed agrodolci in quest’ultimo film dal regista di Notte prima degli esami e Maschi contro femmine, disponibile da questo mese in DVD grazie a Warner Bros.

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Io e Lei, la recensione

Federica e Marina sono una coppia lesbica di mezza età. Le due convivono serenamente da cinque anni e sono convinte che la loro relazione possa considerarsi finalmente stabile. Due donne con caratteri completamenti differenti così come diversi sono i loro percorsi di vita. Marina è una convinta omosessuale da sempre, mentre Federica si è ritrovata attratta da una donna subito dopo aver chiuso il precedente matrimonio con Sergio. Proprio nel momento in cui Marina è convinta che la loro storia d’amore sia ad un punto di svolta, Federica incontra Marco e subito entra in crisi fino a rimettere in discussione la propria identità sessuale.

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Roma 2013. Cerimonia di inaugurazione del Festival

8 novembre 2013: l’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma ha inizio!

Ad aprire il Festival c’è l’ultimo film di Giovanni Veronesi, L’ultima ruota del carro, che, fuori concorso, porta una parata di star a sfilare sul red carpet che conduce alla sontuosa (e affollatissima) Sala Santa Cecilia.

Noi di Darkside Cinema siamo riusciti ad intervistare alcuni dei protagonisti del film, il regista e il graditissimo “imbucato” Leonardo Pieraccioni. Durante la cerimonia hanno fatto capolino uno stuolo di volti noti del mondo dello spettacolo, a cominciare da Sabrina Ferilli, regina di questa edizione del Festival, che ha dato inizio alle danze.

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