Un mostro dalle mille teste, la recensione

Grande ritorno in laguna per l’ispano-americano Rodrigo Plá, dopo il Premio Opera Prima vinto con La zona nel 2007. Accolto da buoni applausi al termine della proiezione, Un mostro dalle mille teste, però, non convince. Il tema trattato è quello della crisi economica e delle sue conseguenze sulla vita della gente comune. Malato di cancro e in via di peggioramento, un uomo ha bisogno di cure costosissime. La moglie, disperata e pressata da una compagnia di assicurazioni, finirà per compiere un gesto estremo.

Il film è visivamente molto bello: c’è una grande volontà di sperimentazione, che si avverte soprattutto all’inizio. La scelta di inquadrature in prospettiva cattura lo sguardo, creando una sorta di effetto tridimensionale, come se i personaggi fuoriuscissero dallo schermo. Tuttavia, il film ha una scrittura troppo debole, che non permette di fare chiarezza sulle dinamiche legate al plot. Il rischio inevitabile di questo film era quello di finire per usare un gergo troppo sofisticato, comprensibile più da chi capisce di Economia, e, in parte, il film incappa in questo rischio. I dialoghi da credibili diventano statici. Il regista questo lo ha capito e ha pensato, allora, di smorzare la monotonia inserendo una serie di piccoli imprevisti, che interrompono di colpo i dialoghi. Tuttavia, questi imprevisti sono tanto piccoli quanto inutili e finiscono per essere per lo più degli elementi di disturbo indesiderati.

un monstruo de mil cabezas

Inoltre, la linearità visiva, che sembrava destinata a durare fino alla fine del film, finisce presto per interrompersi. La colpa di ciò è da attribuire soprattutto ad improvvisi cambi di punti di vista, che finiscono automaticamente per distrarre.

E’ lodevole la scelta di rinchiudere il tutto in una serie di piccole inquadrature di azioni quotidiane, ma questo finisce per rallentare molto la narrazione, soprattutto nella parte centrale. Un piccolo epilogo, posto dopo il finale, fa un po’ guadagnare punti, ma questo non basta.

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L’impressione generale è quella di un film che già era portato avanti a fatica, e finisce per confondere lo stesso regista sulle sue stesse intenzioni di partenza.

Un mostro dalle mille teste è stato presentato in concorso alla 72^ Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e arriva nei cinema italiani il 3 novembre 2016 grazie al piccolo distributore Cineclub Internazionale.

Claudio Rugiero

PRO CONTRO
  • Molto espressivo visivamente
  • Ha per oggetto un tema non proprio innovativo, ma comunque toccante
  • C’è dissonanza tra scrittura e narrazione visiva
  • Troppi elementi imprevisti inutili alla narrazione
  • Finisce per confondere

 

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Un mostro dalle mille teste, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

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