Attraverso i miei occhi, la recensione

Attraverso i miei occhi

Una lunghissima tradizione cinematografica vuole cani e cagnolini protagonisti di film per tutta la famiglia, un modo per avvicinare i più piccoli alla settima arte coinvolgendo gli amici a quattro zampe e per strizzare l’occhio agli adulti che adorano il migliore amico dell’uomo. Da Beethoven a Zanna Bianca, passando per gli imprescindibili Lassie, Lilli & il vagabondo, Hachikō e La carica dei 101, fino ad arrivare ai più recenti Qua la zampa! (2017) e Un viaggio a quattro zampe (2018), entrambi tratti da romanzi dello specialista in letteratura canina W. Bruce Cameron e tutti e due focalizzati sul dar voce ai pensieri dei protagonisti pelosetti. Con Attraverso i miei occhi, abbiamo un’impostazione molto simile agli ultimi due film citati e non solo perché anche questo viene da un romanzo di successo, L’arte di correre sotto la pioggia di Garth Stein, ma soprattutto per la scelta di mostrare il film attraverso gli occhi e il pensiero del cane protagonista, uno splendido golden retriever di nome Enzo.

Opzionato da Universal nel 2009, il best-seller di Stein è finito poi nelle mani di Disney che lo scorso anno ha affidato la produzione alla neo-assorbita Fox 2000 per una distribuzione a marchio 20th Century Fox. Il risultato, però, non segue i dettami del consueto cinema “canino” per famiglie ma si avventura nei territori del dramma lacrimevole, adottando e amplificando la linea di Io & Marley e Hachiko – Il tuo migliore amico. Dunque, preparate una bella scorta di fazzoletti voi che vi avviate verso il cinema per guardare Attraverso i miei occhi perché ne avrete davvero bisogno!

Attraverso i miei occhi

Tutto inizia con Enzo, il cane del pilota di auto da corsa Danny Swift, un anziano golden retriever accasciato sull’uscio di casa in punto di morte. E già prima dei titoli di testa tutte le vostre lacrime saranno versate. Dopo di che, un lungo flashback ci conduce all’inizio della storia, quando Enzo non si chiamava ancora come il fondatore della Ferrari ed era un cucciolo in una cesta in cerca di un umano. Lo trova e lo sceglie Danny, che lo accudisce e lo porta sempre con se, anche quando si trova in tour in giro per gli Stati Uniti per correre con la sua auto. Poi Danny incontra Eve, si innamora, Enzo è un po’ geloso ma capisce e soprattutto trova l’affetto anche da parte di lei, che da li a poco rimane incinta e chiede al cane di diventare il custode della piccola Zoe, compito che Enzo prende con grande impegno. Poi c’è la malattia, le difficoltà, la morte, le sconfitte, alcune vittorie, l’avidità di qualcuno, il riscatto di altri.

Attraverso i miei occhi

Attraverso i miei occhi, dunque, racconta la vita con tutte le sue sfaccettature, vista dagli occhi sinceri e ingenui di un cane, ma limpida e schietta come è nella realtà, in cui nulla è mai bianco o nero, ma ci sono una gamma infinita di grigi. E il film si concentra proprio su quei grigi, portando all’attenzione dello spettatore quanto può essere duro lottare col destino, anche se l’affetto degli amici e l’amore dei cari sono pronti a risollevarci dalle più grandi difficoltà della vita.

Però è anche vero che il film diretto da Simon Curtis, già dietro la macchina da presa per Marilyn, Woman in Gold e Vi presento Christopher Robin, è talmente concentrato sull’aspetto più emotivo della vicenda che tende a enfatizzare soprattutto i “neri” di quella sfaccettata gamma cromatica che comprende. E così la morte, le sfortune, le sconfitte e le cattiverie sono sempre lì in primo piano a sfregarsi le mani, come avidi sponsor di una ditta di kleenex. E allora Attraverso i miei occhi (a proposito, che brutto titolo italiano!) si mostra in tutta la sua ruffianeria, film dalla scrittura semplice e semplicistica che si nasconde dietro una innegabile abilità nella veicolazione delle emozioni.

Attraverso i miei occhi

Cast di azzeccatissimi volti che vanno da Milo Ventimiglia, perfettamente nel mood grazie al televisivo This Is Us, ad Amanda Seyfried con il fiore all’occhiello della voce narrante dell’anziano Enzo che in originale è di Kevin Costner mentre in italiano del grande Gigi Proietti.

Produce Patrick Dempsey, che in un primo momento doveva anche dirigerlo.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Molto abile nel veicolare le emozioni.
  • Un cast ben scelto.
  • Si affida ad espedienti fin troppo semplici per commuovere.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Attraverso i miei occhi, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

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