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Eternals, la recensione

Quando nel 1976 Jack Kirby dava alle stampe Gli Eterni non poteva immaginare quello che il cinema avrebbe realizzato oltre 30 anni dopo con le IP della Marvel e l’universo cinematografico che ne sarebbe nato, né poteva mai pensare che oltre 40 anni dopo il n.1 di The Eternals, le sue creature avrebbero racchiuso parte del fulcro principale di quella che i Marvel Studios avrebbero definito Fase 4 di un progetto che ha rivoluzionato completamente il modo di pensare e fare cinema a Hollywood.

Il 26° film del Marvel Cinematic Universe, Eternals, diretto dalla neo-vincitrice dell’Oscar alla regia per Nomadland Chloé Zhao, è proprio il primo vero tassello fondamentale di questa Fase 4 che già sappiamo avrà il suo apice nel sequel di Doctor Strange. Eternals, fondamentalmente, apre un discorso vastissimo che andrà realisticamente a influenzare tutte le narrazioni venture dell’MCU parlandoci del passato, di un presente che ignoravamo e di un futuro colmo di eventi in itinere.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Eternals: l’incontro con Chloé Zhao, Angelina Jolie, Richard Madden, Gemma Chan e Kit Harington

Il film di chiusura della 16ª Festa del Cinema di Roma, in sinergia con Alice nella Città, è anche uno dei film più attesi di entrambe le kermesse, Eternals di Chloé Zhao. Per accompagnare la proiezione in anteprima del 26° film del Marvel Cinematic Universe, la Festa del Cinema ha ospitato parte del ricchissimo cast e la regista premio Oscar: Chloé Zhao, infatti, è stata accompagnata da Gemma Chan, Richard Madden, Angelina Jolie e Kit Harington.

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La mia vita con John F. Donovan: in blu-ray l’ultimo film di Xavier Dolan

Lo scorso giugno abbiamo accolto nelle nostre sale – sotto il marchio Lucky Red – l’ultima fatica del giovane cineasta canadese Xavier Dolan. Un’opera arrivata tre anni dopo il suo film precedente, l’interessantissimo E’ solo la fine del mondo, e sicuramente “importante” all’interno della filmografia di Dolan in quanto primo film scritto e realizzato in lingua inglese. Eppure La mia vita con John F. Donovan non ha trovato da parte di pubblico e critica quel consenso sperato ed è stato considerato all’unanimità il primo vero “inciampo” artistico nell’invidiabile filmografia di un giovanissimo portento della Settima Arte. Adesso La mia vita con John F. Donovan arriva finalmente in blu-ray disc sotto il duplice marchio Lucky Red e Koch Media con la speranza di essere rivisto, rianalizzato e rivalutato.

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La mia vita con John F. Donovan, la recensione

Rupert Turner è un bambino particolarmente maturo, sensibile e che sogna di fare l’attore. Vive da solo con sua madre Sam, che in un certo senso è anche la sua unica amica, e a scuola subisce spesso le angherie dei compagni che lo considerano “diverso” e lo deridono per le sue ambizioni. Rupert custodisce un segreto enorme di cui nessuno è al corrente, nemmeno sua madre. Da anni ormai, il bambino porta avanti uno scambio epistolare e di carattere squisitamente confidenziale con il divo americano del cinema e della tv John Donovan. Nelle lettere che John scrive a Rupert rivela quanto sia difficile vivere sotto i riflettori, essere un personaggio pubblico e dover nascondere il proprio “essere” per evitare il rischio di deludere ammiratori e fan. Una mattina come tante, in trepida attesa per l’arrivo di una nuova lettera di John, Rupert apprende dal notiziario che il suo amico di penna è stato ritrovato nel suo appartamento morto suicida. Sgomento, tristezza e solitudine attanagliano Rupert che si vede privato, improvvisamente, di quell’unica cosa che lo rendeva orgoglioso.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il Settimo Figlio, la recensione

Seppure l’iconografia ci tramandi immagini di streghe brutte, sporche e cattive, il cinema – quello americano in particolare – preferisce cavalcare l’onda contraria e ci restituisce sempre e comunque un corpo invitante, statuario, sexy. Non sfugge alla regola anche Il settimo figlio, che affida i ruoli di perfide streghe a Julianne Moore, Alicia Vikander e Antje Traue.

L’ennesimo fantasy young adult? Chiederete voi. Ni.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Pompei, la recensione

Paul W.S. Anderson è un regista capace di mettere in difficoltà anche il critico cinematografico più votato all’intrattenimento di maniera. Gran guru dell’azione esasperata ed esagitata, sciamano del videogame su grande schermo, dal momento che ha iniziato la carriera con il film di Mortal Kombat e ha proseguito con Resident Evil e Alien vs. Predator, tra i primi ad essersi convertito convintamente al 3D, Anderson passa con estrema nonchalance da autentici gioielli come Punto di non ritorno e Death Race a imbarazzanti spottoni di nulla come i sequel di Resident Evil, fino a toccare vette di disorientamento filmico con la sua versione steampunk di I tre Moschettieri.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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