Venezia 76. Verdict

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Joy sta tagliando una fetta di torta per la figlia Angel. Scherzano con la panna, ridono di gusto. Quand’ecco che Dante, il marito, rientra a casa alterato dall’alcool e, dopo un’irosa discussione, pesta selvaggiamente la moglie, ferendo anche la bambina.

Questo è il fulminante e crudissimo incipit di Verdict, primo lungometraggio del regista filippino Raymund Ribay Gutierrez presentato nella sezione Orizzonti alla 76esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

L’occhio gonfio di Joy, il taglio sulla fronte di Angel, il sangue sul pavimento della loro casa. Partendo da queste immagini profondamente realistiche e traumatizzanti, il film si trasforma e imbocca una strada più “procedurale”, focalizzandosi sulle vicende legali che conseguono alla violenza domestica. Un grande punto di forza è la capacità di tratteggiare dettagli potenzialmente noiosi con grande abilità: le reazioni delle famiglie all’aggressione, i colloqui con gli avvocati, la ricerca di testimoni e le innumerevoli, frustranti sedute del processo.

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Purtroppo per Joy il tempo della giustizia si dilunga, un esito positivo pare sempre più tenue e la sua tensione aumenta, facendola sentire inspiegabilmente in pericolo.

Se dopo questo breve sunto della trama, qualcuno dubitasse di questa storia per la durezza, la tensione o persino la durata (ben 126 minuti), non abbia timore!

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Infatti, il regista è stato in grado di rendere fluida e dinamica la messinscena usando la telecamera a mano per l’intera durata del film. Fotografia scarna e fredda adatta al realismo, recitazione credibile e diretta, ma il vero fiore all’occhiello di Verdict è l’immersività: Gutierrez non solo ci mostra le ombre del sistema giuridico filippino, ma, in poco più di due ore, accompagna lo spettatore per le strade di Manila e, senza mai allontanarsi dalle vicende di Joy, Angel e Dante, arricchisce ogni sequenza di spaccati di realtà familiare, sociale e lavorativa della sua terra.

Michele Cappetta

PRO CONTRO
  • Regia dinamica.
  • Storia tesa e realistica.
  • Immersività dovuta alla ricchezza di dettagli.
  • Durata e tema possono intimorire.
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Venezia 76. Verdict, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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