Archivio tag: tommy lee jones

Ad Astra, una recensione positiva

“Per aspera ad astra”, recitava il De natura deorum di Cicerone. Allocuzione spesso utilizzata da altri autori del passato fino a diventare un vero e proprio modo di dire, nonché motto della Flotta Stellare in Star Trek. “Attraverso le asperità fino alle stelle”, per indicare le difficoltà nel raggiungere un obiettivo, un significato che viene preso alla lettera però da James Gray che al suo settimo lungometraggio da regista, Ad Astra, sceglie proprio parte di questa frase per titolare l’avventuroso viaggio nello spazio di un astronauta alla ricerca di un affetto perduto e una soluzione per salvare la Terra da un destino infausto.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Mechanic: Resurrection, la recensione

Quando ero piccolo, parenti poco avvezzi al concetto di saga letteraria erano soliti regalarmi libri cronologicamente a caso. Quindi, che so, ho iniziato Harry Potter dal terzo volume. La sensazione era sempre quanto meno estraniante trovarsi in un quella specie di media res non programmata. Ecco, soltanto a fine film ho realizzato che Mechanic: Resurrection, di Dennis Gansel, in uscita in Italia il 24 novembre, è il sequel di Professione Assassino, che non ho visto.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Jason Bourne, la recensione

Dopo un’assenza di ben nove anni, Matt Damon torna a indossare i panni di Jason Bourne, il sicario professionista creato dallo scrittore Robert Ludlum. E come è accaduto per personaggi iconici come Rocky Balboa o John Rambo, anche Jason Bourne si guadagna un film che ha per titolo il suo nome. Semplice. Secco. Garanzia di riconoscibilità e di successo.

Ma in questa lunga assenza dagli schermi, giustificata da un capitolo realmente conclusivo – ovvero The Bourne Ultimatum: Il giorno dello Sciacallo – che dava un senso di chiusura a una ideale trilogia, il franchise lanciato al cinema da Doug Liman nel 2002 aveva avuto un quarto capitolo, The Bourne Legacy, un episodio spurio con protagonista l’agente Aaron Cross, interpretato da Jeremy Renner. Questo spin-off non è stato accolto benissimo da pubblico e critica, così, per riabilitare la saga, la Universal Pictures ha deciso di riportare in scena il personaggio principale, malgrado sia Matt Damon che il regista Paul Greengrass avevano manifestato disinteresse per un ulteriore progetto legato al brand.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Criminal, la recensione

Alcuni film diventano d’interesse comune per l’utilizzo che si fa degli attori e questo, spesso, accade quando troviamo un attore solitamente legato a ruoli positivi improvvisamente trasformato in un mostro. Succedeva, per esempio, al compianto Robin Williams quando interpretò il cattivo in Insomnia di Christopher Nolan (e ancora prima nel sottovalutato One Hour Photo), o di recente a Steve Carrel per il personaggio negativo di Foxcatcher. Ma ora la stessa cosa accade anche a Kevin Costner, che era già stato psicopatico nel thriller Mr. Brooks e ora si trasforma in un inedito antieroe in Criminal.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Cose Nostre – Malavita, la recensione

Giovanni Manzoni è un “onesto” criminale della mafia newyorkese che viene inserito in un programma di protezione testimoni dopo aver testimoniato contro alcuni suoi colleghi. Per questo motivo Giovanni diventa Fred Blake e lui e la sua famiglia vengono trasferiti sotto mentite spoglie in un tranquillo paesello nel cuore della Francia, dove l’agente Stansfield li tiene sott’occhio. Ma per la famiglia Blake è dura sottrarsi alle vecchie abitudini e così sia lo stesso Fred, che si spaccia per uno scrittore, che sua moglie Maggie e i suoi figli Belle e Warren, si adattano alla nuova realtà a modo loro, facendosi rispettare come sono abituati. Ma quando i vecchi compari mafiosi riescono fortuitamente ad individuare Fred, per la famiglia Blake ci sarà una sanguinosa resa dei conti alla maniera di Cosa Nostra.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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ANTON CHIGURH (Non è un paese per vecchi)

ANTON CHIGURH

Un killer psicopatico senza emozioni. Una macchina costruita per uccidere senza provare il minimo rimorso. Non importa chi tu sia, se incroci la via di Anton Chigurh è molto difficile uscirne vivi.
A volte da una chance alle persone che incontra. Lancia una moneta e, seguendo le regole del classico testa o croce, potrebbe risparmiare la vita. Ma non è una regola. Non ci sono regole con Chigurh. Se gli gira, ti uccide.
E’ un personaggio grottesco, a partire dal nome assurdo fino ad arrivare al suo taglio di capelli a scodella, che non spaventerebbe un bambino. Ma le apparenze non contano. Dai suoi occhi trasuda la follia.
Si aggira con una bombola di aria compressa con la quale spara dei cilindretti di metallo. La curiosità iniziale nel vedere un bizzarro uomo pettinato in una strana maniera che porta una bombola sempre con sé svanisce nel momento in cui un pezzo di metallo trapassa la vittima da parte a parte.